La cronaca di giornata della guerra in Ucraina
20.55 L’aviazione ucraina ha effettuato nuovi attacchi sulle posizioni russe a Kherson, la regione caduta in mano alle forze di Mosca nelle primi fasi dell’invasione. Lo riferisce lo stato maggiore ucraino.
19.54 Ci sono «circa mille civili» nascosti, insieme ai soldati ucraini, nei bunker dell’impianto chimico Azot di Severodonetsk. Lo ha dichiarato a Rossiya-24 un consigliere militare ceceno, Apti Alaudinov, secondo il quale le forze russe controllano ora il 20% dell’area industriale del centro amministrativo del Lugansk.
18.16 Russia e Ucraina hanno effettuato un nuovo scambi di prigionieri, nel cui ambito è riuscito a tornare a casa Oleg Pylypenko, capo della comunità territoriale di Shevchenkivska tenuto prigioniero per due mesi. Lo ha annunciato il capo dell’amministrazione militare regionale di Nikolaev, Vitaly Kim, come riporta l’agenzia Unian, secondo la quale nello scambio di prigionieri 28 militari e 13 civili sono stati rimpatriati in Ucraina.
17.58 Il viceministro degli Esteri della Federazione russa, Serghei Ryabkov, ha incontrato l’ambasciatore statunitense, John Sullivan, a Mosca con cui ha discusso «diverse questioni dell’agenda bilaterale». Lo ha riferito il ministero degli Esteri russo in una nota
16.50 Il presidente francese, Emmanuel Macron, si recherà martedì prossimo in Romania per una visita alle truppe francesi e mercoledì in Moldavia per affermare il suo sostegno a questo Paese che subisce conseguenze della guerra in Ucraina. Lo rende noto l’Eliseo precisando che vi sarà anche una visita a Kiev, ma la data non è ancora stata fissata. Questa visita nella capitale ucraina, spiega infine la presidenza francese, si terrà quando «sarà utile al presidente Zelensky».
15.34 La Francia è pronta a partecipare ad una «operazione che consenta di accedere al porto di Odessa in piena sicurezza, ovvero che consenta alle navi di passare nel mare (attualmente, ndr) minato». Lo ha affermato un consigliere del presidente francese, Emmanuel Macron.
14.06 La Russia ha definito «isterica» la reazione di Londra alla condanna a morte dei due mercenari britannici, comminata da un tribunale dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk. In una nota, rilanciata dall’agenzia Ria Novosti, il ministero degli Esteri di Mosca ha poi sottolineato che i due britannici sono «esattamente dei mercenari e non dei prigionieri di guerra». «I mercenari inviati dall’Occidente per aiutare il regime nazionalista di Kiev, secondo il diritto umanitario internazionale, non sono combattenti e non hanno diritto allo status di prigionieri di guerra», ha spiegato in un commento la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova.
14.00 Il ministro della Difesa britannico, Ben Wallace, si è recato a Kiev dove ha incontrato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Ad annunciarlo lo stesso Zelensky che sul suo canale Telegram ha postato un video dell’incontro. «Armi, aiuti finanziari, sanzioni, sono le tre cose su cui il Regno Unito ha costantemente dimostrato la sua leadership nel sostegno all’Ucraina», ha scritto Zelensky, aggiungendo di «apprezzare» il lavoro di Londra. «Sono grato al ministro della Difesa, Ben Wallace, e al suo team», continua il post di Zelensky, «per questa visita, nonchè a tutto il Regno Unito, al suo governo e al primo ministro per il loro sostegno».
13.17 «Stiamo combattendo per la nostra libertà e per quella dei cittadini europei. Siamo lo scudo dell’Europa»: lo ha detto l’ambasciatore d’Ucraina in Italia, Yaroslav Melnyk intervenendo nella sala sala della Protomoteca in Campidoglio per la presentazione del progetto «Summer Camp di Villa Fassini», dedicato a mamme e bambini ucraini rifugiati nella Capitale. «Ringrazio il governo italiano - sono le parole dell’ambasciatore - per l’accoglienza dei cittadini ucraini scappati della guerra. Più di 130 mila ucraini sono stati accolti in Italia. Una cifra molto importante. L’Italia ha fatto passi concreti per il nostro Paese. Gli aiuti non sono una carità ma un investimento nella sicurezza comune».
