
L’Italia deve riformare la legge sull'ergastolo ostativo, che impedisce al condannato di usufruire di benefici sulla pena se non collabora con la giustizia. Lo ha stabilito la Corte di Strasburgo, rifiutando la richiesta di un nuovo giudizio avanzata dal Governo italiano dopo la condanna - che adesso diventa definitiva - emessa il 13 giugno scorso.
Nella sentenza emessa lo scorso 13 giugno, e ora definitiva, la Corte di Strasburgo ha stabilito che la legge sull'ergastolo ostativo viola il diritto a non essere sottoposti a trattamenti inumani e degradanti. Il caso su cui la Corte si è pronunciata è quello di Marcello Viola, in carcere dall’inizio degli anni '90 anni per associazione mafiosa, omicidio, rapimento e detenzione d’armi. L'uomo si è finora rifiutato di collaborare con la giustizia e gli sono stati quindi rifiutati due permessi premio e la libertà condizionale.
Nella sentenza la Corte spiega che lo Stato non può imporre il carcere a vita ai condannati solo sulla base della loro decisione di non collaborare con la giustizia. I giudici di Strasburgo ritengono che «la non collaborazione» non implica necessariamente che il condannato non si sia pentito dei suoi atti, che sia ancora in contatto con le organizzazioni criminali, e che costituisca quindi un pericolo per la società. La Corte afferma che la non collaborazione con la giustizia può dipendere da altri fattori, come per esempio la paura di mettere in pericolo la propria vita o quella dei propri cari. Quindi, al contrario di quanto affermato dal governo, la decisione se collaborare o meno, non è totalmente libera.
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Allo stesso tempo a Strasburgo ritengono che la collaborazione con la giustizia non comporti sempre un pentimento e l’aver messo fine ai contatti con le organizzazioni criminali. Nella sentenza la Corte non dice che Viola deve essere liberato, ma che l’Italia deve cambiare la legge sull'ergastolo ostativo in modo che la collaborazione con la giustizia del condonato non sia l’unico elemento che gli impedisce di non avere sconti di pena.
12 Commenti
Andrea
08/10/2019 15:47
Uscire immediatamente dall'UE e ripristinare lo stato di diritto. I mafiosi non meritano niente, vanno trattati da animali e devono solo ringraziare che vivono in uno Stato che non ha nel suo ordinamento giuridico la pena di morte.
Nostradamus
08/10/2019 15:52
Sì condanni pure all'ergastolo ove la legge lo preveda e ciò a prescindere se collabora o meno e se si pente o meno. Punto.
Marco
08/10/2019 16:00
Italia bacchettata
GINO
08/10/2019 16:06
Sarebbe il caso che questi burocrati , fannulloni e scaldapoltrone che siedono, a Strasburgo , lasciassero ad ogni Paese il compito di gestire liberamente le proprie questioni interne. Poi ci lamentiamo se qualcuno chiede di uscire dall ' Europa , Se dobbiamo pagare gente inutile che occupa posti di rilievo per determinare la misura dei cetrioli che il contadino può raccogliere o delle vongole che il pescatore può pescare e adesso vuole imporre ai nostri Giudici le pene detentive da applicare , addio, meglio lasciare questa specie di setta !!!
Mclaren
08/10/2019 16:30
Vergogna UE
Carmelo
08/10/2019 16:40
Troppo comodo giudicare ed intervenire seduti in una camera di consiglio. Ma che ergastolo ed ergastolo ostativo ... alle belve bisognerebbe applicare la pena di morte oppure chiuderli in una gabbia con i leoni per un confronto diretto. La corte europea per i diritti umani dovrebbe interessarsi di restituire serenità alle famiglie delle vittime della criminalità e se sono capaci restituire anche la vita alle vittime. Si pensa sempre a tutelare i criminali ... chi pensa a tutelare i familiari delle vittime condannate all’ergastolo perenne per due tre generazioni ?
gigi
08/10/2019 17:28
abbiamo fatto 6 al superenalotto con st'Europa!!! In galera senza benefici chi merita...questo dico
Roberto
08/10/2019 17:38
Assolutamente contrario a questa decisione, per i mafiosi deve esserci solo l'ergastolo senza se e senza Ma.
Angelo
08/10/2019 22:43
Tutti pensano e si preoccupano dei carnefici, delle vittime se ne fregano tutti. Una vera vergogna.
francesco
09/10/2019 05:20
A loro che gli brucia.. l'hanno persi loro familiari ho i cari, ho meglio i figli. A chi brucia dice ai.
Claudio
09/10/2019 10:02
Vivere in Italia con questo sistema giudiziario anche europeo è divevnato davvero difficile. Pensano ai carnefici, ma alle vittime, chi ci pensa?
cmely
09/10/2019 11:56
Una sentenza a dir poco sconcertante: forse a Strasburgo non ricordano che in Italia non esiste la pena di morte? Questi criminali hanno già il diritto di vita ...