Novak Djokovic centra l’ottava finale a Wimbledon, la quarta consecutiva e la 32/a a livello Slam, grazie al successo 2-6, 6-3, 6-2, 6-4 contro Cameron Norrie.
Ancora una falsa partenza per il sei volte campione ai Championships, che, dopo aver perso il primo set, nel secondo è rientrato sul prato con un berretto bianco e ha svoltato. Non ha impressionato come contro Sinner, ma ha ritrovato lucidità, righe, precisione e costanza. Il sogno di Norrie e del Centrale sbatte quindi contro il pragmatismo del serbo, che domenica, a 35 anni, affronterà l’australiano Nick Kyrgios, approdato alla finale dopo il ritiro ieri di Rafa Nadal.
Un avversario ostico per Djokovic: sono due i precedenti, entrambi vinti dall’australiano, che non ha mai concesso nemmeno un set al rivale: «Non sarà facile, non ho mai vinto un set con Kyrgios», le parole del serbo. Djokovic punterà al suo 21esimo titolo del Grande Slam per tornare a una lunghezza dal record di Nadal (22). Vincendo la sua partita contro Norrie, Djokovic ha scritto una nuova pagina di statistiche nel suo sport. Questa finale sarà la sua ottava a Wimbledon, e solo Roger Federer, otto volte vincitore, ha fatto meglio (12).
Giocherà la sua 32/a finale in 68 tornei del Grande Slam disputati. Prende così il record con una finale migliore di Federer (31). Ed eguaglia Martina Navratilova per ritrovarsi una lunghezza dietro Serena Williams (33) e due dietro il massimo storico di Chris Evert (34). E battendo Norrie, Djokovic ha anche firmato la sua 85esima vittoria nel London Major. Ancora una volta, solo Federer ha fatto meglio (105). Ed è imbattuto a Wimbledon da quando ha abbandonato i quarti di finale nel 2017 con 27 vittorie consecutive. Solo Pete Sampras (31), ancora Roger Federer (40) e Björn Borg (41) hanno fatto meglio.
«Non ho iniziato bene la partita - ha ammesso Djokovic -. Sono stato fortunato ad avere il break. Da lì il gioco è cambiato. Ecco com'è giocare una semifinale del Grande Slam».
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