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Il ponte aereo dall'Afghanistan a Sigonella, le foto dei volti dei profughi tra dolore e speranza

Una speranza di una nuova vita per le 662 persone evacuate dall'Afghanistan e arrivate all'aeroporto militare di Sigonella, ma anche volti segnati dal dolore causato da guerra, morte e distruzione. Da ieri continua il ponte aereo tra l'Afghanistan e la base siciliana. Il primo gruppo era arrivato su un KC-10 Extender dell'U.S. Air Force dalla base aerea di Al Udeid, Qatar, poi ci sono stati altri due arrivi con altrettanti C-17 Globemaster III.

Tanti bambini accompagnati da donne sono scesi da quegli aerei. Ma anche giovani uomini e qualcuno anche sulla sedia a rotelle. Volti segnati dalla paura, dalla guerra, dall'arrivo improvviso e violento dei talebani che hanno preso il controllo del loro Paese, ma anche qualche sorriso a favore delle macchine fotografiche che hanno immortalato l'arrivo delle persone evacuate dall'Afghanistan e arrivate a Sigonella.

Un viaggio difficile, ma che accende una speranza, nonostante non sia facile lasciare la propria terra e, per la maggior parte di loro, anche familiari e affetti in una situazione di terrore e incertezza. L’operazione «Allies Refuge» è il piano del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti per l’evacuazione sicura di cittadini statunitensi, dei richiedenti visto di immigrazione speciale e di altri afghani a rischio, nel modo più rapido e sicuro possibile.

Nell'area militare di Sigonella è stata predisposta un’assistenza medica per valutare e fornire assistenza a chiunque abbia ferite o altri problemi medici. Come si vede dalle immagini, alcuni militari si sono occupati della prima assistenza alle donne e ai bambini arrivati. Saranno inoltre ospitati in due edifici della caserma come alloggio temporaneo nella base, dove è stata allestita una mensa che rispetta i precetti religiosi Halal e sono state realizzate aree per attività religiose e ricreative.

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