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La Juve vince ma Pogba s'infortuna, il Napoli cade a Monza, vola la Fiorentina

La Juventus si è imposta stasera a Torino per 2-0 nella gara della 35esima giornata di Serie A contro la Cremonese, consolidando il secondo posto in classifica. I lombardi, invece, sono rimasti al penultimo posto del torneo a sei punti dalla salvezza. Gara decisa dalle reti di Fagioli e di Bremer. In un primo quarto di gara in cui si è visto poco o nulla sia da una parte sia dall’altra, con la Juventus tanto volenterosa a poco efficace nei pressi della porta avversaria e una Cremonese arroccata nella propria metà campo, a far notizia è stato il nuovo infortunio occorso a Pogba. Il francese, per la prima volta in stagione schierato titolare, si è accasciato al suolo dopo aver calciato un pallone ed è uscito in lacrime tra gli applausi del pubblico juventino. Di Milik, entrato proprio in sostituzione di Pogba, il primo tiro della serata nello specchio, arrivato alla mezzora con facile presa di Carnesecchi.

Contro una Cremonese che si è difesa con ordine per tutta la prima frazione, l’occasione più ghiotta era arrivata sulla testa di Bremer che, al 32', aveva impegnato Carnesecchi in due tempi. In avvio di ripresa la Juventus ha provato a spingere sull'acceleratore e al 10'è riuscita a sbloccarla con l’ex della partita: Chiesa si è incuneato tra le magli grigiorosse dalla sinistra, ha scaricato la palla sui piedi del numero 44 bianconero che con un gran destro dalla distanza ha fulminato Carnesecchi. Nel finale la Juventus ha continuato a spingere nel tentativo di trovare il secondo gol che è arrivato con il già citato Bremer a undici minuti dal termine: su angolo di Paredes è stato il già citato Milik a spizzarla di testa per il brasiliano che prima ha sfiorato di piede e poi è riuscito di testa ad anticipare Carnesecchi in uscita. Ghiotta al 40' anche l’occasione sui piedi di Rabiot, che si è visto negare la rete dal salvataggio sulla linea di Chiriches. Finisce 2-0: Juve sempre più seconda nella classifica della Serie A; Cremonese sempre più lontana dalla salvezza.

Il Napoli cade a Monza

Manca la fame, e si vede, ai nuovi campioni d’Italia. Il Napoli scivola a Monza, davanti a uno stadio per metà colorato d’azzurro. Pochi lampi e tante tossine, un risultato - 2-0 per i brianzoli - totalmente ininfluente e tanti applausi per la capolista che, a dispetto dell’esito del match, suscita tanta stima in ogni squadra che incontra. Anche il Monza, infatti, regala ai campioni il «paseo d’onor». Si comincia con il Napoli che attacca con Zielinski al tiro in porta dopo 12 secondi. Il Monza ci crede, colleziona un paio di angoli e prende il possesso della mediana. Al 18' Dany Mota segna dopo una bella azione iniziata da Caprari e rifinita da Carlos Augusto e Pessina. Il Napoli alza il baricentro ma non produce molto. Un tiro svirgolato da Anguissa (29') poi Rrhamani sfrutta la sponda di Osimhen ma il suo tiro è alto. Ancora Anguissa, al 40', impegna Di Gregorio bravissimo a dire di no. Nella ripresa entra Kvaratskhelia ma a segnare è ancora il Monza. Minuto 9, Dany Mota sferra un destro potente, Gollini respinge, Petagna mette dentro da due passi.

Un minuto dopo Rrahmani si fa superare ancora da Dany Mota, è Gollini a volare per evitare il 3-0. Spalletti torna indietro ed opera dei cambi. Un palo di Olivera, bravo a colpire di testa un cross di Zielinski anticipa un contatto in area tra Pessina ed Osimhen (22'). Sarebbe rigore ma l’arbitro sorvola. Lo stesso Osimhen tira alto da posizione defilata (25'). Un minuto più tardi contatto sospetto tra Politano e Mota Carvalho, anche qui l’arbitro sorvola su un possibile penalty per i campioni d’Italia. Allo scoccare della mezz'ora Kvaratskhelia si accentra e conclude: Di Gregorio controlla. Un colpo di testa alto di Osimhen certifica la crescita del Napoli. Zielinski (33') e Simeone (35') costringono Di Gregorio a due parate; il portiere brinzolo si ripete poi, nel finale, su Raspadori e su Osimhen, blindando la sua porta e il risultato.

