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Putin avvisa l'occidente: «Basta armi a Kiev». Ma gli Usa inviano missili a lunga gittata

Gli aggiornamenti sulla guerra in Ucraina.

22.36 «Lavoriamo tutti i giorni per rafforzare la nostra difesa, a partire dalla fornitura armi. Naturalmente molto dipende dai nostri partner, da quanto sono pronti a fornire all’Ucraina tutto il necessario per difendere la libertà. E io mi aspetto buone notizie a riguardo già la prossima settimana». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su Telegram.

21.49 I cittadini lituani hanno raccolto con un’iniziativa di crowdfunding la cifra di 5 milioni di euro “in soli 3 giorni e mezzo» per comprare un drone Bayraktar da consegnare all’Ucraina per la guerra contro la Russia. Lo annuncia il governo di Vilnius su Twitter.

20.40  Il capo negoziatore ucraino, Mijailo Podolyak, ha escluso la possibilità di risolvere il conflitto con la Russia attraverso il dialogo e ha affermato che, anche se si raggiungesse un accordo, questo «non varrebbe un centesimo». Secondo Podolyak non è possibile trattare con un Paese che «mente sempre cinicamente». «Un barbaro - ha detto - può essere fermato solo con la forza», e Kiev «combatterà la Russia fino alla fine poichè non ha altre opzioni». L’ultimo round di negoziati faccia a faccia tra Russia e Ucraina si è svolto il 29 marzo e da allora i colloqui sono stati bloccati. Mosca ha accusato Kiev di aver interrotto il dialogo, mentre il governo di Zelenski ha affermato che il Cremlino negozia solo per mantenere una facciata ma in realtà non è disposto a raggiungere un vero accordo.

19.41  L’esercito ucraino ha lanciato un’offensiva nella regione di Kherson occupata e ha inflitto perdite ai russi. Lo ha reso noto il servizio stampa dello Stato maggiore delle forze armate ucraine su Facebook, riferisce Ukrinform. «A seguito delle azioni offensive delle unità delle Forze di Difesa, il nemico ha subito perdite e ha iniziato a difendersi su posizioni sfavorevoli vicino ad Andriivka, Lozove e Bilohirka, nella regione di Kherson. I combattimenti continuano - si legge nella nota - Gli occupanti russi hanno sparato sulle infrastrutture civili fuori dagli insediamenti di Prybuzke, Posad-Pokrovske, Blahodatne, Osokorivka, Novovorontsovka, Novooleksandrivka e altri».

19.04 Una nave russa è entrata nel porto ucraino di Mariupol per la prima volta da quando la Russia ha completato la conquista della città per caricare 3.000 tonnellate di prodotti siderurgici e portarli a Rostov sul Don. Lo ha scritto su Telegram la commissaria per i diritti umani della Verkhovna Rada, il parlamento ucraino, Liudmyla Denisova. «Il saccheggio da parte dei russisti nei territori temporaneamente occupati dell’Ucraina continua. Dopo il furto del grano ucraino, gli occupanti sono ricorsi all’esportazione di prodotti in metallo da Mariupol. Per fare ciò, hanno sminato parte del porto marittimo della città», ha scritto Denisova spiegando che prima dell’occupazione, nel porto c’erano fino a 200.000 tonnellate di metallo e ghisa per un valore di 170 milioni di dollari.

18.15 Mosca apre un nuovo fronte nella guerra contro l’Ucraina. Ai processi di Kiev contro i militari russi per crimini di guerra e al lavoro documentale già in corso per portare i più alti responsabili davanti a una corte internazionale, la Russia risponde con l’ipotesi di istituire un tribunale in stile Norimberga per processare i combattenti evacuati dall’acciaieria Azovstal. Un’idea che molti analisti internazionali hanno già bollato come grottesca ma che è sostenuta con convinzione nei territori occupati del Donbass e della Crimea. «Stiamo progettando di organizzare un tribunale internazionale sul territorio della repubblica» ha affermato Denis Pushilin, leader della Repubblica popolare di Donetsk, riporta il Guardian. Pushilin ha evocato come modello il processo di Kharkiv del 1943 quando un tribunale militare sovietico ha processato e condannato tre tedeschi e un collaborazionista sovietico per crimini di guerra, giustiziati il giorno dopo la conclusione del processo, il 19 dicembre 1943.

