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La palermitana Rori Quattrocchi nel Presepe napoletano Favoloso insieme a Totò e Peppino

Un premio alla carriera, un grande riconoscimento: è una statuetta, ma vale quanto un oscar perché viene dal cuore della gente che riconosce l'attrice Aurora Quattrocchi come grande interprete della filmografia italiana. In particolare Napoli, che dopo aver apprezzato le sue ultime interpretazioni, Nostalgia e Spaccaossa, in cui l'artista 79enne ha interpretato con grande maestria i ruoli di due mamme molto diverse, e lo spettacolo "Ferito a morte" di Roberto Andó prodotto dal Teatro Stabile di Napoli e sold-out nella tournée in giro per l'Italia, ha voluto dare un'anima ad un altro personaggio del tradizionale Presepe Napoletano. La statuetta di Rori Quattrocchi fa bella mostra di sé adesso nella Basilica del Rione Sanità della città partenopea, in mezzo alle ceramiche, alle stoffe e ai merletti del Presepe "Favoloso" e insieme alle piccole riproduzioni di autentici miti del cinema e della televisione italiana, come per esempio Totò e Peppino De Filippo.

«I napoletani sono un popolo straordinario, molto creativo - dice divertita l'attrice Rori Quattrocchi a Gds.it -. Ci manca solo che mi mettano un'aureola in testa e che mi fanno santa. Scherzi a parte, sono eccezionali. Fanno diventare tutto stupendo, così come hanno reso stupenda la città di Napoli, conosciuta in tutto il mondo proprio per merito loro. L'hanno portata alle stelle perché la amano. Non come noi - continua rammaricata l'attrice - che spesso ci diamo la zappa sui piedi».

Un riconoscimento che viene da Napoli, che ha adottato Rori dopo averla apprezzata nel film di Mario Martone Nostalgia, girato all'ombra del Vesuvio, presentato al Festival di Cannes e selezionato per rappresentare l'Italia ai Premi Oscar 2023 nella sezione del miglior film internazionale: «Il film nostalgia è un film bellissimo - afferma l'attrice palermitana - ma, anche se ho una bella parte, non avrei mai pensato che sarei diventata un personaggio del presepe. Presepe "favoloso" di nome e di fatto - prosegue - che Don Antonio, parroco della chiesa della Sanità, mi aveva fatto vedere ma non dicendomi che mi voleva mettere lì. E' grande quanto una stanza, con pupi alti 15 centimetri, stoffe e merletti. Ho visto il laboratorio, una cosa fantastica. Ci sono tanti personaggi come per esempio Totò e Peppino, ma anche tanti altri».

Ad organizzare l'evento del Presepe Favoloso, la cooperativa Catacombe di Napoli, che nel riconoscimento all'attrice palermitana scrive: «Ha saputo magistralmente interpretare lo spirito del Rione Sanità. A lei, ospite speciale dell'evento, i fratelli Scuotto hanno dedicato una riproduzione da gitana in terracotta che troverà posto tra i cento pastori del favoloso presepe». Ha fatto Napoli quello che forse avrebbe dovuto fare Palermo? «Nessun risentimento nei confronti della mia città, la conosco e va bene così - dichiara l'artista - non mi aspetto di meglio o di più perché Palermo ha i suoi problemi, è una città massacrata. Però - conclude Rori Quattrocchi - mi dispiace trovarla un po' incasinata quando torno a casa. Come quando, arrivata a Palermo, ho visto piazza Politeama piena di bancarelle. Ho urlato».

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