Fumo, elicotteri, spari, bombe, suoni di sirene. Con l’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo in quella che il presidente Valdimir Putin ha definito “un’operazione speciale”, tutto quello che è accaduto oggi, 24 febbraio, da cronaca diventerà Storia.
Il mondo si sveglia spiazzato alla notizia che da vari fronti ovvero da est, da nord e dal mare, i russi hanno varcato i confini dell’Ucraina. Tutto quello che si pensava non potesse accadere, è successo. Gli elicotteri di Mosca conquistano l’aeroporto di Hostomel. Bombe a Trypillia, a circa 40 km a sud di Kiev, un villaggio nell’Obukhiv Raion della provincia di Kiev, nell’Ucraina centrale, con meno di tremila abitanti.
In un susseguirsi di video che arrivano direttamente dalle zone che subiscono una guerra che tutti i trattati internazionali sulla carta proibiscono, ci sono le immagini di un Paese ex sovietico, devastato perché guarda sempre più all’Occidente e chiede di entrare nella Nato.
La crisi che esperti e generali credevano non potesse trasformarsi in guerra, da oggi è la nuova realtà. Gli ucraini inviano i loro video pieni di paura mentre in tutto il mondo si prega per loro. Qui immagini giunte alla nostra redazione. E oggi alle 19, in piazza Verdi, promossa dalla direzione artistica del Festival delle letterature migranti, è stata organizzata una veglia. Sul balcone di Palazzo delle Aquile, in altre sedi comunali e a Palazzo Comitini, invece, è stata esposta la bandiera della pace.
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