17.27 «La fornitura di armi all’Ucraina da parte dell’Occidente rischia di creare auna ulteriore destabilizzazione»: lo afferma il presidente russo Vladimir Putin. Zecondo quanto riferisce il Cremlino, Putn parlando con il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha avvertito che continuare ad armare l’Ucraina «è pericoloso», mettendo in guardia dai rischi di «una ulteriore destabilizzazione, di un ulteriore peggioramento della situazione e di un aggravamento della crisi umanitaria».

16.47  «La Russia è pronta a riprendere il dialogo con l’Ucraina»: lo ha detto, secondo quanto rende noto il Cremlino citato da Interfax, il presidente russo Vladimir Putin nel corso della telefonata col presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz.

16.10  L’Ucraina ha iniziato a ricevere dalla Danimarca i missili anti-nave Harpoon dalla Danimarca e dagli Stati Uniti gli obici semoventi: lo ha reso noto il ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov, aggiungendo che le armi rafforzeranno le forze che combattono l’invasione della Russia. «La difesa costiera del nostro Paese non sarà soltanto rafforzata dai missili Harpoon, ma saranno utilizzati da squadre ucraine addestrate», ha scritto Reznikov sulla sua pagina Facebook. Il ministro ha aggiunto che i missili terra-nave Harpoon saranno utilizzati insieme ai missili ucraini Neptune nella difesa della costa del Paese, compreso il porto meridionale di Odessa.

15.15  L’amministrazione Biden ha dato il via libera per la consegna all’Ucraina di missili a lunga gittata per contrastare l’avanzata russa nel Donbass. Lo scrive il New York Times citando fonti informate ma anonime. L’annuncio sarà dato probabilmente la prossima settimana. La richiesta ucraina è di avere il multiple launch rocket System, o Mlrs, che possono sparare una raffica di razzi per centinaia di chilometri; e l’high mobility artillery rocket system, o Himars, un sistema a ruote più leggere in grado di sparare molti degli stessi tipi di munizioni dell’Mlrs. Finora gli Stati Uniti hanno fornito a Kiev 10 pacchetti di aiuti e l’undicesimo, ha fatto sapere ieri il Pentagono, è pronto.

14.51 Il presidente russo Vladimir Putin, in una conversazione telefonica con il suo omologo francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz, ha confermato la disponibilità di Mosca a continuare i colloqui di pace con Kiev. Lo ha reso noto il Cremlino secondo l’agenzia russa Tass. Putin, ha proseguito il Cremlino, ha fatto presente che il negoziato «è congelato per colpa di Kiev», ma ha confermato la disponibilità russa «alla ripresa del dialogo». Putin ha anche parlato con Macron e Scholz del lavoro di quello che i russi stanno facendo per riportare «una vita pacifica» nel Donbass: «Il presidente russo ha informato nel dettaglio sugli ultimi sviluppi dell’operazione militare speciale, rilevando che le forze armate russe osservano rigorosamente le norme del diritto internazionale umanitario; e ha riferito di come è organizzato il lavoro sistematico per stabilire una vita pacifica a Mariupol e nelle altre città liberate del Donbass». Putin ha anche posto l’accento sulla pericolosità del continuare a fornire armi occidentali all’Ucraina, che rischia di «destabilizzare la situazione e aggravare la crisi umanitaria». Infine il capo del Cremlino ha detto a Macron e Scholz che «la tensione nel mercato alimentare ridurrà l’offerta di prodotti agricoli da parte della Federazione Russa e dunque che le sanzioni dovrebbero essere revocate; ma ha assicurato che la Federazione Russa è pronta a cercare modi per non ostacolare l’esportazione di grano, anche dai porti del Mar Nero».

14.37 Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avuto un colloquio telefonico con il premier britannico Boris Johnson. Come ha scritto lo stesso Zelensky su Twitter, «abbiamo parlato del rafforzamento del supporto alla difesa per l’Ucraina, dell’intensificazione del lavoro sulle garanzie di sicurezza, della fornitura di carburante». «Dobbiamo lavorare insieme per prevenire una crisi alimentare e sbloccare i porti», conclude il messaggio postato sul social network del leader di Kiev.

14.09 L’Ue valuta l’attivazione di una missione navale per esportare i milioni di tonnellate di grano che sono bloccati dalla Russia nei silos in Ucraina. Lo scrive il quotidiano spagnolo El Pais. Bruxelles teme fortemente la carestia nei Paesi dipendenti dal grano ucraino (e con la con fame e la carestia, teme l’instabilità politica e le migrazioni da Sud verso Nord).

