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Due italiani su tre in lockdown, Musumeci: "In Sicilia più contagi ma non c'è emergenza"

Due terzi degli italiani sono in zona rossa. Oltre 39 milioni di persone in lockdown, con il restante in arancione - siciliani compresi -, nel tentativo di arrestare un’ondata pandemica che sembra non volersi arrestare. Dice addio alla zona bianca anche la Sardegna, che da ieri è in arancione e con 5 comuni addirittura in lockdown, sintomo che il virus è tutt'altro che sotto controllo, nonostante il calo dei nuovi casi in Italia, ieri a quota 13.846 con 386 vittime, per un tasso di positività all’8,1%.

Dati in crescita anche per la Sicilia, che vede aumentare il suo tasso di positività oltre al numero delle vittime e dei ricoverati in ospedale. L'Isola però al momento non si trova ancora in stato di allarme, come dichiarato dal governatore Nello Musumeci: «Oggi la Sicilia nonostante l’aumento dei contagi nell’ultima settimana - ha detto - non può considerarsi in zona di emergenza». Il caso-simbolo dell’emergenza contagi è quello della Sardegna, che non solo è tornata arancione ma resta ancora fanalino di coda per il numero di vaccini eseguiti.

Va ancora peggio per cinque comuni dell’Isola che, invece, finiscono in rosso: a Sarroch (Cagliari) e Sindia (Nuoro) - che erano già in lockdown durante la zona bianca - si aggiungono anche Golfo Aranci, in Gallura, Samugheo, nell’Oristanese, e Uri, nel Sassarese. Zona rossa scongiurata, invece, per la Calabria. Ad annunciarlo è stato lo stesso presidente facente funzioni della Regione, Nino Spirlì, al termine di un tavolo tecnico con tutte le rappresentanze. Non è escluso, però, che vengano disposte chiusure mirate su singoli territori o province.

«Le decisioni - le parole di Spirlì - saranno assunte in base ai dati: comune per comune e territori più estesi che possono coincidere anche con quelli provinciali». Le restrizioni, secondo quanto stimato dalla Coldiretti, si traducono in una perdita da 3,2 miliardi per bar, ristoranti, agriturismi e pizzerie che perderanno ancora una volta due settimane considerate ad alto guadagno, quelle cioè a cavallo delle festività pasquali.

Secondo l’associazione, infatti, sono 7 milioni gli italiani che tradizionalmente consumano il pranzo fuori casa a Pasqua per una spesa pari a 400 milioni, mentre il 32% dovrà rivedere i propri programmi nel lungo weekend di Pasquetta dedicato tradizionalmente alle gite fuori porta, alle visite a parenti e amici e alle vacanze. Duramente colpiti anche gli oltre 24 mila agriturismi che hanno già subito perdite di 1,2 miliardi di euro. In tutta Italia, nel fine settimana, le forze dell’ordine hanno controllato 188 mila persone, elevando 4.588 multe e 65 denunce.

Sono stati invece 27 mila gli esercizi commerciali controllati, per 150 sanzioni e 59 chiusure. Nella scorsa settimana i controlli sono stati complessivamente 815.089, con un aumento del 6,3% rispetto ai sette giorni precedenti. Nonostante le disposizioni anti-covid, si moltiplicano, però, i casi di violazione segnalati dalle forze dell’ordine da Nord a Sud. A Roma 10 studenti sono stati multati per una festa notturna in un appartamento nel quartiere Nomentano, altri invece sono stati sorpresi a mangiare e bere in un ristorante. Episodio simile nel Parmense, con la multa a 13 ragazzi e la denuncia di un 52enne.

Dieci persone, a passeggio in centro a Forte dei Marmi, sono state sanzionate dalla municipale, mentre una 17enne è stata denunciata a Bologna perché sorpresa a spasso con un’amica nonostante non solo la zona rossa ma anche la sua positività al covid. Sempre nel capoluogo emiliano, la polizia locale ha scoperto una festa di laurea in piena regola. Intanto ad Empoli, provincia in zona rossa nonostante l’arancione della regione Toscana, la sindaca, Brenda Barnini, ha emesso un’ordinanza per vietare il consumo di cibi e bevande in spazi pubblici. E anche Firenze, come ha ammesso il governatore Eugenio Giani, potrebbe finire nei prossimi giorni in lockdown.

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