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Treni, in Sicilia sistemi per la sicurezza
Ma il doppio binario è un'utopia

PALERMO. Ma in Sicilia la tragedia successa ieri in Puglia, con due treni che si sono letteralmente scontrati sul binario, puo’ succedere? Che l’Isola sia una Regione dove il doppio binario non copre nemmeno il 10% della linea ferrata, non deve trarre in inganno. La fatalità, l’errore umano, sono sempre dietro l’angolo, e l’incidente e la tragedia, quando si è in movimento su un mezzo meccanico, sono cose da mettere in conto, ma Rfi (Rete Ferroviaria italiana) ha messo a punto dei sistemi per migliorare sensibilmente la sicurezza, come il sistema controllo marcia treno (SCMT), che ha il compito di mantenere sotto vigilanza elettronica il comportamento del personale di macchina (PdM) dei treni in base all'aspetto dei segnali ferroviari, alla velocità massima consentita sul tratto di linea che si percorre, alla velocità massima ammessa per quel treno stesso e ad altri parametri con ad esempio il grado di frenatura della linea o la capacità di frenatura del treno stesso, nonché a rallentamenti temporanei di tratti di linea.
Come agisce? Nel momento in cui l'agente di condotta porti il treno in una condizione di marcia non sicura, il sistema protegge la marcia del treno prima segnalando al personale la condizione di pericolo e, se non ci sono interventi dei guidatori che eliminino le incongruenze, azionando automaticamente la frenatura di emergenza fino ad arrivare all'arresto del convoglio.
Per quanto riguarda il doppio binario, in Sicilia su 1379 chilometri di ferrovia, solo 180 hanno il doppio binario. I comitati pendolari da anni battono su questo punto: troppo pochi. Non tanto per la sicurezza, ma perchè la circolazione, in questo modo, è molto, molto più lenta. I treni, infatti, devono fare "a turno" per passare su quel singolo binario.
Trenitalia ci sta lavorando. Sulla Palermo-Messina è in lavorazione un progetto enorme, quello del raddoppio ferroviario della Fiumetorto – Castelbuono che verrà a costare, in totale, qualcosa come 939 milioni di euro. Ma non c’è solo il raddoppio ferroviario della linea Palermo-Messina, tra i progetti di Trenitalia. Sempre per quanto riguarda il doppio binario, sono in cantiere, da fine ottobre, i lavori sulla linea Bicocca – Catenanuova e della Catenanuova – Raddusa Agira. Il tutto dovrebbe essere completato entro il 2020. Ma i tempi potrebbero essere più lunghi. E questo è un problema.
Questo primo step, che si dovrebbe concludere entro agosto 2017, costerà 739 milioni di euro (415 per la prima, 324 per la seconda), di cui 239 in quota Pon (fondi strutturali europei) 2014-2020. Interventi questi che sono partiti con un anno di anticipo rispetto a quanto preventivato inizialmente dall'azienda del trasporto ferroviario. Anche sulla Messina - Catania ci sono importanti lavori in corso di velocizzazione, soprattutto nelle tratte tra Gioiosa Marea - Pollina, Giampilieri - Giarre e Fiumetorto – Bicocca. Quella dell’ammodernamento della linea ferroviaria del “triangolo” Palermo-Catania-Messina avrà, nelle previsioni, un costo totale di circa 8,9 miliardi di euro, e promette di rendere le ferrovie nell’Isola finalmente al passo con il resto d’Italia, anche se i tempi di realizzazione di tutte queste opere non sono di certo brevi: molte delle opere interlocutorie parlano del 2020, ma la tempista è difficile da stabilire. E questo non è un problema esattamente secondario.

 

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