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Mancini ritrova l'Italia: 2-1 all'Ugheria e primo posto nel girone

Azzurri ritrovati

Vincere nella terra dove è nato Azeglio Vicini con una nazionale piena di giovani è un bel biglietto per il futuro. Non basta a cancellare la delusione per aver mancato il Mondiale per la seconda volta di fila, ma Roberto Mancini può sorridere per come l’Italia ha affrontato e battuto a Cesena, nel secondo turno di Nations League, l’Ungheria allenata dall’amico Marco Rossi. Grazie ai gol di Barella e Pellegrini, sempre più leader del gruppo e senza scomporsi dopo l’autorete di Gianluca Mancini. Così l'Italia va anche in testa al girone in una sfida non facile, contro una squadra fisica e motivata, nonostante sia giugno.
Queste partite della nazionale sono nate infatti accompagnate dalle polemiche sull’opportunità di aggiungere impegni ufficiali, a fine stagione, su giocatori già stanchi e con la testa alle vacanze. Ma il clima respirato all’Orogel Stadium di Cesena è stato fin da subito poco estivo. I magiari sono arrivati in Romagna dopo la vittoria a sorpresa sull’Inghilterra, scortati da uno squadrone di tifosi, oltre 1.500, che hanno incitato dall’inizio alla fine la propria nazionale, molti in divisa scura, facendosi sentire in modo più forte e organizzato dei tifosi di casa. Prima della partita ci sono stati anche momenti di disordine in un bar, con alcuni ultras cesenati, subito risolti dalle forze dell’ordine. Ad accompagnare l’Ungheria in trasferta è volato pure il presidente Viktor Orban, sovranista che vede nello sport uno dei settori che affermano il proprio modello sociale. Solita cravatta arancione e una grande sciarpa rosso bianco e verde, si è seduto in tribuna arrivando quasi un’ora prima del fischio iniziale.

Ma neppure gli azzurri rinnovati da Mancini hanno interpretato la partita alla leggera. Sono entrati in campo concentrati, pericolosi subito due volte di testa con Gianluca Mancini, promosso titolare al centro della difesa e nella seconda occasione è stata bella la risposta del portiere Dibusz. Gnonto ha avuto il tempo per ciccare un pallone e poi per farsi respingere una conclusione dopo uno dei tanti buoni spunti che ha avuto nel corso della partita, giocata tutta e mantenendo quanto aveva promesso negli scampoli contro i tedeschi. Donnarumma poi, prima del vantaggio, ha salvato due volte, una su Sallai in diagonale e poi in uscita bassa coi piedi. Il gol è arrivato alla mezzora a finalizzazione un’azione sulla sinistra di Spinazzola, con l’interista che si è sistemato la palla dal limite e l’ha infilata sotto l’incrocio opposto, grazie anche a una lieve deviazione.

Il raddoppio è maturato allo scadere del primo tempo ed è stato ancora frutto di una giocata partita dalla fascia, questa volta da destra dove Politano ha messo in mezzo e Pellegrini, ormai uno degli uomini chiave, ha sfruttato un’indecisione della difesa e ha insaccato.

Come annunciato alla vigilia Mancini ha cambiato abbastanza rispetto alla Germania, non ha stravolto. Le indicazioni positive sono arrivate da Donnarumma, che ha voluto giocare nonostante i problemi a un mignolo e da una serie di buone azioni corali. Nel secondo tempo gli azzurri hanno avuto anche opportunità per segnare ancora, la migliore con Politano, che ha colpito la traversa dal limite. Soprattutto, non è mutato nulla nello spirito dopo lo sfortunato autogol di Gianluca Mancini, che ha mandato nella propria porta un cross basso del neoentrato Fiola. Alla fine sono tre punti di speranza, a confermare la tradizione positiva di questo stadio per la Nazionale, che qui ha sempre vinto.

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