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Mattarella alla nazione: «Noi insieme responsabili del futuro della Repubblica. Viva l'Italia»

Si è concluso nell’Aula di Montecitorio il messaggio alla Nazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il messaggio è durato circa 40 minuti. L’Aula tutta gli ha tributato una standing ovation durata diversi minuti. «Noi, insieme, responsabili del futuro della nostra Repubblica. Viva la Repubblica, viva l'Italia»: con queste parole il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricordando le ultime parole di David Sassoli conclude il suo intervento nella cerimonia di insediamento in corso a Montecitorio.

Un lungo applauso unanime dell’Aula di Montecitorio aveva segnato già la fine della pronuncia della formula del giuramento da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il forte battimani ha coperto nell’Emiciclo il suono della campana di Montecitorio e delle salve di cannone sparate dal Gianicolo. Il presidente della Camera ha invitato i grandi elettori a sedere e ha ceduto il proprio posto al Presidente della Repubblica, sedendo alla sua destra. Il presidente della Repubblica, rimanendo in piedi al centro del banco della Presidenza, ha cominciato il suo messaggio alla Nazione.

«La lettera e lo spirito della nostra Carta costituzionale continueranno ad essere il punto di riferimento della mia azione», ha detto Mattarella nel suo messaggio.  «Nel momento in cui i Presidenti di Camera e Senato mi hanno comunicato l’esito della votazione - ha aggiunto - ho parlato delle urgenze - sanitaria, economica e sociale - che ci interpellano. Non possiamo permetterci ritardi, né incertezze».

«Viviamo in una fase straordinaria - ha aggiunto il capo dello Stato - in cui l’agenda politica è in gran parte definita dalla strategia condivisa in sede europea. L’Italia è al centro dell’impegno di ripresa dell’Europa. Siamo i maggiori beneficiari del programma Next Generation e dobbiamo rilanciare l’economia all’insegna della sostenibilità e dell’innovazione, nell’ambito della transizione ecologica e digitale».

«Dobbiamo dotarci di strumenti nuovi», ha anche detto, guardando al difficile momento sanitario, economico e sociale.

Il presidente Mattarella è intervenuto anche sulla questione ucraina. «Non possiamo accettare che ora, senza neppure il pretesto della competizione tra sistemi politici ed economici differenti, si alzi nuovamente il vento dello scontro, in un continente che ha conosciuto le tragedie della Prima e della Seconda guerra mondiale», ha detto nel suo discorso alla Camera. «Dobbiamo fare appello - ha proseguito - alle nostre risorse e a quelle dei paesi alleati e amici affinché le esibizioni di forza lascino il posto al reciproco intendersi, affinché nessun popolo debba temere l’aggressione da parte dei suoi vicini».

Per Mattarella, poi, «quel che appare necessario - nell’indispensabile dialogo collaborativo tra Governo e Parlamento - è che - particolarmente sugli atti fondamentali di governo del Paese - il Parlamento sia sempre posto in condizione di poterli esaminare e valutare con tempi adeguati. La forzata compressione dei tempi parlamentari rappresenta un rischio non certo minore di ingiustificate e dannose dilatazioni dei tempi. Appare anche necessario un ricorso ordinato alle diverse fonti normative, rispettoso dei limiti posti dalla Costituzione».

Importante anche il passaggio sulla giustizia. «È indispensabile che le riforme annunciate» per la giustizia «giungano con immediatezza a compimento affinché il Consiglio superiore della Magistratura possa svolgere appieno la funzione che gli è propria, valorizzando le indiscusse alte professionalità su cui la Magistratura può contare, superando logiche di appartenenza che, per dettato costituzionale, devono rimanere estranee all’Ordine giudiziario. Occorre per questo che venga recuperato un profondo rigore», ha detto il presidente della Repubblica.

Il presidente ha ricordato anche la grande attrice scomparsa ieri. «Consentitemi di rendere omaggio a Monica Vitti grande protagonista della vita culturale del nostro paese», ha detto.

Mattarella ha citato più volte la dignità. «Dignità è azzerare le morti sul lavoro - ha detto - che feriscono la società e la coscienza di ognuno di noi. Perché la sicurezza del lavoro, di ogni lavoratore, riguarda il valore che attribuiamo alla vita. Mai più tragedie come quella del giovane Lorenzo Parelli, entrato in fabbrica per un progetto scuola-lavoro. Quasi ogni giorno veniamo richiamati drammaticamente a questo primario dovere della nostra società».

Il leader della Lega Matteo Salvini non è presente: è risultato positivo al Covid nello screening per l’accesso alla cerimonia, come ha comunicato in un post.

Il post del leader della Lega Matteo Salvini

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