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La guerra in Ucraina, Draghi sente Zelensky: «Sblocchiamo i porti insieme»

La guerra in Ucraina in tempo reale

22.44 «Se continuiamo a mandare armi la guerra non finisce più, è il momento di lavorare per la pace, perchè se la guerra va avanti, muoiono lì, muoiono di fame in Africa e in Asia, chiudono le fabbriche. Bisogna fare ogni sforzo per la pace: se c’è bisogno di andare a piedi a Kiev o a Mosca, io lo faccio». Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini in un comizio a Erba.

22.20  Le sanzioni occidentali «hanno colpito la Russia con durezza» e Helsinki è pronta a «ogni opzione per nuove sanzioni, inclusa l’energia». Lo ha detto il ministro degli Esteri finlandese, Pekka Haavisto, in una conferenza stampa a Washington con il segretario di Stato americano Antony Blinken.

21.09 «Sblocchiamo i porti insieme». Volodymyr Zelensky abbraccia l’iniziativa di Mario Draghi di tentare di risolvere la crisi del grano fermo in Ucraina che mette a rischio la sicurezza alimentare globale, in un colloquio telefonico che lo stesso premier italiano aveva annunciato sul tema, rendendo conto ieri della sua telefonata con Vladimir Putin, mentre tra Mosca e Kiev continua il rimpallo delle responsabilità sulle mancate esportazioni dei cereali dai porti chiusi dalla guerra.

20.18  La Chiesa ortodossa ucraina, finora legata a Mosca, ha annunciato la rottura dei suoi legami con la Russia per via dell’invasione del Paese; e ha dichiarato la «piena indipendenza» dalle autorità religiose russe. «Non siamo d’accordo con la posizione del patriarca di Mosca Kirill sulla guerra», si legge nella nota che ha annunciato la storica decisione. La rottura arriva a conclusione di un concilio dedicato all’“aggressione» della Russia all’Ucraina, in cui è stata dichiarata «la piena indipendenza e autonomia della Chiesa ortodossa ucraina».

19.25  Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha avuto oggi pomeriggio una nuova conversazione telefonica con il Presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky. Il colloquio - rende noto palazzo Chigi - si è focalizzato sugli ultimi sviluppi della situazione sul terreno, con particolare riguardo alle regioni orientali del Paese. Il Presidente Draghi ha assicurato il sostegno del governo italiano all’Ucraina in coordinamento con il resto dell’Unione Europea. I due Presidenti hanno inoltre discusso delle prospettive di sblocco delle esportazioni di grano dall’Ucraina per far fronte alla crisi alimentare che minaccia i Paesi più poveri del mondo. Il Presidente Zelensky ha espresso apprezzamento per l’impegno da parte del governo italiano e ha concordato con il Presidente Draghi di continuare a confrontarsi sulle possibili soluzioni. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha riferito su Twitter: «Ho informato Draghi della situazione sulla linea del fronte, ci aspettiamo ulteriore sostegno militare dai nostri partner. Ho sollevato la questione delle forniture di carburante. Sono state discusse maniere di prevenire la crisi alimentare. Dobbiamo sbloccare i porti insieme».

18.32  Sono 22 milioni le tonnellate di grano custodite nei silos e in attesa di uscire dai porti ucraini che sono bloccati dalla Russia, ovvero la metà dell’export di grano ucraino. Lo ha ricordato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Zelensky teme la «catastrofe» per la sicurezza alimentare globale dal momento che la Russia continua a bloccare le principali rotte di esportazione attraverso il Mar Nero e il Mar d’Azov.

17.12 Il presidente russo, Vladimir Putin, in una conversazione telefonica con il cancelliere austriaco, Karl Nehammer, «ha richiamato l’attenzione sul fatto che la parte ucraina dovrebbe sminare al più presto i porti per il libero passaggio delle navi bloccate». Lo riferisce una nota del Cremlino. «Su richiesta del cancelliere federale dell’Austria, il presidente della Russia ha fornito una valutazione della situazione nel contesto dell’operazione militare speciale in corso per proteggere il Donbass e ha informato del lavoro per garantire la sicurezza della navigazione nelle acque del Mar d’Azov e del Mar Nero», si legge nella nota.

16.29 «La città è accerchiata dai russi per 2/3 ma non si è arresa, la città è in feroce difesa». Lo afferma il capo dell’amministrazione militare della città di Severodonetsk, Oleksandr Stryuk.
Stryuk ha aggiunto che i russi hanno cercato di occupare la città per una settimana e mezza ma «grazie agli sforzi sovrumani dei soldati ucraini, la città è stata tenuta». Negli ultimi due giorni, aggiunge, la città è stata incendiata dai continui bombardamenti, ci sono vittime tra la popolazione civile e tra i dipendenti della fabbrica Azot. Ha anche aggiunto che a occhio nudo il 90% del patrimonio immobiliare è danneggiato e il 60% dovrà essere ricostruito.

