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Sicilia verso la zona gialla: quarantena per chi arriva, Musumeci prepara la stretta

Nello Musumeci e Ruggero Razza

Contagi che aumentano in tutta Italia, code lunghissime per effettuare i tamponi da Nord a Sud: scene che tornano puntuali e che porteranno ben presto in Sicilia ad una stretta anti-Covid. L'Isola, presumibilmente subito dopo Capodanno, sforerà anche il terzo parametro per l'ingresso in zona gialla, ma il governo regionale sta riflettendo su regole da adottare già dal prossimo 2 gennaio. Oggi l'assessore Ruggero Razza ha prima incontrato i vertici delle aziende sanitarie territoriali per un confronto sullo stato della pandemia e per valutare azioni di potenziamento delle misure attualmente in vigore e subito dopo ha incontrato i giornalisti presso il Palazzo della Regione di Catania.

La conferenza dell'assessore Razza

"Noi ci organizziamo per rafforzare, anzi raddoppiare, tutti i servizi territoriali, ma i cittadini devono darci una mano, accelerando con la terza dose e soprattutto con le nuove vaccinazioni, per chi ancora non ne ha fatto neppure una", ha detto. "Ci troviamo ad avere una crescita importante dei contagi  - ha aggiunto l'assessore - come in ogni parte d'Italia. Abbiamo disposto di dare a tutti i drive-in un numero adeguato di biologi per poter rafforzare l'attività, quindi raddoppiare il numero dei drive-in in tutta la Sicilia, potendo così destinare i medici impegnati nell'emergenza alle visite domiciliari e alla somministrazione dei vaccini domiciliari. Dobbiamo prepararci ad accogliere a domicilio tantissime persone perché, come i bollettini recitano giornalmente, la gran parte di questi soggetti è asintomanica o paucisintomatica, ma comunque isolata a domicilio".  In merito all'adozione di eventuali nuovi provvedimenti restrittivi in Sicilia, l'assessore Razza ha precisato: "Avremo possibilmente una nuova area di contagio, che è quella derivante da un numero significativo di soggetti over 60 che non hanno ancora fatto la terza dose. Per questo domani si riunirà il Comitato tecnico-scientifico della Regione, per aggiornare i criteri che riguarderanno la colorazione delle singole realtà comunali e quindi una rivalutazione del rischio. Valuteremo con il Comitato tecnico-scientifico se proporre al presidente della Regione l'adozione di ulteriori misure di contenimento dal virus. Ma la cosa più importante è il rispetto quasi maniacale delle regole. Si può fare molto, si può continuare a vivere in maniera ordinata, ma bisogna farlo con la dovuta attenzione, altrimenti si mandano a rischio le attività economiche".

In Sicilia attesa nuova ordinanza

E così, in attesa dell'ordinanza di Speranza, in Sicilia si profila un cambio di colore potrebbe avvenire già domenica prossima con l'annuncio che verosimilmente potrebbe essere dato mercoledì 29 dicembre durante la conferenza stampa di fine anno. Cosa cambierebbe rispetto ad ora? Ben poco, visto che attualmente le mascherine sono obbligatorie all'aperto in tutta Italia. L'unico vero cambiamento riguarderebbe i pranzi e le cene: tavoli massimo per 4 persone o unici nuclei familiari conviventi. Ed ecco che il presidente della Regione, Nello Musumeci, starebbe pensando ad un'altra misura, sulla falsariga di quelle passate ovvero una quarantena per chi arriva dall'estero, ma c'è anche l'ipotesi di imporre l'isolamento obbligatorio anche per chi arriva e torna in Sicilia da altre regioni.

L'avviso di Musumeci e lo spettro della zona arancione

Ed è proprio la zona arancione il vero timore che Musumeci ha lasciato trapelare nella conferenza stampa del 24 dicembre: "La nuova variante del virus è facilmente contagiosa, ma meno virulenta per chi ha fatto il vaccino, soprattutto la terza dose. Affrontiamo con una certa serenità, ma senza rilassarsi il periodo delle festività sapendo che il rispetto delle norme è il primo obiettivo al quale dobbiamo guardare".

Quarantena per chi arriva

Già ieri, telefonicamente, Razza ha anticipato al presidente alcune misure che verranno discusse in una riunione con i tecnici che l’assessore convocherà per oggi. "Potremmo reintrodurre la quarantena per chi rientra o arriva in Sicilia. Stiamo valutando se è una soluzione praticabile" anticipa Razza. L’obiettivo è evidentemente sbarrare la strada, o renderla meno in discesa, al virus che potrebbe essere portato nell’Isola da quanti si sono concessi vacanze natalizie altrove.

Tamponi, si cambia

Ma è una barriera non invalicabile. Razza ne è consapevole e per questo progetta altre misure da introdurre per ordinanza regionale. In quest’ottica l’assessore non è rimasto insensibile davanti alle immagini delle file di nuovo chilometriche di chi attende di fare il tampone: "Sono immagini che preoccupano" si lascia scappare Razza. È una preoccupazione frutto della consapevolezza che il vaccino protegge dai sintomi ma non dal contagio: "L’impatto della variante è forte ma per fortuna i ricoveri sono pochi". Da qui la necessità di aumentare la disponibilità di controlli per chi teme di essere venuto in contatto col virus. La seconda misura allo studio è dunque "un rafforzamento della presenza territoriale". Che si traduce in un "aumento dei drive in e in genere dei luoghi in cui si può fare un tampone". Una mossa che porterebbe pure al rafforzamento dei team che si muovono per effettuare tamponi.

L’incubo zona arancione

L’obiettivo di Musumeci e Razza è contenere l’avanzata di Omicron in Sicilia. E, meno diplomaticamente, evitare la zona arancione che farebbe ripiombare la regione in un’atmosfera pre-campagna vaccinale, anche e soprattutto dal punto di vista economico. Per raggiungere questo obiettivo a Palazzo d’Orleans è chiara la strategia: bisogna evitare l’aumento dei ricoveri. "Finora i dati in nostro possesso ci dicono che la situazione è ampiamente sotto controllo anche dal punto di vista ospedaliero" è la sintesi dell’assessore.

"Evitare i ricoveri"

Per fare il punto su tutto questo Razza ha convocato per stamani alle 10 i vertici di Asp e ospedali. Indicando subito che la via maestra per combattere Omicron è quella delle cure domiciliari: "Incontrerò i vertici delle aziende sanitarie territoriali per un confronto sullo stato della pandemia e per valutare azioni di potenziamento delle misure attualmente in vigore. Se ci sarà un progressivo aumento dei contagi, la gran parte dei quali dovranno essere gestiti al domicilio, serve rafforzare la nostra capillarità sul territorio e, quindi, aumentare sia i punti tampone che l’attività di contact tracing. Preparaci adesso vorrà dire essere pronti per gestire il dopo-festività e rendere più sicuri i cittadini". E nelle parole di Razza si possono già scorgere i punti essenziali dell’ordinanza che Musumeci elaborerà in questi giorni per indicare la rotta del 2022.

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