13.09 Il Papa ha ricevuto in udienza, nel Palazzo Apostolico Vaticano, la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, la quale si è successivamente incontrata con il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, accompagnato da mons. Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati. «Nel corso dei cordiali colloqui in Segreteria di Stato, ci si è soffermati sulle buone relazioni bilaterali e sul comune impegno ad adoperarsi per porre fine alla guerra in Ucraina, dedicando particolare attenzione agli aspetti umanitari e alle conseguenze alimentari del protrarsi del conflitto», riferisce la Santa Sede.
12.47 Le Nazioni Unite hanno dichiarato di essere preoccupate per le condanne a morte comminate ieri dai separatisti filorussi a due combattenti britannici e a uno marocchino, catturati dalle truppe russe mentre combattevano a fianco dell’Ucraina. «L'Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani è preoccupato per la sentenza della cosiddetta Corte Suprema dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk che ha condannato a morte tre militari», ha detto ai giornalisti a Ginevra la portavoce Ravina Shamdasani. «Dal 2015, abbiamo osservato che la cosiddetta magistratura in queste sedicenti repubbliche non ha rispettato le garanzie essenziali di un processo equo, come le udienze pubbliche, l’indipendenza, l’imparzialità dei tribunali», ha ricordatola portavoce, «tali i processi contro prigionieri di guerra costituiscono un crimine di guerra».
12.35 La Russia rimane aperta al dialogo, «ma bisogna essere in due per ballare il tango». Lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, commentando da un summit regionale a Erevan le prospettive di una soluzione diplomatica al conflitto in Ucraina. «Siamo ancora aperti al dialogo.
12.25 «Sono davvero lieta di incontrare di nuov sua santità Papa Francesco a Roma. Siamo con coloro che soffrono per la distruzione in Ucraina. Questa guerra deve finire, riportando la pace in Europa». Lo scrive in un tweet la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
12.21 «Purtroppo in questo momento l’Europa, e direi specialmente le famiglie in Europa, vivono un momento che per molte è tragico e per tutte è drammatico a causa della guerra in Ucraina. Mi associo alla vostra dichiarazione: Madri e padri, al di là della loro nazionalità, non vogliono la guerra. La famiglia è la scuola della pace». Lo ha detto Papa Francesco ricevendo la Federazione delle Associazioni Familiari Cattoliche in Europa.
12.09 «È diventato chiaro a tutti che la Nato non può più determinare il destino dell’Europa». Lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, dal summit a Erevan dell’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (Csto), che Mosca punta a rafforzare come bilanciamento all’Alleanza atlantica. «Abbiamo proposto alla Nato un dialogo, un meccanismo di cooperazione, ma è stato rifiutato», ha sottolineato Lavrov.
11.56 «L'aggressione da parte della Federazione Russa» è «ingiustificabile. Il blocco dei traffici marittimi da e per il Mar Nero ha comportato una repentina mancanza di approvvigionamenti alimentari ed energetici con il conseguente innalzamento dei prezzi delle materie prime con gravissime ripercussioni su tutta la comunità internazionale. I Paesi più poveri sono i primi a risentire di questa crisi, che ha già determinato effetti nefasti sulla vita di milioni di persone». Lo scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio in occasione della Giornata della Marina Militare.
11.37 «Auspico che la lettura integrale» del bollettino sulla disinformazione, «al di là di strumentali veicolazioni parziali, faccia comprendere la reale finalità della sua collazione - in linea con le sollecitazioni dell’Unione Europea, da ultimo con la decisione del Parlamento Europeo del marzo scorso - e porti alla definitiva cessazione di ogni infamante sospetto sull'attività dell’Intelligence nazionale o su fantomatici indirizzi governativi volti a limitare il diritto di informazione, da me, in più circostanze, evocato come vero ed efficace antidoto alla disinformazione». Lo dichiara il sottosegretario di Stato con delega alla Sicurezza, Franco Gabrielli.
11.34 Il Bollettino sulla disinformazione «riguarda un’analisi del fenomeno basata unicamente su fonti aperte e non contiene, considerata la fisiologica diffusione, alcun elemento proveniente da attività di intelligence». Lo dichiara il sottosegretario di Stato con delega alla Sicurezza, Franco Gabrielli.
11.32 Il Comitato esecutivo della ginnastica europea ha ufficialmente annullato i Campionati europei di ginnastica ritmica del maggio 2023 inizialmente assegnati a Mosca perché «le sanzioni europee impediscono l’adempimento degli obblighi stabiliti nel contratto dell’evento». Il motivo è legato alla raccomandazione da parte del Comitato Olimpico Internazionale di annullare gli eventi già assegnati a Russia e Bielorussia a seguito dell’operazione militare russa in Ucraina scattata il 24 febbraio scorso. La federazione europea ha chiesto alle federazioni nazionali di proporre entro il 24 giugno eventuali candidature.