13.46 Svuotare i silos di grano in Ucraina, come dicono Bruxelles e Washington, può esser controproducente e anzi gli stessi ucraini ne soffrirebbero. È questo in sostanza il ragionamento del presidente della Duma. «Le dichiarazioni di Washington e Bruxelles si moltiplicano con le proposte di svuotare i depositi di grano per fare spazio a un nuovo raccolto. Ma la situazione in Ucraina oggi non è semplice», osserva. «Molte delle regioni ucraine non hanno svolto completamente il lavoro sui campi primaverili e questo può portare a scarsità alimentare. In nessun caso il grano dovrebbe essere esportato» perché «gli stessi ucraini ne soffrirebbero. Per quanto riguarda il cibo, è necessario prima capire che tipo di equilibrio si creerà nel Paese dopo la raccolta del grano in autunno».

13.37 Le sanzioni contro la Russia «sono state sconsiderate»: lo ha ripetuto, in un messaggio sul suo account su Telegram, il presidente della Duma, Vyacheslav Volodin. Secondo Volodin, le sanzioni, «prima di tutto hanno colpito quei Paesi che già avevano problemi con il cibo: hanno portato ad un aumento dei prezzi del grano dappertutto, compresi i Paesi europei. Tutto questo può provocare carestie in molte aree del mondo alla fine di quest’anno».

13.29 «Biden e Zelensky passeranno alla storia come i presidenti che hanno affamato il mondo": parola del presidente della Duma, Vyacheslav Volodin.

12.48 «Sicuramente sì, ci andrei volentieri a Kiev». Così il leader della Lega, Matteo Salvini, ha risposto a chi gli chiedeva se fosse disposto ad incontrare il presidente ucraino Zelensky, a margine di un comizio a Lodi.

11.57 L’ex presidente ucraino Petro Poroshenko, avversario politico dell’attuale capo dello Stato Volodymyr Zelensky, ha denunciato di non aver avuto il permesso di lasciare il Paese, rinunciando a un viaggio in Lituania, dove avrebbe dovuto partecipare all’assemblea parlamentare della Nato a Vilnius. In quanto membro permanente della delegazione ucraina, aveva già ottenuto i permessi formali, ma non ha potuto superare le frontiere. «Le autorità - ha accusato - hanno così violato quel "cessate il fuoco" che si applica in tempo di guerra alle forze dell’opposizione».

11.28 Il capo negoziatore ucraino, Mijailo Podolyak, ha escluso la possibilità di risolvere il conflitto con la Russia attraverso il dialogo e ha affermato che, anche se si raggiungesse un accordo, questo «non varrebbe un centesimo». Secondo Podolyak non è possibile trattare con un Paese che «mente sempre cinicamente». «Un barbaro - ha detto - può essere fermato solo con la forza», e Kiev «combatterà la Russia fino alla fine poichè non ha altre opzioni». L’ultimo round di negoziati faccia a faccia tra Russia e Ucraina si è svolto il 29 marzo e da allora i colloqui sono stati bloccati. Mosca ha accusato Kiev di aver interrotto il dialogo, mentre il governo di Zelenski ha affermato che il Cremlino negozia solo per mantenere una facciata ma in realtà non è disposto a raggiungere un vero accordo.

11.02 La città di Kransnyi Lyman, nella Repubblica Popolare di Donetsk (Dpr), è ora completamente sotto il controllo delle Forze Armate russe. Lo ha dichiarato il portavoce del ministero della Difesa, Igor Konashenkov. Mosca ha ridato a Lyman il nome con cui era chiamata fino al 2016. La città, ha detto Konashenkov, è stata «completamente liberata».

10.28 L’80% della terra arabile dell’Ucraina è stata seminata regolarmente, e la produzione di grano nel 2022 sarà «paragonabile a quella del 2021, anche se mancano il concime e il combustibile per i trattori». Ma, ha spiegato in una intervista a Le Monde il ministro ucraino del commercio estero Taras Kachka, «siamo in grado di esportare in tutto il mondo un volume di grano comparabile a quello dell’anno scorso ma il problema è che non può uscire dal Paese». Il ministro ha anche detto che, dal punto di vista industriale, circa il 70% delle imprese lavorano normalmente. Per esempio, il settore bancario funziona all’80% e quello delle ferrovie, ma anche la posta e l’elettricità».

