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Vaccino anti-Covid, in Italia individuati 300 punti per la distribuzione

Saranno 300 i punti in cui verranno distribuiti i vaccini anti-Covid in Italia. Ad indicare quali saranno le prime categorie a ricevere il vaccino, ha spiegato più volte nei giorni scorsi Arcuri, sarà il ministro della Salute Roberto Speranza, che sottoporrà le scelte al Parlamento.

Nella lettera inviata alle Regioni con la quale chiedeva ai presidenti di fornire l’elenco delle strutture idonee alla distribuzione e alla somministrazione, il Commissario sottolineava che «appare prioritario salvaguardare quei luoghi che nel corso della pandemia hanno rappresentato il principale canale di contagio e diffusione del virus, quali a titolo esemplificativo gli ospedali e i presidi residenziali per anziani. A tal fine si potrebbe prevedere in questa prima fase di somministrare il vaccino direttamente nelle strutture ospedaliere e, tramite unità mobili, nei presidi residenziali per anziani».

A consegnare il vaccino nei 300 punti individuati sarà direttamente la Pfizer, «per garantirne la sua integrità», in borse di  conservazione contenente 5 scatole da 975 dosi ciascuna. Una volta a destinazione il vaccino può essere conservato per ulteriori 15 giorni nelle borse oppure sei mesi in celle frigorifere a temperatura di -75 0 C±15 0 C. Ogni presidio ospedaliero individuato, si legge ancora nella lettera, "dovrà essere in condizione di vaccinare almeno 2mila persone (o più persone ma con multipli di mille) in 15 giorni».

Per quanto riguarda invece le Rsa, il vaccino sarà somministrato attraverso le unità mobili che devono raggiungerle «in non più di 30-60 minuti da uno dei presidi ospedalieri più vicini». Le Regioni, nella risposta al Commissario, hanno fornito un elenco più ampio dei 300 punti individuati. Spetterà ora agli uffici di Arcuri selezionare quelli più idonei e tenere il resto a disposizione per la seconda fase, quella della vaccinazione di massa prevista entro settembre 2021.

«Per gli altri vaccini in arrivo destinati a tutte le altre categorie di cittadini - dice la lettera di Arcuri alle Regioni - saranno previste modalità differenti di somministrazione, in linea con la ordinaria gestione vaccinale, attraverso una campagna su larga scala "utilizzando anche i drive in, ma sono ancora ipotesi, anche
palazzetti, fiere e palestre, «a partire dalle persone con un elevato livello di fragilità».

 

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