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Una siciliana a capo del team che ha isolato il Coronavirus, chi è Concetta Castilletti

Le ricercatrici Concetta Castilletti e Francesca Colavita col ministro e la direttrice del laboratorio

È una siciliana la ricercatrice a capo del team che ha isolato, primi in Europa, il Coronavirus. «Abbiamo cullato il virus e abbiamo avuto anche un pò di fortuna». Non si sente aria di protagonismo nelle parole di Concetta Castilletti, di Ragusa, la ricercatrice dello Spallanzani che, insieme al team dell’Istituto, primo insieme alla Francia, ha isolato il coronavirus aprendo la strada alla diagnosi e forse anche ad un vaccino.

Concetta ha 56 anni, due figli grandi e una famiglia che la supporta da sempre, a partire dal marito. «Sono abituati a questo genere di emergenze a casa mia - dice - anche perchè io non mi ricordo una vita diversa da questa. E’ sempre stato così».

Lo Spallanzani è un centro di eccellenza ed è da sempre in prima linea in questi casi. «Ho vissuto la grande emergenza - dice la responsabile dell’unità operativa virus emergenti che si trova all’interno del laboratorio di virologia dello Spallanzani diretto dalla dottoressa Capobianchi - della Sars, di Ebola, dell’influenza suina, della chikungunya, e insieme ai miei colleghi siamo stati spesso in Africa. E’ un lavoro che mi piace moltissimo e non potrei fare altro. Ma la vittoria è di tutto il team. Eravamo tutti impegnati, tutta la squadra. Abbiamo un laboratorio all’avanguardia, impegnato 24 ore su 24 in questo genere di emergenze».

Sono tre donne, tre ricercatrici italiane le protagoniste dell’impresa dell’istituto Lazzaro Spallanzani. Insieme alla Castilletti c'è la a dottoressa Maria Rosaria Capobianchi: 67enne nata a Procida, laureata in scienze biologiche e specializzata in microbiologia, dal 2000 lavora allo Spallanzani e ha dato un contributo fondamentale nell’allestimento e coordinamento della risposta di laboratorio alle emergenze infettivologiche in ambito nazionale, nel contesto del riconoscimento dell’istituto quale centro di riferimento nazionale.

Mentre è una giovane ricercatrice, precaria, Francesca Colavita, da 4 anni al lavoro nel laboratorio dopo diverse missioni in Sierra Leone per fronteggiare l’emergenza Ebola. E poi Concetta Castilletti, responsabile della Unità dei virus emergenti ("detta mani d’oro, ha raccontato il direttore dell’Istituto Giuseppe Ippolito), classe 1963, specializzata in microbiologia e virologia. A loro si aggiungono Fabrizio Carletti, esperto nel disegno dei nuovi test molecolari, e Antonino Di Caro che si occupa dei collegamenti sanitari internazionali.

"Il contributo che la ricercatrice di Ragusa, Concetta Castilletti, ha fornito nella ricerca per isolare il Coronavirus, ponendo le basi per le cure e la messa a punto di un vaccino, deve inorgoglire ogni siciliano. Il suo, al pari di tanti altri corregionali impegnati nella ricerca e in altri ambiti di eccellenza, è un esempio di tenacia ed abnegazione, una corsa contro il tempo che l'ha vista tagliare il traguardo nell'interesse di tutti. A lei va il ringraziamento di ciascuno e la nostra gratitudine".

Lo dice il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, commentando la notizia dell'isolamento del Coronavirus, da parte di un gruppo di ricercatrici dell'ospedale Spallanzani di Roma.

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