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La regina è Drusilla, Saviano fa vibrare i cuori antimafia, Ama ringrazia Mattarella

Con l’omaggio al presidente Mattarella, nel giorno del giuramento per il secondo mandato al Quirinale, Amadeus apre la terza serata di Sanremo. Il festival, che veleggia con ascolti record e con il 56 per cento di share torna ai fasti dell’era Baudo, interrompe il ritmo serrato della gara per dare la parola a Roberto Saviano: l’orazione civile dedicata a Falcone e Borsellino, a trent'anni dalle stragi di Capaci e via D’Amelio, è un inno al coraggio della scelta, contro il silenzio che nutre le mafie, contro la neutralità che è nemica della libertà e della dignità.

La regina della serata è Drusilla Foer: talento, eleganza, classe, ironia, si mangia il palco (e supera brillantemente la prova della scala). Smessi i panni di «spalla» degli amici Fiorello e Zalone, Amadeus è un impeccabile padrone di casa. «Buon lavoro, presidente - dice aprendo la serata rivolto a Mattarella -. Lei è stato un punto di riferimento e lo è stato anche oggi quando ha ricordato l’importanza della cultura, delle arti, del teatro, cinema e musica». Poi la dedica: «Lei nel 1978 alla Bussola di Viareggio con sua moglie Marisa e suo fratello Piersanti era tra i fortunati dell’ultimo, leggendario concerto di Mina. E allora ecco “Grande grande grande” che è quello che pensiamo di lei».

Tutto l’Ariston è in piedi per rendere omaggio alle vittime della mafia: «Ricordare - scandisce Saviano - non è un atto passivo, viene da “re-cordari”, rimettere nel cuore, non vuol dire provare nostalgia per Falcone e Borsellino, ma rimetterli in vita, sentendoli battere in noi». Per tutti, anche per chi non c'era, «sono simboli di coraggio, che è sempre una scelta», incalza lo scrittore, citando gli esempi di Chinnici, Terranova, Saetta, Costa, Giacomelli, Livatino, «finiti sotto i colpi delle mafie» e sottolineando che Falcone e Borsellino, oggi «celebrati come eroi», subirono la delegittimazione, «non c’erano i social ma c'erano gli haters». Ebbe il coraggio di scegliere Rita Atria, la più giovane testimone di giustizia, suicida a 17 anni dopo via D’Amelio: Saviano - all’Ariston a titolo gratuito - chiude il monologo citando la frase di un suo tema, «se ognuno di noi prova a cambiare, forse ce la faremo».

Applausi e social impazziti per Drusilla Foer: la nobildonna toscana ideata da Gianluca Gori è la co-conduttrice perfetta. «Restare tutta la sera qui? Ma è un inferno», dice scandalizzata ad Amadeus. «Lei mi fa fare la valletta: se l’avessi saputo mi sarei messa qualcosa di più scosciato, ho anche un bel koala tatuato». Ma si commuove quando Michele Bravi le dice: «Sono contento che sei qui, la tua presenza racconta la meritocrazia». Poi gioca a modo suo con i pregiudizi, entrando in scena nei panni di Zorro: «Ho pensato a qualcosa di eccentrico, per tranquillizzare tutti quelli che avevano paura di un uomo en travesti, sicché mi sono travestita». Si sfila cappello, maschera e mantello, lascia solo i baffetti. «Che fa, si spoglia completamente?», chiede Amadeus. «Farei delle grandi sorprese», la risposta sul filo dell’ironia.

Il superospite musicale è Cesare Cremonini, con una performance speciale per festeggiare i 20 anni di carriera: l’ex frontman dei Lunapop porta un medley con Nessuno vuole essere Robin, Marmellata 25, Logico, La nuova stella di Broadway e Poetica e poi propone il nuovo singolo La ragazza del futuro. È la sua prima volta all’Ariston, il pubblico è tutto in piedi per lui e si scatena a ballare quando lo show culmina con 50 Special.

In uniforme, emozionata, Martina Pigliapoco, carabiniere, ha raccontato la storia di come è riuscita a salvare una madre che aveva deciso di suicidarsi. Per questo gesto è stata premiata dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. «Ricordo l’emozione - dice all'Ariston -, è stato un sogno inaspettato».

Sul palco tutti i big ripropongono le loro canzoni, tra qualche problema di audio, in particolare durante l’esibizione di Tananai, le consuete provocazioni di Achille Lauro, che si sbottona i pantaloni, e l’immancabile Fantasanremo. La parola passa al televoto e al giudizio della giuria Demoscopica 1000.

La classifica dopo la terza serata

1 Mahmood & Blanco - Brividi

2 Elisa - O forse sei tu

3 Gianni Morandi - Apri tutte le porte

4 Irama - Ovunque sarai

5 Sangiovanni - Farfalle

6 Emma - Ogni volta è così

7 Massimo Ranieri - Lettera di là dal mare

8 Fabrizio Moro - Sei tu

9 La Rappresentante di Lista - Ciao ciao

10 Dargen D’amico - Dove si balla

11 Michele Bravi - Inverno dei fiori

12 Ditonellapiaga e Rettore - Chimica

13 Aka 7even - Perfetta così

14 Achille Lauro - Domenica

15 Noemi - Ti amo non lo so dire

16 Rkomi - Insuperabile

17 Matteo Romano - Virale

18 Iva Zanicchi - Voglio amarti

19 Giovanni Truppi - Tuo padre, mia madre, Lucia

20 Higsnob & Hu - Abbi cura di te

21 Giusy Ferreri - Miele

22 Le vibrazioni - Tantissimo

23 Yuman - Ora e qui

24 Ana Mena - Duecentomila ore

25 Tananai - Sesso occasionale

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