
Limitare spostamenti e contatti durante le festività pasquali. Questo l'obiettivo del decreto approvato ieri dal governo che prevede misure specifiche dal 3 al 5 aprile 2021, ovvero sabato, domenica e lunedì di Pasqua. Le regole valgono su tutto il territorio nazionale, ad eccezione delle regioni in zona bianca.
Rimarranno chiusi bar e ristoranti: saranno possibili solo consegne a domicilio e asporto. Consumare nei pressi dei locali resta vietato, come stabilito dal Dpcm firmato da Draghi il 2 marzo.
Dal 3 al 5 aprile vengono consentiti gli spostamenti in ambito regionale verso un'unica abitazione privata, per un massimo di due persone oltre a quelle conviventi. Sono esclusi dal computo i minori di 14 anni e i soggetti conviventi disabili e/o non autosufficienti. Permane il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino. Al di là del weekend di Pasqua, invece, nelle zone rosse non è permesso nessun tipo di spostamento, se non per motivi validi di lavoro o salute.
Sarà possibile partecipare alla messa di Pasqua, purché nella chiesa vicino a casa. In base all’ultimo Dpcm "l’accesso individuale ai luoghi di culto si deve svolgere in modo da evitare assembramenti". La distanza minima di sicurezza, utile a individuare la capienza della chiesa, deve essere "pari ad almeno un metro laterale e frontale". Obbligatorio, come sempre, l’uso della mascherina.
Il 3, il 4 e il 5 aprile si può uscire di casa solo nei casi di necessità, nei quali di certo non rientra il tradizionale picnic di Pasquetta. Unica possibilità, andare da amici o parenti (ma solo in due persone) o recarsi nelle seconde case con giardino.
Occorre indossare la mascherina all’aperto e al chiuso ed è consigliato portarla anche nella propria abitazione quando si ricevono persone non conviventi. Gli scienziati raccomandano di non ospitare più di due persone.
Anche durante le festività pasquali sarà vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori in zona rossa, quindi niente viaggi per turismo. Le partenze da e per l’estero restano regolate dal Dpcm del 2 marzo, che rimanda all’elenco dei paesi per cui sono previste limitazioni.
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