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Manovra, Baccei: via gli enti inutili
Immobili di pregio, affitti più cari

Sono i due nuovi punti della manovra che sta preparando l’assessore all’Economia per fare cassa e risparmiare

PALERMO. Da un lato c’è la revisione dei canoni di concessione e locazione degli immobili di pregio della Regione, dall’altro il piano di accorpamento e liquidazione degli enti ritenuti inutili. L’assessorato all’Economia sta mettendo a punto altre due mosse per far cassa e/o risparmiare. La manovra, ancora sotto forma di bozze o schede sintetiche, è illustrata nel Dpef che Alessandro Baccei ha spedito in giunta la scorsa settimana e che potrebbe essere approvato nella riunione di oggi.

L’operazione immobili si muove sulle gambe di più assessorati. In generale l’Economia prevede «di negoziare la riduzione di tutti i canoni degli immobili presi in affitto dalla Regione». Inoltre si stanno identificando «gli immobili che devono essere abbandonati alla luce della riduzione di personale frutto dei prepensionamenti». Ma se da queste operazioni si punta a risparmiare, l’assessore ai Beni culturali Antonio Purpura emetterà già questa settimana un decreto che aumenta i canoni di concessione o locazione degli immobili di pregio.

«L’obiettivo - sintetizza l’assessore - è incassare di più dalla concessione di gioielli come i teatri di Taormina o Siracusa e dare modo a chi li prende in gestione, anche temporaneamente, di programmare eventi». Il punto di partenza - scrive l’assessorato all’Economia nel Dpef - è che «gli immobili di pregio della Regione spesso sono dati in concessione o locazione a prezzi irrisori oppure restano inutilizzati». Ora sta per essere predisposto un elenco di quelli da cui ci si attende di incassare affitti robusti.

Quella sugli immobili è soltanto una delle misure che alla Regione stanno preparando per colmare un buco che in vista del 2016 è già stato quantificato in un miliardo e 750 milioni. Baccei ha già anticipato che nella prossima Finanziaria ci saranno tagli per 300 milioni e varie altre operazioni da concordare con lo Stato. Ma manca ancora molto per mettere a posto i conti. E così si sta accelerando la predisposizione di un piano che era stato previsto nella Finanziaria scorsa: la riduzione degli enti regionali.

DAL GIORNALE DI SICILIA DEL 14 SETTEMBRE 2015

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