15.00 I negoziati tra Russia e Ucraina non si sono interrotti ma si svolgono da tempo «con un basso profilo», sebbene il formato rimanga lo stesso. Lo ha dichiarato ai giornalisti un membro del gruppo negoziale, il capo della commissione per gli affari internazionali della Duma di Stato, Leonid Slutsky. «Ci sono alcuni problemi con i negoziati, sono stati, diciamo, di basso profilo per un pò di tempo», ha detto Slutsky, osservando che all’inizio le proposte della Federazione russa avevano incontrato il sostegno della parte ucraina ma poi Kiev «era tornata alla situazione precedente». Slutsky ha quindi espresso il timore che il negoziato non possa essere concluso «nel formato corrente».

14.23 «Secondo dati non verificati, abbiamo perso la città di Lyman». Lo ha detto, secondo quanto riporta la Bbc, Oleksiy Arestovych, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. «Questo mostra, in linea di principio, l’aumento del livello dell’operatività e - ha aggiunto - delle capacità tattiche dell’esercito russo». La conferma arriva anche dal governatore ucraino della regione di Donetsk, Pavlo Kyrylenko: Lyman è «controllata principalmente dalle truppe russe», ha detto, sottolineando che comunque l’esercito ucraino ha preso nuove posizioni fortificate nell’area. Lyman è una città chiave, sede di un importante snodo ferroviario da tempo nel mirino - ricorda la Bbc - delle forze filo-russe.

12.56 Almeno 10 persone sono morte e altre 35 sono rimaste ferite da un missile che ha colpito una caserma a Dnipro, nell’Est dell’Ucraina. Lo riferiscono fonti locali citata de Unkriform.

11.55 Le forze russe stanno facendo «progressi lenti ma tangibili» in Ucraina. Lo ha detto il premier britannico, Boris Johnson. «Temo che Putin, a caro prezzo per se stesso e per l’esercito russo, continui a guadagnare terreno nel Donbass», ha detto Johnson a Bloomberg Uk. «Sta continuando a fare progressi graduali, lenti, ma temo tangibili e quindi è assolutamente vitale continuare a sostenere militarmente gli ucraini», ha aggiunto.

10.25 Circa 70 cadaveri sono stati trovati sotto le macerie dell’ex stabilimento di Oktyabr a Mariupol, nel Sud dell’Ucraina. I corpi sono stati portati in fossa comune per la sepoltura. Lo riferisce Ukrinform.

09.27  «Permane la minaccia di attacchi missilistici russi dal territorio bielorusso». Lo rilevano le Forze armate ucraine puntando di nuovo il dito contro quello che di fatto è l’unico Paese europeo a sostenere Mosca nella sua guerra all’Ucraina, consentendo alle truppe russe di entrare attraverso il suo confine. «Sono in corso misure per rafforzare la protezione del confine bielorusso-ucraino», ha riferito lo Stato maggiore delle Forze armate ucraine nel suo ultimo aggiornamento. «Permane la minaccia di attacchi missilistici e aerei dal territorio della Repubblica di Bielorussia». Kiev denuncia che le truppe russe in direzione Sloboda Ucraina, nel Nord-Est, stanno addestrando personale per ricostituire unità di fanteria, carri armati e artiglieria.

08.11  «Gli Usa hanno perso il sostegno della maggioranza nel mondo. Gli ultimi voti alle Nazioni Unite mostrano che i Paesi che non supportano Washington rappresentano la maggioranza della popolazione mondiale». Lo ha scritto su Telegram il presidente della Duma, Vyacheslav Volodin.

07.21 Sono almeno 3.998 i civili morti nella guerra in Ucraina, secondo gli ultimi dati delle Nazioni Unite. Il dato è relativo al periodo che va dall’inizio dell’invasione russa, il 24 febbraio, al 25 maggio. Secondo il bollettino Onu, i civili feriti sono almeno 4.693 feriti. In generale, però, le Nazioni Unite ammettono che i numeri effettivi delle vittime sono molto più elevati.
Morti e feriti sono in maggior parte causati da armi esplosive con un’ampia area d’impatto, compresi i bombardamenti di artiglieria pesante e lanciarazzi.

06.50 Infuriano i combattimenti nel Donbass con il generale Oleksiy Gromov che ammette: la Russia «è in vantaggio nei combattimenti nel Lugansk». Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky accusa la Mosca di compiere un «genocidio». Intanto l’amministrazione Biden si starebbe preparando a inviare all’Ucraina armi più potenti: i missili a lungo raggio che da tempo Kiev sta chiedendo perché «potrebbero essere il punto di svolta nella guerra contro la Russia».

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