11.30 «Il perdurare di una campagna diffamatoria circa una presunta attività di dossieraggio da parte della comunità di intelligence (in realtà inesistente), mi ha convinto a chiedere al Dis di declassificare il tanto evocato ed equivocato Bollettino sulla disinformazione che avrebbe ispirato il noto articolo apparso sul Corriere della Sera». Lo dichiara il sottosegretario di Stato con delega alla Sicurezza, Franco Gabrielli.
11.23 Unità dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk (Dpr), nell’Est dell’Ucraina, si stanno avvicinando a Sloviansk. Lo ha annunciato il quartier generale della Difesa territoriale della Dpr, sul proprio canale Telegram, rilanciato dall’agenzia Ria Novosti. «Stiamo avanzando in direzione Sloviansk», si legge nel messaggio, in cui le milizie dei separatisti filo-russi rivendicano di aver «liberato» - con l’aiuto delle truppe di Mosca - 235 insediamenti nella Dpr.
11.12 I Comitati olimpici nazionali di Russia e Bielorussia sono stati esclusi dal partecipare all’Assemblea generale dei Comitati olimpici europei (Eoc) che si svolgerà oggi e domani a Skopje in Macedonia del Nord. A confermarlo è stato il presidente dei Comitati olimpici europei, il greco Spyros Capralos. La motivazione è legata all’invasione militare russa in Ucraina con il sostegno della Bielorussia.
10.49 «Fatemi essere molto chiara: il Parlamento europeo, che ho la la responsabilità e l’onore di presiedere, sostiene fermamente la richiesta dell’Ucraina di ricevere lo status di Paese candidato». Lo ha dichiarato la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, al summit sulla democrazia di Copenhagen. «L'Ucraina è già parte della nostra famiglia europea, ma è giunto il momento che le sia data la reale opportunità di unirsi al nostro progetto europeo», ha aggiunto Metsola.
10.45 È partito il 6 giugno dalla Base di pronto intervento umanitario delle Nazioni Unite (Unhrd) un trasporto umanitario in favore della popolazione ucraina arrivato oggi a Siret, Romania, con un carico di circa 6 tonnellate di kit medici (chirurgici, post traumatici e per il trattamento di malattie non trasmissibili) e beni umanitari (tra cui tende, coperte, stufe per tende, kit igienico - sanitari e taniche per la raccolta dell’acqua) messi a disposizione dalla Cooperazione Italiana. Lo rende noto la Farnesina.
10.43 «C'è sempre spazio per la diplomazia, c'è sempre spazio per il dialogo, c'è sempre spazio per discutere per finire una guerra non necessaria e non provocata», ha dichiarato la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, al summit sulla democrazia di Copenhagen. «Ma bisogna anche assicurare - ha aggiunto - che chi commette un crimine, perché parliamo molto di stato di diritto, dev'essere giudicato. Quindi dobbiamo essere pronti che quando ricostruiamo l’Ucraina, portiamo a giudizio i criminali di guerra senza pietà».
10.33 Un embargo Ue sul gas russo sarebbe un disastro per l’intera Europa: lo ha sottolineato il primo ministro ungherese Viktor Orbàn in un intervento alla radio radio pubblica Kossuth. «L'embargo sul gas (russo) sarebbe irragionevole e rovinerebbe l’intera Europa», ha detto Orbàn, secondo il quale si dovrebbe puntare su altre soluzioni, a partire dai negoziati di pace.
9.32 Intere unità di fanteria dell’esercito russo si stanno rifiutando di combattere in seguito alle numerose perdite registrate. È quanto sostiene, nel suo bollettino mattutino, lo stato maggiore delle forze armate ucraine citate dalla stampa di Kiev. In particolare, scrivono i militari del Paese in guerra, «l’unità russa nella regione di Kharkiv», la cui capitale è la seconda città dell’Ucraina, «si rifiuta di combattere». Secondo l’esercito di Kiev, «nelle prime ore del 10 giugno, tutti i membri dell’unità di fanteria motorizzata russa del primo corpo d’armata si sono rifiutati di combattere dopo aver subito pesanti perdite nella regione di Kharkiv».
8.58 A Kharkiv cinque civili sono stati uccisi e 14 sono rimasti feriti durante i bombardamenti russi: ha riferito il capo dell’amministrazione militare regionale Oleh Syniehubov, citato dalla Cnn. «Il nemico ha attaccato la regione di Kharkiv, in particolare gli insediamenti nelle direzioni nord e nord-est», ha dichiarato, spiegando che gli attacchi hanno colpito edifici residenziali a Zolochiv e che le forze armate ucraine «mantengono le loro posizioni nelle direzioni nord e nord-est».
