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Al Festival di Sanremo Saviano ricorderà le stragi di Capaci e Via D'Amelio

Il Festival di Sanremo giovedì 3 febbraio ricorderà la strage di Capaci, in cui trent’anni fa morirono il giudice Giovanni Falcone, la moglie e tre agenti della scorta. Era il 23 maggio del 1992. «A trent'anni dalla strage di Capaci, ricorderemo questo evento giovedì con Roberto Saviano, sono felice e onorato della sua presenza», ha annunciato Amadeus in conferenza stampa, a poche ore dall’avvio del 72/o Festival di Sanremo. Naturalmente lo scrittore campano ricorderà anche la strage di via D’Amelio in cui lo stesso anno morirono il giudice Paolo Borsellino e 5 poliziotti della scorta.

«Sarà un monologo molto bello quello di Roberto, veramente toccante», afferma il direttore artistico e conduttore. «Mi sono sentito ieri sera con lui - rivela - e mi ha mandato il vocale, è davvero molto toccante e molto bello, come solo Roberto sa fare. Ci farà riflettere tantissimo».

Anche Saviano è fiero di potere ricordare un momento così importante per la storia dell’Italia. «È un onore per me e una grande responsabilità ricordare, giovedì 3 febbraio al Festival di Sanremo, a 30 anni dalle stragi di Capaci e via D’Amelio, la rivoluzione civile di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino», scrive Saviano su Facebook. «Ci tengo a dire che interverrò a Sanremo a titolo gratuito; importantissimo per me, sul palco dell’Ariston - aggiunge lo scrittore - poter raccontare il sacrificio di due uomini che hanno cambiato radicalmente non solo le modalità del contrasto alle organizzazioni criminali, ma anche la loro narrazione. È a Falcone e Borsellino che dobbiamo la nostra capacità di guardare in modo radicalmente diverso alla sintassi del potere».

La scelta di Saviano, però, fa storcere il naso a qualcuno. «La presenza di Saviano a Sanremo per parlare dei 30 anni dalla strage di Capaci - afferma infatti in una nota Federico Mollicone, deputato di Fratelli d’Italia - è un oltraggio al tema stesso. Cosa c'entra la presenza di un autore che ha creato una vera e propria mitopoiesi in prodotti seriali e letterari della criminalità organizzata, producendo sfilze di antieroi come in Gomorra e Zero, con il ricordo di Falcone? Ha lucrato sulla mitopoiesi della mafia. Sanremo è un festival nazionalpopolare che tutti amiamo, non possiamo permettere che si trasformi nel Festival della telepredica progressista. Presenteremo un quesito all’Ad e al Presidente Rai per chiedere quali iniziative intendano adottare per garantire l’esclusione di Saviano dal Festival di Sanremo e l’invito verso magistrati e rappresentanti delle forze dell’ordine che tutti i giorni fanno vera antimafia sul territorio, senza ingaggi milionari».

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