PALERMO. "E' una bella sfida, far rinascere la Sicilia agricola". L'ha detto Federica Argentati, assessore designato dei 5stelle all'Agricoltura, in conferenza stampa a Palazzo dei Normanni, a Palermo.
"Abbiamo un'isola bellissima con eccellenze e prodotti di qualità, ma non riusciamo ad organizzarci in maniera sistemica, viviamo in questa Isola al centro del Mediterraneo e dobbiamo competere - ha aggiunto - Se come sistema Sicilia non siamo organizzati e non riusciamo ad affermarlo per farlo diventare competitivo, abbiamo problema di svendita delle nostre produzioni e questo significa che i produttori non riescono a ricavare il giusto reddito per investire in qualità".
Argentati, nissena, 52 anni, ha laurea in Scienze agrarie, è presidente del Distretto produttivo Agrumi di Sicilia e presidente della omologa società consortile tra consorzi di tutela e numerose aziende singole e associate.
Dal 2010 al 2014 è stata presidente di Confagri, e componente del consiglio dell'ordine dei dottori Agronomi e dei dottori forestali della provincia di Catania. "Mi occupo di distretti e cooperazione da più di 10 anni, io credo che dobbiamo fare filiera - ha detto - a mio parere finora sono stati degli slogan non ci sono stati atti concreti affinché questi strumenti possano portare valore aggiunto".
"Abbiamo seri problemi idrici in Sicilia - ha aggiunto parlando della crisi idrica - e questo va affrontato, è necessario avere un quadro chiaro degli interventi necessari, non interventi spot".
Immagini di Marco Gullà
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6 Commenti
Luigino
11/09/2017 14:22
Niente da dire sulle capacità professionali della signora. C'è un però........ Il diretto interesse come imprenditrice nell'assessorato che amministrerà e questo non depone certo a favore dei grillini, così attenti a non volersi "contaminare". Non c'era un'altro/a di pari livello che non avesse interessi personali o di famiglia, nel settore?
Kutra
12/09/2017 07:33
E' presidente di una società consortile, non un'imprenditrice.
claudio
11/09/2017 15:47
A parte eventuali conflitti di interesse , troppi consorzi ed aziende che oggi segue la signora, pensiamo a quanto ci costerebbe il soggiorno a Palermo e le trasferte da Catania dell'eventuale assessore. A Palermo credo vi siano professionisti capaci che possano coprire detto ruolo, il professore Micari sicuramente potrà indicare un agronomo capace . I 5 stelle non me ne vogliano !
Davide
11/09/2017 17:01
Sì probabilmente il nipote.
Davide
11/09/2017 17:02
Si probabilmente il nipote.
Pinuzzo
11/09/2017 18:28
Micari rappresenta la vecchia incapace e corrotta politica,ora basta !! i danni fatti da centrodestra e centrosinistra sono evidenti e drammatici. se i siciliani non inparano a votare per il bene comune e non per il proprio tornaconto, non ci aspetta nulla di buono.
Mario
12/09/2017 00:02
Sarebbe un caso emblematico di conflitto di interessi. Un assessore all'agricoltura titolare di una importante azienda agricola. L'assessore all'agricoltura deve essere un arbitro super partes, che imprime un indirizzo politico all'agricoltura nell'interesse della Sicilia e dei Siciliani, non certo nell'interesse dell'impresa della quale è titolare. Partono col piede sbagliato.
Basito
12/09/2017 08:39
Ma non sapete neanche leggere l'italiano la signora non è titolare di nessuna azienda .
ANTONIO
12/09/2017 09:11
la destra e la sinistra e pure il centro che parlano di conflitto di interessi e di questione morale ????? v-e-r-g-o-g-n-a
Nino
12/09/2017 11:51
Dopo oltre un anno di amministrazione capitolina i grillini hanno solo collezionato insuccessi ed una lunga lista di assessori, di dirigenti indagati arrestati o comunque costretti alle dimissioni. Certo coloro che amministravano Roma prima di loro non erano certo migliori ma questo dimostra che sono uguali agli altri. Sulle firme false a Palermo e sui fatti di Torino e in ultimo su quelli di Livorno stendiamo un velo pietoso. Peccato, rappresentavano la speranza di cambiamento per gli italiani invece si sono dimostrati inconsistenti ed incapaci. Solo chiacchiere e distintivo solo pieno di se ma vuoti davanti ai fatti concreti