Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Fornitura di pneumatici, gara falsata dall'Ast: Barone Gomme, la ditta danneggiata, aveva denunciato tutto

Il direttore generale dell'Ast, Andrea Fiduccia, finito agli arresti domiciliari nell'ambito dell'inchiesta "Gomme lisce", non è nuovo a vicende poco chiare che a distanza di anni vengono fuori anche dai verbali degli inquirenti. Una di queste riporta al 2016 quando venne espletata una gara irregolare per l'appalto della fornitura di pneumatici per i pullman e a presentare la denuncia, ai tempi, era stato Sebastiano Barone, titolare della Barone Gomme di Palermo.

L'importo a base d’asta era di 635 mila euro e si presentarono tre aziende: Barone in ati con altra azienda, ed altre due ditte, una delle quali subito esclusa per mancanza di requisiti. Nel corso delle procedure per l’apertura delle buste, i rappresentanti della Barone si accorsero che alcuni documenti nella domanda dell’azienda concorrente mancavano e la commissione di gara decise di assegnare dieci giorni per presentarli. A fine gennaio del 2017 i due concorrenti vennero nuovamente convocati, ma mancavano ancora documenti all'azienda concorrente alla Barone e così vennero concessi altri 20 giorni di proroga. La società a quel punto denunciò tutto e presentò un esposto all’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), che si espresse dopo tre mesi, comunicando all’Ast l’illegittimità delle procedure e chiedendo all’azienda di escludere anche la seconda società per non avere prodotto i documenti entro i tempi di legge fissati in 10 giorni.

La gara venne poi aggiudicata alla Barone Gomme il 5 gennaio del 2018. Dopo tre mesi dalla fornitura delle gomme, la ditta fu costretta a cambiare alcuni prodotti presenti in gara perché non più in produzione, garantendo una fornitura equivalente e in alcuni casi addirittura con prestazioni tecniche superiori. Il tutto venne comunicato e deciso dopo alcune riunioni tra i rappresentanti della ditta e il direttore generale dell’azienda, ma a luglio l’ufficio tecnico di Ast comunicò all’azienda che le gomme diverse che erano state fornite dovevano essere smontate e ritirate dai mezzi perché non idonee. Barone Gomme venne messa in mora, "pena la risoluzione del contratto", a fornire il prodotto messo in gara. Successivamente, l'Ast chiese di presentare un’offerta diversa rispetto a quella che era in corso, cosa che è esclusa dal bando stesso di gara perché la fornitura ancora non era stata completata.

Nell'ordinanza di oggi gli inquirenti sottolineano come la società in house regionale aveva danneggiato la Barone Gomme, favorendo una ditta concorrente, utilizzando mezzi fraudolenti, turbando così il procedimento amministrativo diretto a stabilire il contenuto della manifestazioni di interesse, indetta per l’approvvigionamento di pneumatici, prevedendo attraverso una apposita clausola, ovvero che la fornitura fosse limitata a pneumatici di determinati marchi di cui la Barone Gomme non aveva disponibilità e di cui era invece dotata la concorrente.

Il direttore generale Andrea Ugo Fiduccia e l’ex presidente Gaetano Tafuri avrebbero deciso di estromettere Barone privilegiando la ditta Schirò. Nel corso delle conversazioni intercettate il direttore della società, Fiduccia, spiega che la Barone Gomme non era in grado di fornire pneumatici dei marchi Pirelli, Continental, Goodyear e Dunlop e non poteva offrire prezzi competitivi per la merce di marca Bridgestone. Nell’avviso pubblico delle gare, decide il dirigente, per eliminare Barone sarebbe stato specificato che le forniture dovevano essere esclusivamente delle marche che Barone non poteva assicurare, in modo - dice Fiduccia - da «fare futtiri fora» (tagliare fuori Barone Gomme, ndr). «Iddu avi a ristari fora...e pi tri anni mu livaiu...unnamu a sentiri parrari chiù (lui deve restare fuori...e per tre anni me lo sono tolto...non ne dobbiamo sentire parlare più, ndr)», spiega l’indagato.

Tag:

2 Commenti

Domenico

22/02/2022 19:50

Nel momento in cui l' Ast ritardava per favorire altri (è lecito?) e non indicava le marche di pneumatici presunti superiori nel bando, non sarebbe stato giusto ed efficace potere attirare immediatamente l' attenzione delle forze dell'ordine che, sotto richiesta immediata da parte della magistratura, assegnava il bando alla ditta Barone? Così un bando non è pubblico. Sono passati 5 anni e l' Ast ha potuto ordinare il ritiro di pneumatici montati ad un azienda privata, vincitrice di un bando pubblico, che ovviamente aveva sostenuto le spese, per poi aggiudicare il bando ad un' altra: non è giusto .

Tappine bucate

22/02/2022 22:32

Non credo siano tutti così i concorsi pubblici ma intanto i compiti spariscono e quando non trovi l' esito tra i risultati nessuno che risponde ai centralini ti dice che, non avendo un esito , il ricorso inoltrato è in automatico accettato. Non c'è nessuno dall' altra parte che ti spiega che il ricorso va fatto entro pochi mesi e che hai ragione a non vedere le cose chiare. Sarebbe un gesto gratuito informare ma non avviene. Ciò mi fa pensare che i concorsi pubblici spesso siano lo specchio esatto del marciume della PA. Immaginate se al posto della ditta Barone ci fosse stata una ditta appena aperta di ragazzi che, dopo la gavetta, avevano messo insieme i loro risparmi e ottenuto il finanziamento. Ai piani alti della giustizia vi stupite se la gente non ha fiducia nel sistema, ma perché dovrebbe averla? Ci vogliono 5 anni per leggere su un giornale che la ditta è danneggiata? Non polemizzo sulla notizia ma sull' attesa. Perché qualcuno deve avere fiducia a denunciare quando la corruzione è palese? Perché occorre avviare un ricorso, istruire un avvocato su una vergogna manifesta che un giudice può leggere con dati pubblici ( un bando, dei partecipanti, un andamento del bando illecito, etc etc.) Qui c'erano tanti soldi in ballo ma non è solo una questione di soldi è molto di più: denunciare il soppruso e la corruzione non è affatto una strada sempre accessibile.

Commenta la notizia