Mentre la task force al ministero della Salute si prepara a rimpatriare gli italiani bloccati a Wuhan, mette a punto la procedura nell'eventualità che vengano accertati pazienti affetti dal virus 2019-nCoV.
Verrebbero ricoverati nel reparto di malattie infettive dell'ospedale della regione dove si trovano, secondo quanto si apprende, mentre verrebbero trasferito allo Spallanzani di Roma o al Sacco di Milano solo nel caso in cui si dovessero aggravare. In sede di task-force, è stato confermato che in ogni regione esiste una struttura con un reparto di malattie infettive.
Secondo le indicazioni contenute del ministero della Salute, "le persone con sospetto di nuovo coronavirus vanno visitate in un'area separata dagli altri pazienti e ospedalizzati in isolamento in un reparto di malattie infettive, possibilmente in una stanza singola, facendo loro indossare una mascherina chirurgica, se riescono a tollerarla".
Inoltre "il personale sanitario che accudisce tali casi dovrebbe, se possibile, essere dedicato esclusivamente a questi pazienti per ridurre il rischio di trasmissione". E ancora: "I casi eventualmente positivi saranno sottoposti agli ulteriori controlli ed eventualmente a isolamento".
CASI NEGATIVI. Al momento tutti i casi sospetti segnalati in Italia si sono rivelati negativi ai test per il coronavirus 2019-nCoV, come ha ribadito il ministero. L'ultimo caso segnalato quello a Napoli di un uomo cinese rientrato dal suo paese e ricoverato al Cotugno. La conferma è arrivata poco fa dopo le analisi realizzate all'Istituto Spallanzani di Roma che aveva fatto scattare le procedure di controllo.
IL RIMPATRIO. Pronto il volo organizzato dall'Unità di Crisi della Farnesina per rimpatriare i cittadini italiani bloccati a Wuhan. L'aereo domani raggiungerà direttamente l'aeroporto di Wuhan con a bordo personale medico specializzato. All'arrivo in Italia i connazionali seguiranno il protocollo sanitario definito dal Ministero della Salute.
Secondo quanto si apprende, i circa 60 italiani che arriveranno da Wuhan potrebbero trascorrere gli eventuali 14 giorni di "sorveglianza" sanitaria in una struttura militare. Una decisione definitiva non è stata ancora presa dal Ministero della Salute, ma questa al momento sembra l'ipotesi più accreditata per motivi logistici. Da Wuhan i cittadini italiani potranno partire solo dopo visita medica che escluda problemi, quindi solo se sani. In viaggio useranno la mascherina, e in Italia saranno in isolamento gli uni dagli altri.
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