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Sicilia in zona gialla da lunedì: così ì ristoratori si preparano a riaprire

I ristoratori siciliani si preparano a riaprire in vista della possibile zona gialla da lunedì. È quindi grande entusiasmo per un settore estremamente penalizzato dalla crisi da Covid 19: per le strade di Palermo si vedono i dehors popolarsi di tavoli e sedie, i locali aperti e il personale intento a sistemare.

Non si dimenticano, però, i protocolli di sicurezza, che se rispettati garantiranno ai ristoratori di lavorare con continuità, e non mancano le preoccupazioni, perché a indebitarsi in questi mesi di chiusura sono stati in tanti.

“Siamo contenti perché pur essendoci adattati e riorganizzati per il delivery, questo modus operandi non è mai paragonabile a un clima sereno e normale”, dice Valentino Favetta, cameriere di un’osteria del centro, che spera in una ripartenza in grande, con afflusso di clienti locali, ma anche di turisti, proprio come Jolanda Lo Re, direttrice di un locale in via Paternostro.

L’apertura nel 2019 è stata per lei una scommessa che ancora tarda a dare i suoi frutti, 2 anni di apertura e 10 mesi di lavoro effettivo. Infatti dice: “adesso toglieremo dalla cassa integrazione il personale, sperando che il lavoro ci consenta di garantire loro uno stipendio. Altrimenti saranno guai, perché i debiti sono tanti e in questi mesi ho cercato di tenere duro per non chiudere”.

Nel frattempo c’è chi continua a investire pur di non lasciarsi scappare l’occasione d’oro della zona gialla. Nella trattoria in cui lavora Giovanni Corrao, cameriere, sono stati fatti dei lavori per ampliare i locali durante i mesi di chiusura, e oggi si pensa a comprare nuovi ombrelloni e attrezzature che possano garantire ai clienti un ottimo servizio anche all’esterno. “In questi mesi? Abbiamo cercato di sopravvivere - dice Corrao - la zona gialla è una vera boccata d’ossigeno”.

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