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Jobs Act, tutele crescenti in Gazzetta Ufficiale. Renzi: "Ci saranno più assunzioni"

La riforma del Lavoro entra in vigore e debutta il nuovo contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti da oggi, per i neoassunti, dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale dei primi due decreti attuativi del Jobs act.

ROMA. "Quest'anno" ci saranno "molte più assunzioni che licenziamenti: sono pronto a scommetterlo e molto dipenderà dal Jobs act che rende molto più semplice assumere", ha detto Matteo Renzi al Tg1. "E' una grande rivoluzione perché porterà finalmente l'Italia fuori dalle secche della disoccupazione".

Renzi è intervenuto anche sulla riforma fiscale: "Sul fisco - ha detto - non dobbiamo fare pasticci, chi ci ha preceduto ha combinato dei pasticci. Dobbiamo fare un fisco semplice: da un lato stangare quelli che non pagano le tasse, ma non creare un clima di oppressione. La prima bozza andava bene a Equitalia, meno all'Italia. Serve una riforma che semplifichi il sistema italiano".

Quanto al M5S, il premier ha detto che se il movimento vorrà dialogare su riforme come quella della Rai "le porte sono aperte, spalancate. Ma se vogliono perder tempo si accomodino altrove".

A proposito delle parole di Bernardino Leon sull'emergenza migranti e sull'ipotesi del blocco navale., il presidente del consiglio ha invitato a non fare allarmismi. "Niente visioni superficiali. Tutte le ipotesi sono in campo. Quello che è importante è non sparare numeri a casaccio".

 

AL VIA LA RIFORMA DEL LAVORO

La riforma del Lavoro, dunque, entra in vigore e debutta  il nuovo contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti da oggi, per i neoassunti, dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale dei primi due decreti attuativi del Jobs act. "Non si può puntare alla perfezione fin da domani, in quanto non mancherà un 20% di errori o di scontenti, ma accontentiamoci dell'80%", commenta il ministro. Che sottolinea: "Si apre una fase nuova per il lavoro in Italia, nel segno di una maggiore certezza di regole per le imprese, di una prospettiva di stabilità per i lavoratori, di un ampliamento delle tutele"; si avvia "la costruzione di un nuovo mercato del lavoro più efficiente ed efficace, ed al tempo stesso più equo ed inclusivo". Mentre il sindacalista incalza ancora il Governo: "Oggi - avverte Barbagallo - inizia una nuova fase di insicurezza dell'era 2.0".

 "Sono pronto a raccogliere la sfida" sugli effetti positivi del Jobs act, a partire dall'aumento dell'occupazione, "sono convinto della bontà delle scelte che abbiamo fatto", dice ancora Poletti, il quale esclude "l'idea che si licenzia e poi si riassume" con il contratto a tutele crescenti traendo beneficio dagli sgravi: "Non è compatibile con la legge", afferma. E ribadisce che le nuove regole sui licenziamenti si applicano solo ai neo-assunti (per i vecchi assunti resta l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori). Poletti insiste sul "buon metodo" dimostrato dal governo con la riforma del lavoro, "dice che in Italia le cose si possono fare. Noi le cose le facciamo. Chiuderemo positivamente anche sulla corruzione e su tutto il resto".

 Il Jobs act, secondo Poletti, potrà produrre fino a 150mila posti di lavoro in più nel 2015 e questo "sarebbe un bel risultato".  "Nel secondo trimestre del 2015 i dati si vedranno" sull'occupazione, aggiunge Poletti,  dopo che i primi due decreti attuativi (sul contratto a tutele crescenti e sulla nuova Aspi) sono stati firmati dal capo dello Stato.

 

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