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Italia quasi tutta gialla, ecco chi resta in arancione: scende l'incidenza, sale l'Rt nazionale

Dovrebbe essere una mappa dell’Italia senza zone rosse quella che uscirà dopo la riunione della cabina di regia ministero della Salute-Iss e le relative ordinanze del ministro Speranza. La Val d’Aosta, unica regione in rosso, dovrebbe tornare in arancione: l’Rt è a 0.93 e l’incidenza, che la scorsa settimana aveva superato la soglia di rischio di 250 casi per centomila (causando il salto di colore), è tornata a livelli più accettabili (ieri era a 187 per centomila).

Dovrebbe rimanere in arancione la Sicilia, che la scorsa settimana aveva ancora parametri alti, soprattutto l’Rt sopra 1 anche nell’intervallo minimo, sceso ora a 0,89: servirà almeno un’altra settimana con numeri da giallo. In bilico tra giallo e arancione la Sardegna, tornata solo la scorsa settimana in arancione dal rosso: l’interpretazione dei criteri fin qui seguiti lascia pensare che serva un’altra settimana (come accaduto sette giorni fa per la Puglia), pur avendo ora numeri pienamente da giallo, con l’Rt a 0,74 e il rischio basso.

Proprio ieri il governatore Solinas ha chiesto però al ministro Speranza di tornare in giallo forte di un report con gli ultimi dati (in netto miglioramento) sui contagi. Occorrerà attendere l’ordinanza. Verso la promozione dall’arancione al giallo proprio la Puglia, insieme a Calabria e Basilicata. Tutte le altre Regioni dovrebbero rimanere in giallo.

Questa settimana continua il calo nell’incidenza settimanale (127 casi per 100.000 abitanti contro 146 per 100.000). È quanto rileva la bozza del report settimanale di monitoraggio di ministero della Salute e Iss, che precisa: «Sebbene la campagna vaccinale progredisca sempre più velocemente, complessivamente, l’incidenza resta elevata e ancora lontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il contenimento dei nuovi casi».

Si conferma il lieve aumento dell’Rt: «Nel periodo 14 - 27 aprile 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,89 (range 0,85- 0,91), in lieve aumento rispetto alla settimana precedente, ma sotto l’uno anche nel limite superiore». Nell’ultima settimana di monitoraggio si osserva in Italia «un miglioramento generale del rischio», con nessuna Regione a rischio alto per la seconda settimana consecutiva.

Sei Regioni hanno una classificazione di rischio moderato (di cui una, Calabria, ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e 15 Regioni hanno una classificazione di rischio basso. Una Regione (Molise) e una Provincia Autonoma (Bolzano) hanno un Rt puntuale maggiore di uno, ma con il limite inferiore sotto l’uno. Tutte le Regioni hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo uno.

Scende il numero di Regioni che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica: sono 5 contro le 8 della settimana precedente. Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è sotto la critica (27%), con una diminuzione nel numero di persone ricoverate che passa da 2.748 (27/04/2021) a 2.423 (04/05/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende ulteriormente ed è sotto la soglia critica (29%). Il numero di persone ricoverate in queste aree passa da 20.312 (27/04/2021) a 18.176 (04/05/2021).

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