
La tragedia dell'Airbus A320 che si è schiantato sulle Alpi francesi ancora in primo piano nelle pagine del Giornale di Sicilia in edicola. Che oggi dedica una doppia intervista ad Antonio Divietri, presidente dell’Anpac e allo psichiatra Claudio Mencacci. Il numero uno della Associazione nazionale piloti aviazione commerciale, parla di una «tragedia imprevedibile» e segna la strada: «Ora in cabina servono due piloti. Ci sono regole rigide, persino se uno dei due si allontana: l’altro deve indossare la mascherina d’ossigeno». Mencacci affronta il problema della depressione: «Quel male oscuro che si nasconde per vergogna. Il pilota - spiega - avrebbe dovuto comunicare la malattia alla compagnia, ma sapeva che così non avrebbe più potuto volare».
Sul quotidiano in edicola anche altre interviste:
- Quella al giornalista Tarcisio Bertone sul rilancio della Fiat partito dagli stabilimenti esteri: «Marchionne sta puntando sulle fabbriche in Polonia, Serbia, Turchia e Messico. Ma la produzione della Renegade spingerà Melfi».
- Allo storico Giovanni Sabbatucci: «Il centrodestra per vincere deve dire basta agli estremismi».
- Al docente Carlo Pelanda: «Un’altra miccia in Medio Oriente che giova al Califfato».
3 Commenti
mario
28/03/2015 10:11
Chi fa certi lavori deve essere monitorato costantemente, un pilota di aerei non dovrebbe avere avere la possibilità di nascondere alla compagnia certi problemi, se ciò accade vuol dire che tutta l'organizzazione non funziona.
Dario Darek
28/03/2015 10:33
Esatto caso signor Mario. Purtroppo questa è anche una risposta a chi è convinto che la Germania sia un paese efficiente e sempre organizzato. Invito chiunque a trovarsi (come me, qualche anno fa) all'aeroporto di Francoforte in una giornata di neve in cui venivano cancellati a rotazione tutti i voli. Era il caos totale, ve lo assicuro. Peggio che a Capodichino...
Pietro
28/03/2015 11:11
Purtroppo capire il limite psichico di una persona non è facile. Persone ritenute sanissime hanno spesso condotto gesti eclatanti dall'oggi al domani. Bisognerebbe curare questo settore con la massima attenzione ad esempio effettuando test psicologici tutte le settimane, monitorare la vita privata (nei limiti) dei piloti e via dicendo, ma in una società che va di fretta pensate che tutto questo sia possibile...??!!