10.14 Se si considerano tutte le perdite economiche della guerra in Ucraina, il dato aggregato si avvicina ai mille miliardi di dollari. Lo ha detto, in un’intervista al quotidiano francese Le Monde, il ministro ucraino del commercio estero, Taras Kachka. «Si può utilizzare il dato tradizionale macroeconomico - ha detto rispondendo a una domanda sulle perdite per l’Ucraina - e prevede un calo del Pil del 30-40% nel 2022. Ma la realtà è più complessa. Sono stati distrutti 24 mila chilometri di strade e 38 milioni di metri quadrati di edifici. Stimiamo che valgano circa 100 miliardi di dollari di valore contabile e 600 miliardi di impatto negativo: se aggreghiamo tutte le perdite, arriviamo probabilmente attorno a mille miliardi di dollari».

9.24 Dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina, sono stati uccisi 242 bambini e 440 feriti. Lo stima lo stato maggiore ucraino citato dall’agenzia Unian. Si tratta delle cifre ufficiali dei «pubblici ministeri per i minorenni», scrive l’agenzia, e «non sono definitive perché è ancora in corso la valutazione nelle zone in cui i combattimenti sono in corso, e nei territori da cui i russi si sono ritirati dopo averli occupati». Il maggior numero delle vittime fra i bambini, secondo queste prime stime, è l’oblast di Donetsk, seguito da quelli di Kiev e Kharkiv.

8.51 «Con i governi parlano i governi, tanto più con un governo invasore come quello russo». Lo ha detto Debora Serracchiani a Sabato anch’io: «Il tentativo di visita di Salvini a Mosca è strampalato, nella migliore delle ipotesi inutile, speriamo non sia dannoso», ha aggiunto Serracchiani.

8.48 «Mi piacerebbe che le iniziative di pace coinvolgessero tutti, con una guerra in corso fare battute di dubbio gusto non è da leader. Parlare con i governi è una iniziativa strampalata? Non vado mica a giocare a bocce». Lo ha detto Matteo Salvini a Sabato Anch’io, rispondendo a Enrico Letta, segretario del Pd, che aveva definito «strampalata» l’idea di Salvini di andare a Mosca per trattare per la pace in Ucraina.

8.47 Il ruolo delle guardie di frontiera russe è particolarmente importante ora, «data la pressione politica, economica e informativa senza precedenti sul nostro Paese e l’aumento della capacità militare della Nato in diretta prossimità dei confini della Russia». Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin rivolgendosi al Servizio di Guardia di Frontiera del Servizio di Sicurezza Federale russo, impegnato, ha detto, «a prevenire i tentativi di sabotaggio nelle sezioni del confine di Stato nelle aree dell’operazione militare speciale». «Vorrei sottolineare il lavoro costante del vostro servizio per identificare i militanti dei gruppi neonazisti», ha detto Putin congratulandosi con il Servizio dell’Fsb in occasione della loro festa professionale.

8.44 «Potrei starmene a casa il 2 giugno come faranno in molti. Il due giugno potrebbe essere la data giusta per il viaggio a Mosca? Non dipende da me». Lo dice Matteo Salvini a Sabato Anch’io, su Rai Radio 1.

8.42 «Non vado a Mosca a nome del governo. È evidente. Non sfido Draghi, semmai è un supporto. Mario Draghi ha chiamato Mosca, si è soffermato a lungo. È un ribadire, un aggiungere e rafforzare. Non mi sostituisco a niente e a nessuno». Lo dice Matteo Salvini a Sabato Anch’io, su Rai Radio 1.

8.30 Il viaggio a Mosca? «Io sono a casa, sto per uscire, oggi sono a Crema, Lodi, Piacenza e Parma. Certamente, sono in Italia. I titoli ci raccontano la gravità del rischio che il conflitto si estenda. Non ho certezze che ci andrò, ci stiamo lavorando, non è un fine settimana a Forte dei Marmi. Si fa, se serve». Lo dice Matteo Salvini a Sabato Anch’io, su Rai Radio 1.

8.24 Il presidente della Bielorussia Aleksandr Lukashenko ha definito tesa la situazione politico-militare al confine con l’Ucraina, ma si è detto fiducioso che «i militari alla frontiera faranno il possibile per preservare i confini della Patria». «In questo momento difficile per noi - ha detto Lukashenko rivolto alle guardie di frontiera - proprio come otto decenni fa, si sta sviluppando una situazione politico-militare tesa vicino ai confini della Patria. Senza dubbio, ognuno di voi è ben consapevole delle sfide e delle minacce che dobbiamo affrontare oggi e che tipo di confronto sta succedendo nel nostro stato e in prima linea siete voi la linea di difesa: i guerrieri in berretto verde», ha detto Lukashenko. «Sono convinto che difenderemo la nostra indipendenza e integrità territoriale», ha concluso il presidente della Bielorussia.

