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L'Inter cala il tris alla Cremonese, Joya... Roma: è in vetta da sola

È la serata dell'Inter, della Roma e di Dybala, che tocca quota 100 gol in Serie. La quarta giornata di Serie A non riserva sorprese per i nerazzurri che battano la Cremonese 3-1 e per la Roma che piega il Monza 3-0 e vola in testa.

Inzaghi ritrova l'Inter

Massimo risultato con il minimo sforzo. L’Inter si sbarazza della Cremonese con tre fiammate firmate da Correa, Barella e Lautaro, mettendo il Milan nel mirino nel prossimo derby. Quanto basta per mandare ko gli uomini di Alvini, coraggiosi nella loro voglia di giocarsela a viso aperto a San Siro, più volte vicini al gol trovato invece nel finale con Okereke quando ormai la gara era già ai titoli di coda. Invece l’Inter, senza l’infortunato Lukaku (in tribuna per incitare i compagni), si è riscoperta fredda sotto porta, convertendo praticamente le uniche tre occasioni avute. Il modo migliore, in sostanza, di avvicinarsi al big match di sabato che profuma ancora di lotta scudetto come nelle ultime due stagioni.

Davanti a oltre 70mila spettatori, l’Inter parte in attacco anche per dimenticare il pesante ko contro la Lazio, sfiorando subito il vantaggio con una punizione di Dimarco che esce di poco a Radu battuto. La Cremonese però risponde colpo su colpo e tutto il Meazza tira un sospiro di sollievo quando Quagliata, lanciato da Okereke, manca il controllo da solo davanti ad Handanovic. Sul corner che segue, gli ospiti provano uno schema che non solo non funziona ma anzi lancia il contropiede interista: Barella serve Dzeko, Radu si salva sul bosniaco ma non può nulla sul tap in di Correa a porta sguarnita. La reazione degli uomini di Alvini è immediata, con Dessers che va al tiro da posizione defilata dentro l’area trovando la respinta di Handanovic, mentre poi è Pickel a sprecare calciando debolmente su sponda dello stesso Dessers. Il vigore offensivo della Cremonese a poco a poco si spegne, così i nerazzurri ne approfittano per trovare il raddoppio grazie a una splendida conclusione al volo di Barella su assist di Calhanoglu a chiudere l’ennesima ripartenza interista.

La ripresa si apre però con una Cremonese ancora più convinta, capace di creare diversi pericoli alla porta di Handanovic. Un colpo di testa su corner di Aiwu si spegne a lato di un nulla, poi Dessers in rovesciata volante non trova la porta da pochi passi, infine Zanimacchia trova un salvataggio di Skriniar dopo un destro a botta sicura da dentro l’area. Le occasioni in serie sprecate spengono l’entusiasmo degli uomini di Alvini, con l’Inter che ritrova la forza per attaccare, con una una tripla opportunità sprecata da Dzeko, Dumfries e Lautaro. Subito dopo, però, è lo stesso argentino a trovare il 3-0, involandosi nell’ennesimo contropiede lanciato da Barella e insaccando col mancino in diagonale. Nel finale, la Cremonese trova un meritato gol grazie a Okereke, che batte Handanovic con un destro a giro per il definitivo 3-1 a tempo ormai praticamente scaduto.

Intanto in casa Inter tiene banco anche il mercato, con l’interessamento del Bayer Leverkusen (i dirigenti erano presenti a San Siro) per Robin Gosens: si parla di una operazione in prestito con obbligo di riscatto (complessivamente da 30 milioni) tuttavia complicata, anche perché resta poco tempo per i nerazzurri per trovare un sostituto, anche se i nomi in tal senso non mancano, da Bakker dello stesso Bayer Leverkusen a Sosa dello Stoccarda.

Dybala nuovo re di Roma

La Roma è prima in classifica da sola dopo gli anticipi della 4/a giornata e a piazzarvela è stato il giocatore più atteso, Paulo Dybala. Con un uno-due frutto di classe e opportunismo, nell’arco di 15 minuti nel primo tempo ha toccato i 100 gol in serie A, ha messo al tappeto un Monza già arrivato all’Olimpico sotto il peso di tre sconfitte e ha mandato in paradiso una tifoseria che non chiedeva altra risposta all’ennesimo tutto esaurito garantito alle casse del club. Il compito della Roma contro l’ultima in classifica non era certo da brividi e probabilmente sarebbe stato svolto ugualmente con successo ma i lampi del campione argentino hanno fatto emergere i pregi della squadra, dalla solidità difensiva alla capacità offensiva, che in altre occasioni non era riuscita a mostrare. E’ presto per sognare dopo questo 3-0, ma comunque è più che lecito, come lo è pensare sull’altra sponda ad un addio alle porte per Giovanni Stroppa, specie se il prossimo derby in casa con l’Atalanta dovesse finire male.

Josè Mourinho aveva promesso un corposo turnover dopo i balbettii dello Stadium e non si è rimangiato del tutto la parola, schierando Celik e Zalewski esterni al posto di Karsdorp e Spinazzola, mentre El Shaarawy è rimasto in panchina - dove ha trovato posto per la prima volta Belotti - dato che in avanti sono stati confermati Abraham e Dybala, con Pellegrini sulla linea dell’argentino. In difesa Kumbulla ha dato respiro a Smalling, ma solo per mezz’ora a causa di un infortunio muscolare dell’albanese. Nel Monza c’è stato l’esordio da titolare di Pessina piazzato a centrocampo con Sensi e Machin alle spalle della coppia Caprari-Petagna.

Non intimorito nè dall’ambiente bollente nè dal finora deludente esordio in A, il Monza ha cominciato la partita meglio dei padroni di casa, piuttosto lenti e quasi distratti, riuscendo a portarsi più volte vicino all’area giallorossa ma senza creare pericoli. A cambiare le carte in tavola - e a togliere spunti per possibili nuove critiche alla squadra da parte di Mourinho - era però in agguato il vero asso in campo, Dybala, che su una buona sponda di testa di Abraham si è involato per 50 metri domando il pallone con pochi tocchi e freddando Di Gregorio con un sinistro chirurgico. La prima rete in giallorosso della Joya ha suggellato l’amore già sconfinato dei tifosi per l’ex Juve, osannato dopo la prodezza, e il raddoppio arrivato al 32’, in scivolata su una corta respinta del portiere su tiro di Abraham, è stato accolto come il segno di un glorioso destino comune. Il 2-0 ha dato alla Roma tutta la tranquillità necessaria per controllare il resto della frazione, mentre il gioco del Monza è diventato ancora più confuso e irrisolto, facilmente arginato dalla difesa di casa.

Nella ripresa, dopo un’occasione della tripletta mancata da Dybala, il Monza ha cercato qualche affondo nell’area giallorossa, ma Rui Patricio non ha mai rischiato troppo, mentre la Roma ha avuto più spazi per ampliare il vantaggio. Pellegrini e Abraham ci hanno provato, Ibanez di testa c’è riuscito al 16’ per il 3-0 che non è più cambiato. Gli ultimi brividi sono venuti dai boati del pubblico per l’uscita di Dybala, sostituito da El Shaarawy, e l’esordio di Belotti, che è andato anche vicinissimo a bagnarlo con una rete. Se l’argentino a Roma è già un idolo, il secondo avrà tempo per cercare uguale ruolo.

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