7.44 «I combattimenti continuano intorno a Severdonetsk. La Russia ha di nuovo il controllo della maggior parte della città, ma le sue forze hanno fatto pochi progressi nei tentativi di circondare l’area più ampia da nord e da sud». È quanto si legge nel bollettino quotidiano dell’intelligence britannica sull'invasione dell’Ucraina.
7.38 «C'è probabilmente una grave carenza di medicinali a Kherson, mentre Mariupol è a rischio di una grave epidemia di colera. Da maggio sono stati segnalati casi isolati. L'Ucraina ha subito una grave epidemia di colera nel 1995 e da allora ha sperimentato piccoli focolai, soprattutto intorno alla costa del Mar d’Azov, che include Mariupol». È l’allarme lanciato dall’intelligence britannica, secondo la quale «i servizi medici a Mariupol sono probabilmente già vicini al collasso: una grave epidemia di colera aggraverà ulteriormente la situazione».
7.37 «La Russia sta lottando per fornire servizi pubblici di base alla popolazione nei territori occupati. L’accesso all’acqua potabile è stato inconsistente, mentre continuano le gravi interruzioni dei servizi telefonici e Internet». È quanto afferma l’intelligence britannica nel suo bollettino quotidiano sulla situazione in Ucraina.
7.24 «È una guerra di artiglieria ora e in questi termini la stiamo perdendo»: lo dice Vadym Skibitsky, numero due dell’intelligence ucraina, parlando al Guardian. «Tutto - aggiunge - dipende da quello che l’Occidente ci dà». Per Skibitsky «l'Ucraina ha un pezzo di artiglieria ogni 10-15 pezzi di quella russa. I nostri partner occidentali ci hanno dato circa il 10% di quello che hanno». Infine, ammette: «Abbiamo quasi esaurito tutte le nostre munizioni e ora stiamo usando proiettili standard Nato calibro 155. Anche l’Europa fornisce proiettili di calibro inferiore, ma man mano che li esaurisce, la quantità sta diminuendo».
6.31 Il Canada ha congelato beni di proprietà di cittadini russi colpiti dalle sanzioni per l'equivalente di circa 91 milioni di euro ed ha bloccato transazioni con queste persone per un valore di circa 214 milioni di euro dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina al sette giugno: lo ha reso noto la polizia del Paese sul suo sito.
6.15 Il presidente Volodymyr Zelensky ha affermato che le forze ucraine stanno «tenendo duro» nella città orientale di Severodonetsk, dove sono in corso intense battaglie con le truppe russe che potrebbero determinare il destino della regione del Donbass. Secondo il presidente ucraino, «diverse città del Donbass, che gli occupanti ora considerano obiettivi chiave, stanno resistendo». Zelensky ha anche parlato di progressi positivi nelle regioni di Zaporizhzhia e Kharkiv dove le forze ucraine sono in procinto di «liberare la nostra terra».
5.25 La Francia potrebbe raddoppiare la fornitura di obici Caesar all’Ucraina: Parigi ne ha già consegnati sei ad aprile e altrettanti verrebbero inviati entro la fine del mese. Lo riporta l’emittente televisiva Europa 1 senza citare fonti. L’annuncio ufficiale, sottolinea, potrebbe arrivare con un viaggio di Emmanuel Macron a Kiev, una prospettiva studiata da vicino dall’entourage del presidente della Repubblica.
3.49 I russi hanno ritirato le restanti truppe Buryat da Severdonetsk perché sono notevolmente più deboli di quelle ucraine: lo ha detto il capo dell’amministrazione militare della regione di Lugansk, Serhii Gaidai, riferendosi all’etnia dei miliziani provenienti dalla zona in cui viene addestrata la brigata dell’estremo oriente russo che avrebbe compiuto i massacri di Bucha. Lo riporta la Ukrainska Pravda. «Stanno cadendo come mosche. I russi hanno ritirato le restanti truppe Buryat da Severdonetsk perché non possono resistere ai combattimenti con i difensori ucraini», ha detto Gaidai. Secondo il funzionario, inoltre, le forze russe stanno sparando intensamente sulla vicina Lysychansk con armi di grosso calibro in grado di penetrare il cemento. Per questo, ha spiegato, gli abitanti di Lysychansk sono in grave pericolo anche nei rifugi.
