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Sale da ballo riaperte il 10 febbraio, i gestori: "Ora basta, danni gravissimi"

“Non possiamo programmare la riapertura senza una data certa. Cosa accadrà il 10 febbraio? Potremo lavorare?” A chiederselo è Vincenzo Grasso, il presidente della Silb di Palermo, l'Associazione Imprese di Intrattenimento da Ballo e di Spettacolo. “Abbiamo materie prime da acquistare, personale da mettere in regola, artisti da dover programmare, se non ci danno una certezza continuiamo a navigare a vista”.

È una preoccupazione comune a tutti i gestori dei locali e delle discoteche che, dopo due anni di lavoro a singhiozzo, dal 24 dicembre hanno dovuto abbassare le saracinesche e annullare gli eventi in programmazione. “Abbiamo aperto a ottobre e chiuso il 24 dicembre. Nella stagione estiva abbiamo lavorato due mesi. Ma in Italia il 70% dei locali sono al chiuso, lavorano soprattutto nei periodi di Natale e Capodanno, con l'ultimo decreto hanno subito gravi perdite”.

E se già il 30% dei locali da ballo non alzerà più le saracinesche, questi numeri potrebbero aumentare in maniera preoccupante. “Se la situazione di stallo dovesse continuare – spiega Grasso – le previsioni condotte dai nostri uffici ci dicono che si perderà un ulteriore 30%. Il danno è gravissimo, sono più di 250mila gli operatori che lavorano in questo settore; quindi parliamo di 250mila famiglie che dall'oggi al domani si sono ritrovate senza poter lavorare, senza una previsione di un ritorno al loro lavoro”.

Molti tecnici e lavoratori del mondo dello spettacolo, dopo due anni di stop e attività a singhiozzo, hanno deciso di abbandonare il loro lavoro, dedicandosi ad una professione che potesse garantire una maggiore stabilità economica in questo periodo di emergenza sanitaria. Così, ai danni economici, legati alle chiusure e alle spese da sostenere tra canoni di locazione e tasse in aumento, per gli imprenditori della movida notturna si è aggiunta anche la perdita del personale di fiducia e la difficoltà nel reperire nuovi dipendenti.

Sulle misure di distanziamento all'interno delle piste da ballo il presidente della Silb di Palermo è scettico: “Dubito possa essere applicato – spiega – questo parametro mette sotto una grande responsabilità i gestori e il personale di sicurezza che si ritrova a dover distanziare in pista anche congiunti. Spero sia eliminato”.

Nonostante tutto, il bicchiere è da guardare un po' mezzo pieno e un po' mezzo vuoto: “È positivo che sia una proroga solo di dieci giorni però è complicato poter programmare senza una certezza. Siamo stati trattati in un modo penoso – conclude Grasso - speriamo che questa sia la riapertura definitiva sulla scia di un ritorno sempre più alla normalità”

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