8.23 La Russia ha chiuso i confini della regione di Kherson con le aree dell’Ucraina controllate dal regime di Kiev «per motivi di sicurezza». Lo ha detto a Ria Novosti Kirill Stremousov, vice capo dell’amministrazione militare-civile della regione. «Attraversare il confine dalle regioni di Mykolaiv e Dnipropetrovsk è molto pericoloso, visti i bombardamenti sistematici dei militanti ucraini. Dopo l’ultimo bombardamento, i civili finiti nella zona cuscinetto sono morti. Pertanto, non consigliamo di recarsi in Ucraina, ci sono molte testimonianze secondo cui uomini scompaiono e vengono immediatamente portati nell’esercito lì come carne da cannone», ha affermato. Durante l’operazione speciale, l’esercito russo ha preso il controllo di Kherson Oblast e la parte di Azov di Zaporozhye Oblast.

8.17 Sono circa 10 mila i soldati russi presenti nella regione di Lugansk: lo ha detto alla tv ucraina il governatore dell’oblast, Serhiy Gaidai. Secondo quanto riferisce l’agenzia Unian, Gaidai ha affermato che anche se «i russi hanno subito perdite significative nell’area di Severodonetsk, Toshkivka e Oskolonivka», continuano a «interrompere la logistica della regione di Lugansk» mentre in alcune aree della città di Severodonetsk «sono iniziati i combattimenti di strada e 14 grattacieli sono stati danneggiati. Anche il vicino villaggio di Synetsky è stato gravemente colpito».

7.47 Secondo l’ultima valutazione dell’intelligence britannica, «le forze russe hanno probabilmente catturato la maggior parte della città di Lyman, nel nord dell’Oblast di Donetsk, in quella che probabilmente è un’operazione preliminare per la prossima fase dell’offensiva russa nel Donbass». Lyman, prosegue l’aggiornamento dell’analisi di Londra, «è strategicamente importante perché è sede di un importante nodo ferroviario e dà accesso a importanti ponti ferroviari e stradali sul fiume Siverskyy Donets».

7.38 L’accerchiamento di Severodonetsk, la città della regione di Lugansk, nel Donbass, oggetto dei più intensi attacchi russi negli ultimi giorni, è stato completato secondo i militari prorussi, mentre le autorità locali dicono che l’operazione non è ancora completata pur ammettendo che le forze armate controllano già alcune zone della città. La distruzione dovuta ai pesanti bombardamenti russi riguarda circa il 90% degli edifici, secondo i funzionari dell’amministrazione militare della regione.

7.19 Continua, secondo lo stato maggiore dell’esercito ucraino, la mobilitazione dei riservisti russi. Secondo quanto riferiscono le forze armate di Kiev nell’ultimo aggiornamento sulla situazione 3 mesi e 4 giorni dopo l’inizio della guerra, «i riservisti vengono addestrati nella regione di Voronezh», che si trova a 300 km dal confine orientale dell’Ucraina. Inoltre, i russi stanno portando via dai «centri di mobilitazione» le armi e le altre attrezzature militari «obsolete».

3.40 «Se gli occupanti pensano che Lyman o Severodonetsk saranno loro, si sbagliano. Il Donbass sarà ucraino. Perché siamo noi, è la nostra essenza». Lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo ultimo video, diffuso sul suo canale Telegram e ripreso dall’agenzia Unian. «E anche se la Russia porta distruzione e sofferenza ovunque, ricostruiremo comunque ogni città. Non c'è e non ci sarà una vera alternativa alle nostre bandiere ucraine». Zelensky ha riconosciuto che la situazione nel Donbass è «molto difficile». «Gli occupanti stanno cercando di raggiungere in almeno 100 giorni di guerra gli obiettivi che speravano di raggiungere nei primi giorni dopo il 24 febbraio», ha detto il presidente ucraino. «Quindi, hanno concentrato il massimo dell’artiglieria e delle riserve nel Donbass. Ci sono attacchi missilistici e aerei, tutto. Stiamo proteggendo il nostro paese nel modo in cui le nostre attuali risorse difensive ci permettono. Stiamo facendo di tutto per accrescerle. E le incrementeremo».

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