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Prove di insediamento per il Presidente: la star è la Lancia Flaminia

Il presidente non c'è e neanche il nome del candidato. Ma da oggi la Lancia Flaminia presidenziale, decappottabile blu scuro, è pronta dopo essere stata testata in mattinata sulle strade di Roma. L’elezione del presidente della Repubblica è anche una liturgia che si rinnova ogni volta uguale nonostante la società e il mondo cambi. E sarà una delle 3 vetture in dotazione alla Presidenza della Repubblica ad accogliere il nuovo Capo dello Stato dopo il giuramento a Montecitorio per andare con il premier ed il segretario generale del Quirinale a rendere onore all’Altare della Patria e, da lì, per raggiungere il Colle, scortato dai Corazzieri a cavallo e dai motociclisti.

La Lancia Flaminia è la «primadonna» dei cortei di Stato e compare solo in rare occasioni ufficiali: l’insediamento del presidente della Repubblica, la parata del 2 giugno, l’omaggio all’altare della Patria, visite di Stato di particolare rilievo. Nel garage del Quirinale ne esistono tre esemplari identici, verniciati nel caratteristico blu notte, dispongono di una selleria in pelle Connolly nera, interfono per comunicare con l'autista, 5 sedute posteriori con ampio divano e due strapuntini. Sono dotate di cappotta elettrica, e una ha il tetto trasparente per i casi di pioggia. Possono ospitare sette persone. La vettura fu scelta per la sua classe (all’epoca era quasi una Rolls Royce) : nel marzo 1960, all’epoca della presidenza Gronchi, ne furono commissionate cinque alla carrozzeria Pininfarina: oltre alle tre del presidente, una fu donata alla regina d’Inghilterra nel 1962, un’altra è stata regalata in tempi recenti da Ciampi al Museo dell’Automobile di Torino. Denominate 335 per la lunghezza specifica del passo (3,35 m contro i 2,87 della berlina, di cui adotta lo stesso motore a benzina da 2.5 litri), sono state battezzate «Belfiore», «Belsito», «Belvedere», come alcuni cavalli delle scuderie del Quirinale. Da quando Pinin Farina le realizzò, sono state utilizzate in occasione delle visite di capi di stato da John Fitzgerald Kennedy a Charles De Gaulle e sono state sottoposte a un attento restauro nel 2001.

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