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Il mercato stellare non paga: il Chelsea caccia Tuchel, l'allenatore della Champions

Tempi ingrati in tutta Europa per gli allenatori: la stagione è appena cominciata ma dalla Premier League alla Serie A passando dalla Bundesliga già saltano le prime panchine eccellenti: dopo l’esonero di Sinisa Mihajlovi da parte del Bologna, oggi è toccato a Domenico Tedesco - enfant prodige della Bundesliga - ricevere la lettera di licenziamento dal Lipsia. E subito dopo, l’esonero più sorprendente e, dal punto di vista dei risultati globali, irriconoscente: il Chelsea ha cacciato il suo allenatore Thomas Tuchel. Un esonero, quest’ultimo, che arriva a 100 giorni esatti dell’arrivo della nuova proprietà, al termine di un mercato estivo da record (255 milioni di sterline, da Cucurella a Fofana passando per Koulibaly), e poco dopo più di un anno dalla conquista da parte dei Blues di un’insperata Champions League, seguita poi dalla Superlega europea e dal mondiale per club, come è costretto a ricordare lo stesso Chelsea nel suo saluto al tecnico tedesco in uscita.

Fatale al tecnico tedesco la sconfitta di Zagabria, la terza battuta d’arresto di questo incerto avvio di stagione, ma anche la prima nel girone di Champions appena agli inizi. Un esonero voluto direttamente da Todd Boehly, a capo del consorzio statunitense subentrato a Roman Abramovich nel controllo del club londinese. E che - secondo le indiscrezioni delle ultime ore - sarebbe arrivato a prescindere dalla battuta d’arresto nell’esordio in Champions League. Come d’altronde si legge tra le righe del comunicato stampa con cui è stato congedato l'allenatore tedesco, ex Borussia Dortmund e Paris Saint Germain, mai entrato in sintonia con la nuova dirigenza.

Nonostante quest’ultima abbia speso la cifra record di quasi 300 milioni di euro, al cambio attuale, primato assoluto per un club inglese in una sola sessione di mercato, per rinforzare la squadra. Boehly aveva chiesto maggiore collaborazione e una comunicazione più tempestiva all’allenatore, scontrandosi però con le abitudini (evidentemente) diverse di Tuchel. Che deve dunque lasciare Stamford Bridge dopo appena 20 mesi (e tre trofei), subentrato a Frank Lampard nel gennaio 2021. Quattro mesi più tardi la conquista della seconda Champions League nella storia dei Blues, quindi la Supercoppa Europea e il mondiale per club lo scorso inverno.

Attualmente però il Chelsea si trova attardato in sesta posizione in classifica, sconfitto già due volte, nonostante un mercato impressionante che ha portato a Londra, tra gli altri, Pierre-Emerick Aubameyang, Denis Zakaria, Raheem Sterling, Kalidou Koulibaly e Marc Cucurella.

Per la successione di Tuchel è già scattato il toto-allenatore, con i bookmakers locali che sembrano avere le idee piuttosto chiare. Il favoritissimo appare Graham Potter, tecnico del Brighton rivelazione di quest’avvio di campionato; alle sue spalle l'argentino Mauricio Pochettino, ex Tottenham e Psg, sembra favorito su Zinedine Zidane, mentre Brendan Rodgers, manager del Leicester, appare al momento un ripiego. Già sabato il Chelsea tornerà in campo, impegnato nel derby contro il Fulham: una scadenza che impone al club la massima rapidità nella scelta della nuova guida tecnica.

 

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