Nella manovra spunta la mini rivalutazione per i redditi da pensione tra i 1.522 e i 2.029 euro lordi al mese (tra le tre e le quattro volte il trattamento minimo). Una misura che però lascia perplessi i sindacati che parlano di "elemosina" e che ci sarebbe bisogno di molto altro.
COSA PREVEDE LA NORMA. Si prevede il recupero dell'inflazione piena per i trattamenti tra le tre e le quattro volte il trattamento minimo che quest'anno percepivano il 97% dell'inflazione. In sostanza l'anno prossimo si recupererà il 100% dell'aumento dei prezzi a fronte del 97%, cosa che però equivale ad appena tre euro l'anno in più, circa 25 centesimi al mese, per circa 2,8 milioni di pensionati. Per coloro che hanno assegni pensionistici superiori a 2.029 euro lordi al mese, invece, non cambierà nulla. Ecco il motivo della levata di scudi dei sindacati che confermano la manifestazione della categoria prevista per sabato 16 novembre a Roma e ribadiscono le richieste sulla rivalutazione piena per una fascia più ampia dei pensionati oltre all'estensione della quattordicesima anche alle persone che hanno redditi pensionistici tra i 1.000 e i 1.500 euro al mese.
I SINDACATI. Confermato, intanto, l'incontro tra la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo e i leader dei sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil previsto per lunedi 4 novembre. "Negli ultimi sette anni di blocco della perequazione - dice il leader dei pensionati Cgil, Ivan Pedretti - i pensionati hanno lasciato allo Stato 44 miliardi. Il passaggio dal 97% al 100% della rivalutazione solo per le pensioni tra i 1.522 e i 2.029 euro lordi è' un'elemosina. Confermiamo la manifestazione del 16 novembre".
Dai conti effettuati dal sindacato, a fronte di un'inflazione allo 0,3% invece che 76 euro circa in un anno di recupero dell'aumento dei prezzi se ne percepirebbero 79. "E' una rivalutazione imbarazzante - sottolinea il segretario confederale della Uil Domenico Proietti - si tratta di pochissimi euro l'anno. Abbiamo chiesto di tornare alla rivalutazione pre Monti-Fornero e l'estensione della quattordicesima. Ci batteremo per questo durante l'iter parlamentare".
"Noi chiediamo - dice la segretaria nazionale Fnp-Cisl Patrizia Volponi - che il Governo garantisca il potere d'acquisto a tutte le pensioni anche se in materia decrescente in base all'importo della pensione (ma comunque minimo al 75%). Quello che c'è in manovra è un'elemosina. Chiediamo che il Governo ci ripensi e abbia attenzione anche alla dignità dei pensionati e a quello che rappresentano per il Paese. Meritiamo rispetto. Confermiamo la manifestazione del 16. Vogliamo essere ascoltati".
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