FIRENZE. Atmosfera rilassata per il primo atto del ritorno a Firenze di Carlo d’Inghilterra, per la prima volta in città con la consorte Camilla, che ha visitato il British Institute, di cui è patrono, per festeggiare il centenario della sua fondazione.
«E' un piacere essere a Firenze, è una città meravigliosa», ha affermato il principe di Galles, arrivando verso le 19 in lungarno Guicciardini per la visita all’istituto.
«Questa visita significa molto per noi», ha detto loro la direttrice dell’istituto, Julia Race, che li ha accompagnati insieme all’ambasciatrice Jill Morris, al ministro della Cultura britannico Karen
Bradley (già in città per il G7 cultura), e al sindaco Dario Nardella.
Insieme hanno partecipato, con oltre 50 ospiti, alla scopertura di una targa per il centenario del British Institute, nella biblioteca intitolata ad Harold Acton, e all’inaugurazione della mostra «Shakespeare in White» di Lorenzo Perrone, artista capace di trasformare le opere del Bardo in sculture a base di libri.
Nel corso della visita, il principe Carlo si è intrattenuto con gli studenti di una lezione di storia dell’arte (in inglese) sull'alluvione di Firenze del 1966, e si è divertito con gli sketch inscenati dai ragazzi del corso di lingua italiana, che si sono esibiti anche in un saggio di gestualità «all’italiana».
La duchessa Camilla, che nella biblioteca ha trovato anche i ritratti dei suoi bisnonni, ha invece fatto visita ai bambini di un laboratorio didattico.
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