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Record di nuovi positivi nel 2021 e assembramenti: restrizioni per le feste, nuove regole a gennaio

Nell'ultimo bollettino sono stati registrati 28.632 nuovi positivi, il dato peggiore per numero di contagi da novembre del 2020

L'Italia sprofonda nell'incubo di 12 mesi fa: a sette giorni dal Natale, ieri, sono stati registrati 28.632 nuovi positivi, il dato peggiore per numero di contagi da novembre del 2020. E se lo scorso anno nel Paese vigevano molte restrizioni, quest'anno, invece, con i vaccini, c'è molta più libertà, occasioni di cene, pranzi ed assembramenti e questo fa paura.

Indicatori in crescita

Tutti gli indicatori sono in crescita e in considerazione delle imminenti feste e degli incontri non c'è certo da star tranquilli per gennaio. L’incidenza da 176 sale a 241 positivi ogni 100 mila abitanti, e si impenna oltre 300 tra bambini e ragazzi. Secondo il monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità la percentuale di occupazione nei reparti ordinari è al 12,1% e nelle rianimazioni al 9,6%, a livello nazionale. Ed è ben al di sopra della soglia di allerta (rispettivamente 15 e 10 per cento) in sette regioni su venti. Cala appena solo l’Rt: ora a 1,13.

Feste in zona gialla

Feste con limitazioni da zona gialla soltanto in 7 regioni: dopo Friuli – Venezia Giulia, Alto Adige e Calabria, da lunedì 20 tocca a Marche, Veneto, Liguria e Trentino. E Lazio, Lombardia ed Emilia - Romagna rischiano il passaggio in giallo per Capodanno. Ma le limitazioni delle zone gialle sono molto soft, in pratica obbligo di mascherina anche all'aperto e possibilità di mangiare al chiuso in tavoli da 4 (anche più se si appartiene allo stesso nucleo familiare). Gli assembramenti, quindi, sembrano inevitabili anche in queste zone, e molto viene lasciato al buon senso dei cittadini.

Ordinanze dei sindaci: stop e divieti

In queste ore aumentano le ordinanze locali per tentare di mettere un freno al Covid, in tantissime città sono state annullate le feste di fine anno e nei prossimi giorni verranno emanate altre disposizioni ad hoc nelle varie città. Ultima limitazione, in ordine di tempo, quella imposta dal governatore della Campania, Vincenzo De Luca, con lo stop al consumo di cibo e bevande per strada, dal 23 dicembre al primo gennaio. Il classico Capodanno in piazza salta quasi ovunque, rimangono pochissimi irriducibili, come il sindaco di Messina che è intenzionato a confermarlo: "Lo Stato faccia una legge per rendere obbligatorio il vaccino prendendosi la responsabilità di tutto - ha detto -. Sono più sicuri i festini nelle ville? E chi controlla il Green Pass delle feste organizzate in privato? Meglio e più sicuri i concerti all’aperto con i necessari controlli e le giuste precauzioni. Io non annullo il programma delle manifestazioni".

Allerta per rischio assembramenti a Natale

Il pensiero va inevitabilmente ad un anno fa quando malgrado le restrizioni il virus si è diffuso a causa di alcuni comportamenti errati, troppi incontri privati e assembramenti che hanno poi fatto schizzare i contagi a gennaio, con inevitabili sovraffollamenti di reparti ospedalieri. E visto che adesso i contagi sono superiori al dicembre 2020 e che le restrizioni sono quasi nulle, si teme che anche a gennaio 2022 si assista ad un'impennata decisiva. Il governo avrebbe già allertato le regioni in maniera tale da far trovare pronti gli ospedali per una possibile nuova emergenza, mentre si sta cercando di capire come poter intervenire nelle prossime settimane per porre un freno. Misure nazionali, specifiche per il particolare periodo, non si possono escludere.

Controlli e restrizioni

Lo scorso anno, con i numeri dei contagi più bassi (ma senza ancora alcun vaccinato), furono fissate per decreto alcune regole da rispettare durante le feste di Natale e con il limite di due adulti non conviventi da poter invitare a casa. Per questo anche a casa, in occasione dei cenoni delle feste, restano i timori per l’aumento dei contatti tra le persone: su quest’ultimo tema non si può ancora escludere che una serie di riflessioni e raccomandazioni possano arrivare nei prossimi giorni a ridosso del Natale. L'unica cosa certa, al momento, è che aumenteranno i controlli. Nel Comitato Nazionale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha disposto un "ulteriore rafforzamento dei dispositivi di vigilanza sull'intero territorio nazionale in vista delle prossime festività natalizie".

Green pass, riduzione della validità e tamponi per i vaccinati

Allo studio c'è la riduzione della durata del green pass, a partire da gennaio, almeno per chi non si è ancora sottoposto alla terza dose. Sul ridimensionamento della durata del certificato verde, gli esperti sono convinti. Dal sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri al consulente del generale Francesco Paolo Figliuolo, Guido Rasi, ipotizzano che la validità del green pass scenda dagli attuali 9 mesi a 6, in pratica equiparandolo al documento emesso in seguito all'avvenuta guarigione da Covid. Anche Walter Ricciardi, primo consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, sostiene che "bisogna adeguare il passaporto verde alla protezione. Se questa diminuisce ed è necessario fare la terza dose, bisogna dare il Green pass solo a chi fa la terza dose. Oppure deve essere ridotto il tempo per cui viene rilasciato e la sua validità". E da gennaio potrebbero scattare altre restrizioni quale la possibilità di introdurre l’obbligatorietà del tampone anche per i vaccinati che vogliono andare a vedere le partite in stadi e palazzetti, entrare in discoteca o assistere ad un concerto.

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