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Almaviva, dopo l'accordo nuovo sit-in dei lavoratori a Palermo

PALERMO. Un "accordo ponte" per Almaviva. Una intesa che consenta all'azienda di "sopravvivere" fino al prossimo novembre e scongiurare i 2.988 licenziamenti annunciati a Palermo, Roma e Napoli. L'ipotesi di accordo definita ieri prevede la stipula di contratti di solidarietà per i dipendenti per sei mesi.

Un accordo che non risolve la crisi del gruppo, "serve solo a prendere tempo - commenta Eliana Puma della segretaria provinciale della Fistel Cisl di Palermo-Trapani, che ha preso parte ieri pomeriggio alla trattativa tra azienda e sindacati nella sede degli industriali a Roma sulla crisi del gruppo -. Se ovviamente ottenesse il via libera dei lavoratori, per consentire al governo di attuare entro novembre misure strutturali per regolamentare il settore dei call center in Italia".

"Senza l'intervento del governo per il settore - aggiunge la sindacalista - i 2988 esuberi dichiarati da Almaviva rischiano solo di essere rinviati".

"Se i lavoratori di Almaviva votano si all'ipotesi di accordo definita ieri - dice il segretario provinciale della Slc Cgil, Maurizio Rosso -, riusciamo ad arrivare fino a novembre. Adesso il governo deve mantenere gli impegni assunti e passare dagli annunci ai fatti, altrimenti si rischia di rinviare solo di qualche mese una morte annunciata".

"Si tratta di un'ipotesi che raccoglie l'appello alla responsabilità del governo sulla quale Almaviva Contact - scrive Almaviva Contact in una nota - ritiene che, a fronte della gravità della situazione e dei ripetuti incontri svolti nel corso di queste settimane a diversi livelli, sia necessario analogo senso di responsabilità da parte di tutti i soggetti coinvolti, e siano difficilmente comprensibili risposte condizionate da immotivate tattiche dilatorie e da continui rinvii a tavoli successivi. "L'ipotesi di un'eventuale accordo avanzata da Almaviva Contact verrà sottoposta - conclude la nota - alla valutazione e all'analisi del Consiglio di amministrazione della società".

 

Intanto, oggi a Palermo gli operatori del call center sono scesi di nuovo in piazza: un presidio in mattinata davanti alla sede della Prefettura, in via Cavour; in settimana, invece, si terranno le assemblee nelle due sedi di Palermo e in quella di Catania. Ai lavoratori i sindacati sottoporranno la proposta di accordo definita ieri dopo un confronto serrato con l'azienda, durato quasi 8 ore.

immagini di Salvatore Militello

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