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Almaviva, contratti di solidarietà per sei mesi: la parola passa ai lavoratori e al Cda aziendale

Previsti contratti di solidarietà. Ai dipendenti sarà sottoposta l'ipotesi in assemblea

PALERMO. Saranno i lavoratori nelle assemblee a decidere sull'ipotesi di accordo tra Almaviva e i sindacati per chiudere la vertenza sui circa 3mila esuberi annunciati dall'azienda.

Si è concluso dopo 8 ore di confronto serrato l'incontro nella sede degli industriali a Roma sulla crisi del gruppo. L'ipotesi prevede il ricorso ai contratti di solidarietà di tipo difensivo per sei mesi, a partire dall'1 giugno, per tutte le sedi del gruppo, con percentuali diversificate da sito a sito - più alte a Palermo, Roma e Napoli (del 45% per le prime due; del 35% per il capoluogo campano), più basse per Rende (3%), Catania (7%) e Milano (13%).

E ancora l'impiego dei lavoratori assunti a tempo indeterminato anche per le attività di ricerca di mercato, svolte finora dai collaboratori impiegati con contratti di collaborazione coordinata e continuativa; e mobilità volontaria. Almaviva ha aperto alla possibilità, infatti, di trasferimenti volontari di personale verso i siti di Catania, Milano e Rende, dove sarebbero applicate percentuali di solidarietà più basse, e alla mobilità volontaria ma senza incentivi economici per gli operatori che ne facessero richiesta.

Il nodo però restano le modalità con cui l'azienda intende applicare i contratti di solidarietà, che potrebbero prevedere delle clausole di gestione dell'orario di lavoro più flessibili, in alternativa all'astensione dal lavoro per l'intera giornata. Il via libera all'accordo è subordinato all'ok dei lavoratori, ai quali sarà sottoposta l'ipotesi in assemblea, e all'approvazione del Cda aziendale.

La bozza di accordo dovrebbe essere ratificata dai lavoratori entro il 4 maggio, dopo un ciclo di passaggi assembleari, nelle sei sedi del gruppo. Dopo questa fase, azienda e sindacati torneranno a incontrarsi di nuovo, per dare il via libera definitivo all'intesa, nella migliore delle ipotesi, per concludere la trattativa al ministero dello Sviluppo economico.

"E’ chiaro che si tratterebbe solo di un modo per prendere tempo,  affinché il Mise e il governo nazionale mettano in campo tutte le riforme del settore e i provvedimenti annunciati". Ad affermarlo al termine del tavolo che si è svolto al Mise sulla vertenza Almaviva Contact,  sono Francesco Assisi segretario Fistel Cisl Palermo Trapani ed Eliana Puma Rsu Fistel. "Nel testo che noi sottoporremo in assemblea ai lavoratori,  e l’azienda al proprio CdA, per poi rivederci al Mise, si prorogherebbe di fatto il contratto di solidarietà con le stesse condizioni economiche per i lavoratori del precedente accordo, in modo da far patire le minor perdite possibili ai lavoratori".

"Si tratta - scrive Almaviva Contact in una nota - di un'ipotesi che raccoglie l'appello alla responsabilità del governo sulla quale Almaviva Contact ritiene che, a fronte della gravità della situazione e dei ripetuti incontri svolti nel corso di queste settimane a diversi livelli, sia necessario analogo senso di responsabilità da parte di tutti i soggetti coinvolti, e siano difficilmente comprensibili risposte condizionate da immotivate tattiche dilatorie e da continui rinvii a tavoli successivi".

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