Sui vaccini l'Italia corre a velocità diverse. Ci sono regioni come Lombardia, Veneto, Liguria che procedono spedite, altre come la Sicilia o la Sardegna in netto ritardo a causa soprattutto della diffidenza nei confronti di Astrazeneca. L'Isola ha dunque ceduto dosi del siero anglo-svedese e nel frattempo il presidente della Regione Nello Musumeci annuncia di aver disposto un censimento delle fasce anziane dove attualmente si sta pagando dazio per quanto riguarda il numero di vaccinazioni.
Ed ecco che si punta a distribuire più dosi di Astrazeneca alle regioni del Nord. In attesa di giugno, che - spiega il commissario per l'Emergenza Francesco Figliuolo - sarà il "mese della svolta", si lavora a "ulteriori bilanciamenti" sul siero anglo-svedese nel Paese, affinché le dosi non rimangano nei frigoriferi e si possa inoculare il più possibile senza tenere nulla in magazzino. Ci sono regioni che, oltre ad essere in linea con gli obiettivi richiesti, potrebbero fare ancora di più se avessero più fiale a disposizione: la Lombardia - dove i cittadini che rifiutano Astrazeneca sono lo 0,5%, una delle percentuali più basse in Italia - auspicherebbe fino a 300mila dosi in più alla settimana rispetto a quelle già ricevute, attraverso il meccanismo di compensazione.
Nel Veneto il potenziale sarebbe di 140mila shot al giorno ma al momento si lavora in base alle disponibilità e la quota resta a 85mila. Anche nel Piemonte al momento si viaggia sulle 30mila iniezioni ma con un numero diverso di dosi si arriverebbe a 50mila, per raggiungere le 80mila di fine maggio. E' per questo che i camion dell'esercito che trasportano i nuovi carichi del vaccino di Oxford nelle prossime settimane potrebbero essere dirottati verso quei territori che ne utilizzano di più, così come era già successo nei giorni scorsi per il bilanciamento tra Sicilia e Puglia.
Ma il meccanismo - fa sapere la struttura del Commissario - è soltanto temporaneo. I bilanciamenti saranno provvisori e puntano comunque in seguito a un recupero, per il mantenimento della distribuzione di vaccini per numero di abitanti.
Per altre regioni invece l'obiettivo è smaltire le dosi. La Sicilia è fra queste. Salda all'ultimo posto della classifica italiana, primato che contende con la Sardegna, l'Isola sta cercando in tutti i modi di recuperare terreno. Intanto, però, ha trasferito 50 mila dosi del vaccino Astrazeneca in Puglia (tra le regioni virtuose), dove sono state consegnate nella farmacia dell'Istituto Tumori 'Giovanni Paolo II' di Bari.
La Sicilia confida nel target degli over 40, che da lunedì potranno prenotare il siero, e spera che anche dai cinquantenni arrivi un contributo alla campagna vaccinale. Già ieri si sarebbe visto un primo segnale, come ha sottolineato il presidente della Regione Nello Musumeci, il quale ha anche annunciato di voler avviare un censimento degli anziani nei comuni.
Ieri, fino al tardo pomeriggio, con l'avvio delle vaccinazioni per i cinquantenni senza patologie, era stata superata quota 40 mila somministrazioni. "Spero sia il segnale atteso da tanto tempo - aggiunge - e sono certo che il completamento della rete di tutti i punti vaccinali consentirà di fare ancora di più e meglio. Ho disposto anche il censimento per Comune delle fasce anziane e non lesineremo di coinvolgere tutti, a partire dai medici di medicina generale e dalle farmacie. La Sicilia vuole uscire da questa pandemia - conclude Musumeci - e noi siamo organizzativamente pronti a fare la nostra parte".
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