Era andata a perfezionare la lingua cinese a Wuhan ma adesso, Laura Turdo, 26 anni, studentessa di Castelvetrano, si trova in una città diversa, spettrale. Wuhan è la città in cui ci sono stati i primi contagi del coronavirus, che sta mettendo in allerta la Cina e il mondo intero.
Grazie a una borsa di studio, dal 10 settembre scorso si trova nel Campus universitario CCNU di Wuhan. Da giorni la ragazza, assieme agli altri colleghi universitari, è bloccata nel campus, dove è permesso uscire solo per fare la spesa e acquistare altri beni di prima necessità.
Nel video le immagini girate e pubblicate dalla ragazza in cui si vede una città deserta. Strade vuote, portoni e cancelli chiusi. Nessuna auto né bus. Il vuoto.
Sono circa una settantina gli italiani bloccati a Wuhan in attesa di rientrare. La Cina ha annunciato che userà aerei charter per il rimpatrio dei concittadini residenti nella provincia dell'Hubei che si trovano all'estero, nel mezzo dell'epidemia di coronavirus che ha come focolaio la capitale provinciale Wuhan. "Alla luce delle difficoltà pratiche recentemente incontrate all'estero dai cittadini dell'Hubei, in particolare di Wuhan, il governo ha deciso di inviare voli charter civili per rimpatriarli il più presto possibile", ha annunciato la portavoce del ministero degli Esteri, Hua Chunying, ripresa dal Quotidiano del Popolo.
La mossa di Pechino è maturata dopo che numerose compagnie hanno annunciato lo stop o il drastico taglio dei voli da e per la Cina, negli sforzi per frenare la diffusione dell'epidemia del coronavirus di Wuhan. Pechino, del resto, ha raccomandato i suoi concittadini a rinviare i viaggi all'estero e ha disposto la cancellazione dei tour di gruppo, mentre diversi Paesi, come Usa, Germania, Gran Bretagna e Giappone, hanno invitato i rispettivi cittadini a evitare i viaggi in Cina a causa delle incertezze esistenti.
Ieri, durante un briefing coi media sullo stato della crisi, Zhu Tao, un funzionario della Civil Aviation Administration of China, aveva spiegato che le autorità stavano lavorando per riportare i cittadini cinesi a casa, rispondendo a una domanda sulla sospensione dei voli internazionali. Inoltre, le compagnie "stavano rispondendo a un cambio delle condizioni di mercato". La Cina, aveva continuato, era fiduciosa di limitare i rischi della trasmissione del virus sugli aerei e che il piccolo numero di casi all'estero erano la prova del successo dei controlli.
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