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Vaccini: Sicilia ultima per somministrazioni, ancora 250mila dosi di Astrazeneca da smaltire

La Sicilia ultima nella somministrazioni di vaccini, scavalcata nelle ultime ore anche dalla Calabria, anche se nei frigo ci sono ben 250 mila dosi di Astrazeneca. Nonostante gli Open week- end e le somministrazioni anche senza prenotazioni, voluti dal governo regionale, gli appelli del presidente della Regione e delle Asp, la vaccinazione in Sicilia va molto lenta rispetto al resto d'Italia. Ed ecco che il governatore Nello Musumeci ha deciso di aprire già da domani le prenotazioni per i 50enni e di iniziar la vaccinazione di massa a Lampedusa e Linosa nonostante la mancanza di risposte da parte del commissario per l'emergenza Figliuolo.

La nostra regione è ferma al 78% di dosi somministrate: 1.499.887 a fronte delle 1.923.625 arrivate, mentre davanti abbiamo la Calabria a 78,8%. Guida la classifica la Lombardia con l'89%, seguita da Marche 88,8%, da Liguria con 88,5 ed Emilia Romagna con 88,3%. Ovviamente va precisato che nessuna regione può raggiungere il 100% di dosi somministrate o valori vicini visto che occorre tenere alcune migliaia di dosi di scorta per i richiami.

I vaccini vengono somministrati ma ci sono ancora fasce di popolazione che sono lontane da raggiungere l'immunizzazione. In Sicilia, ad esempio, appena sette over 80 su 10 hanno ricevuto la prima dose: ci sono oltre 120 mila anziani ancora non coperti. Gli over 80 vaccinati, così come risulta dal sito del governo, sono 317.978, i soggetti fragili e caregiver 481.821, gli Operatori Sanitari e Sociosanitari 243.110, il personale non sanitario impiegato in strutture sanitarie e in attività lavorativa a rischio 79.220, gli ospiti delle strutture residenziali 50.556, la fascia 70-79 anni 103.669, la fascia 60-69 78.306, il personale scolastico 73.348, il comparto difesa e sicurezza 35.039, altro 36.840.

La Sicilia deve correre di più anche perchè, l'immunizzazione della popolazione è uno degli indici che contribuisce alla riapertura delle attività nelle varie regione, così come hanno più volte sottolineato il premier Draghi e il generale Figliuolo. Ecco perchè il governatore Musumeci ha chiesto nei giorni scorsi al commissario per l'emergenza Covid la possibilità di aprire quanto prima le vaccinazioni nella aziende e adesso ha deciso di aprire le prenotazioni ai 50enni. Al momento le dosi ci sono, la Sicilia, ancora in fascia arancione e con dati ancora molto alti in provincia di Palermo, ha bisogno di correre ma la gente che si sottopone alle somministrazioni rimane inferiore rispetto al resto d'Italia.

A livello nazionale, per dare una nuova accelerata si pensa di estendere Astrazeneca e Johnson & Johnson anche alle persone con meno di 60 anni. L’avvertimento del Commissario Figliuolo è che "se non impieghiamo tutti i vaccini, il ritmo della campagna (che è arrivata a segnare oltre 500mila somministrazioni al giorno venerdì e sabato scorso) non raggiunge i risultati e gli effetti voluti nei tempi prefigurati".

Ma c'è da precisare che, soprattutto in Sicilia, sono state tante le persone over 60 che hanno rifiutato il vaccino Astrazeneca e la stessa riluttanza potrebbe esserci per gli under 60 che non accetterebbero di buon grado il "balletto" delle fasce di età per il siero anglo-svedese. Un ostacolo che va considerato e che non sarebbe facilmente superabile.

È pur vero che il Regno Unito (arrivato a quota 50 milioni di 'shot') resta uno dei Paesi che ha più utilizzato l'Astrazeneca nella campagna di vaccinazione ma c'è anche chi, in Europa, come al momento avviene in Italia, ha deciso di non somministrare alle fasce di popolazione più giovani.

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