Il volo della Fiorentina

La Fiorentina vince una sorta di scontro diretto per l’ottavo posto battendo per 2-0 l’Udinese al termine di una partita che la squadra guidata da Vincenzo Italiano ha il solo torto di non chiudere prima della rete al 90' di Bonaventura, davanti a un avversario svogliato che solo con le due punte, nei 15' finali, prova ad affacciarsi nell’area avversaria. Troppo poco per i friulani che cadono ancora una volta in trasferta. I viola invece si presentano così ad una sfida da dentro-fuori di giovedì prossimo a Basilea, dove conterà solo vincere, col morale un pò più alto, anche se la zona offensiva pecca ancora di brillantezza, con Cabral infortunato e Jovic in panchina 90', forse punito per le sue recenti esternazioni social. Il primo tempo è un monologo quasi ininterrotto della Fiorentina, che al 7' passa già in vantaggio con Castrovilli, bravo a raccogliere un disimpegno errato di Becao. I padroni di casa potrebbero addirittura usufruire di un rigore 60» più tardi ma Kouame, su cui viene commesso fallo in area, parte in posizione di fuorigioco. Prima e dopo l’1-0 due pali centrati dai gigliati con Duncan e Brekalo, clamorosa questa seconda chance con il croato al terzo legno in poche presenze, stavolta servito da un ottimo assist di Ikonè.

L'Udinese rimedia cartellini gialli e fa molta confusione, tanto da non spaventare mai Cerofolini, alla seconda presenza casalinga consecutiva in campionato. Andrea Sottil dopo un’ora di gioco decide di mandare in campo sia Udogie che Arslan. La Fiorentina nella ripresa non affonda il colpo e prova ad abbassare i ritmi, con Nico Gonzalez subentrato dopo l’intervallo ad Ikonè che di fatto è poco appariscente, e Kouame in attacco tocca pochissimi palloni. Nel finale dentro anche Vivaldo per un’Udinese a due punte e per poco il classe 2005 bianconera non beffa Cerofolini centrando di testa un clamoroso palo. Al 90' la rete di Bonaventura fa tirare un lungo di sospiro di sollievo al Franchi. Dopo il triplice fischio finale nervosismo fra Becao e Bonaventura che vengono espulsi dal direttore di gara.

Roma bloccata a Bologna

La Roma pareggia 0-0 contro il Bologna al Dall’Ara e sale a 59 punti nella classifica della Serie A a quattro giorni del ritorno della semifinale di Europa League contro il Bayer Leverkusen. Mourinho lascia a casa Rui Patricio e Dybala e si affida alla linea verde. Tra i pali tocca a Svilar, la regia è affidata a Tahirovic; mentre sulla fascia destra c'è l'esordio dal primo minuto per il 2004 Missori. Thiago Motta invece rilancia dall’inizio Arnautovic ma in difesa è costretto a rivoluzionare il reparto con Sosa e Bonifazi. La prima conclusione è di Orsolini che da fuori area rientra sul sinistro e calcia, ma Svilar smanaccia in angolo. Il Bologna chiude il primo tempo con il 75% del possesso palla, anche se la chance più pericolosa dei 45' è della Roma. Al 24' Solbakken ruba metri a Sosa e scarica per Belotti ma Skorupski in tuffo nega la prima rete in campionato all’attaccante ex Torino. Al 53' la Roma perde Celik per infortunio. È l’occasione per dare il via ai cambi: fuori anche Wijnaldum e Belotti, dentro Mancini, Bove e Abraham. Al 65' la Roma è pericolosa dopo un calcio d’angolo con un tiro largo del neoentrato classe 2002 ma Orsato aveva già fermato il gioco per un fallo su Skorupski.

Al 70' finisce la partita di Arnautovic, sostituito da Zirkzee. Mourinho risponde con l’ingresso di Pellegrini al posto di Solbakken. Il capitano giallorosso si presenta con un lancio perfetto per Abraham che manca l’aggancio a tu per tu con Skorupski. Poco dopo altro calcio piazzato pericoloso per la Roma, ma Mancini (in posizione dubbia) da pochi passi non inquadra lo specchio. L’ultima chance è di Zirkzee con un tiro sull'esterno della rete dopo un cross dalla corsia di destra. Il risultato non cambia più; la Roma ora può pensare all’Europa League e al Bayer Leverkusen. Si riparte dall’1-0 targato Bove dell’Olimpico.

 

 

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