3.07 Sei civili sono stati uccisi dai bombardamenti russi nei villaggi di Zelenodolsk e Shyrokiv, nella regione di Dnipropetrovsk (sud): lo ha reso noto il governatore della regione, Valentyn Reznichenko, secondo quanto riporta il Kyiv Independent. Inoltre, sono state distrutte o danneggiate 179 case, due scuole, un asilo e un ospedale.
3.02 Negli Stati Uniti la commissione Esteri del Senato ha approvato la risoluzione che chiede alla Nato di ammettere rapidamente la Finlandia e la Svezia nell’Alleanza, in un segno di accordo bipartisan contro l’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia. La risoluzione deve ora essere approvata dal Senato, dove un via libera con i due terzi dei voti appare scontato.
2.11 «L'operazione speciale si sta sviluppando secondo i piani militari inizialmente previsti»: lo ha detto il rappresentante permanente di Mosca presso l’Onu, Vasily Nebenzya, riferendosi all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Intervistato dalla Bbc, riporta la Tass, il diplomatico russo ha sottolineato che «nessuno aveva promesso di concludere (l'operazione) in tre o sette giorni. Alcuni esperti dicono: “L'operazione speciale russa è ora in stallo e non sta procedendo al ritmo che era stato inizialmente previsto”. Ma il progresso è in corso. Questo è chiaro». Nebenzya ha quindi spiegato che «uno dei motivi del cosiddetto ritmo lento è che non stiamo prendendo di mira le infrastrutture civili»: le truppe «stanno solo colpendo obiettivi militari e questo richiede tempo».
1.01 Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e quello francese Emmanuel Macron hanno discusso del sostegno umanitario e militare all’Ucraina durante una telefonata. Lo ha annunciato Zelensky in un tweet in cui ha aggiunto che «particolare attenzione è stata dedicata al percorso di avvicinamento dell’Ucraina verso l’Unione Europea, stiamo coordinando i passi». Zelensky ha aggiunto di aver evocato con Macron gli aiuti militari compresi quelli di «armi pesanti». Parigi ha confermato la telefonata tra i due leader e ha aggiunto che Macron avrebbe chiesto all’omologo ucraino gli ultimi sviluppi sul campo, chiedendogli dei suoi bisogni in termini di equipaggiamenti militari e aiuti umanitari.
0.05 In seno all’Unione europea «ci sono molte proposte diverse, ma in realtà ci sono tre Paesi principali che non vogliono dare il via libera all’Ucraina oggi. E due Paesi stanno cercando attivamente di promuovere idee alternative». Lo ha detto la vicepremier ucraina per l'integrazione europea, Olga Stefanishina, a Bruxelles per tentare di dissipare lo scetticismo sulla candidatura di Kiev all’adesione all’Ue, secondo quanto riferisce Radio Svoboda. La vicepremier non ha voluto rispondere alla domanda su quali siano questi Paesi perché «potrebbe danneggiare il percorso», ma si è detta «sicura» che al Consiglio europeo del 24 giugno "nessuno dei leader dell’Unione europea potrà dire di no all’Ucraina».
0.03 Il presidente senegalese e attuale numero uno dell’Unione Africana, Macky Sall, ha chiesto lo sminamento del porto ucraino di Odessa per consentire l’export dei cereali e ha aggiunto di aver ricevuto rassicurazioni dal capo del Cremlino, Vladimir Putin, che i russi non attaccheranno l’area. Se le esportazioni di grano non riprenderanno, l’Africa «sarà in una situazione di carestia molto grave che potrebbe destabilizzare il continente», ha detto in un’intervista ai media francesi France 24 e Rfi. Il continente africano è fortemente dipendente dalle importazioni di grano ucraine e russe e dai loro fertilizzanti, essenziali per la sua agricoltura. «Se i fertilizzanti non arrivano quando è inverno (la stagione delle piogge) nella maggior parte dei Paesi africani, significa che non ci sarà raccolto», ha aggiunto. La scorsa settimana il leader senegalese ha incontrato a Mosca Putin. «Fino a quando non avrò dimostrazione del contrario, non ho elementi per contraddire» le assicurazioni di Mosca che non cercherà di bloccare il grano ucraino se le acque saranno ripulite dalle mine. «Gliel'ho anche detto: gli ucraini dicono che se rimuovono le mine, loro (i russi) entreranno nel porto. Lui assicura che, no, non entreranno, ed è un impegno che ha preso», ha aggiunto, parlando di Putin. «Ora dobbiamo lavorare all’eliminazione delle mine, alla partecipazione dell’Onu e di tutte le parti interessate, per iniziare a portare fuori il grano ucraino».
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