Questo “Derby d’Italia” non è stato un grande spot per il (bel) calcio. Poco gioco, molte polemiche. Ha vinto l’Inter e chi vince ha (quasi) sempre ragione. Botte da orbi (Locatelli ne è uscito malconcio) e polemiche roventi, Inter che è rimasta a Milano nel primo tempo, giocato solo dalla Juve con diversi tentativi, ma senza frutti concreti: una traversa bianconera in mischia, alcuni tentativi che Handanovic ha fronteggiato con sicurezza. Neppure la presenza di Brozovic ha migliorato la costruzione del gioco nerazzurro. L’Inter tuttavia su un rigore ribattuto di Calhanoglu (primo tiro respinto) è andata in vantaggio nel recupero del primo tempo. E su questo rigore e la sua ripetizione si sono scatenate le polemiche: ognuno si è fatto le proprie ragioni. E tuttavia ad andare sull’1-0 al riposo è stata l’Inter. A noi Irrati è parso incerto sul da farsi (da buon “Varista” ha fatto ricorso troppo spesso allo strumento) e il vantaggio nerazzurro non molto in linea con l’andamento della partita. Ma il calcio è questo. Il palo di Zakaria nella ripresa ha penalizzato ancora i bianconeri che non sono riusciti a raddrizzare il risultato. E’ finita fra le proteste juventine.
La vittoria nel “derby d’Italia” ha permesso all’Inter (con una partita in meno) di restare davanti alla Juventus e di recuperare qualche posizione in classifica, oltre che morale e fiducia. La squadra bianconera ha interrotto la sua lunga marcia senza sconfitte, per un rigore che ha lasciato una scia di polemiche. Il ritorno di Brozovic in regia è servito è servito alla squadra nerazzurra per vincere a Torino. Allegri aveva schierato Alex Sandro al posto dello squalificato Pellegrini in difesa; aveva recuperato Locatelli a centrocampo e Dybala e Morata dall’inizio dietro Vlahovic. Inzaghi, oltre il recupero di Brozovic, aveva confermato il resto della formazione che aveva pareggiato con la Fiorentina. Nel pienone dell’Allianz Stadium, si è invocata la pace fra la commozione generale. Nelle fasi iniziali, prime schermaglie e brutto intervento di Lautaro su Locatelli: calcio in faccia involontario con scuse e giallo all’interista. Ha cominciato meglio la Juve che al 9’ ha colpito una traversa dopo un cross di Cuadrado deviato da Handanovic e Chiellini. Interventi duri sui due fronti. I bianconeri hanno tirato diverse volte. Un ulteriore infortunio a Locatelli ha costretto Allegri a fare entrare Zakaria. Al 45’, un intervento di Morata e Alex Sandro su Dumfries al limite longitudinale destro dell’area ha creato grandi polemiche.
Irrati è stato chiamato allo schermo: rigore. Calhanoglu sul dischetto e Szczesny in porta. Palla respinta dal portiere, poi la sfera finisce in rete alla fine di una mischia furibonda. Irrati ha deciso, dopo consultazione col Var, di far ripetere il penalty per ingresso in area di De Ligt prima del tiro. Alla seconda esecuzione Calhanoglu l’ha messa sulla destra di Szczesny. In extremis Vlahovic non ha trovato la porta da buona posizione. Intervallo rovente. Juve all’attacco pure nella ripresa. L’Inter ha sventato alcune situazioni difficili. Inzaghi ha proposto Darmian e Correa per Dumfries e Lautaro. Occasioni mancate da Vlahovic e Morata, poi Kean e De Sciglio al posto dello stesso Morata e Alex Sandro. Zakaria dopo una bella volata ha sparato sul palo alla destra di Handanovic (provvidenziale la deviazione del portiere sloveno). Vidal (un ex) e Gagliardini hanno preso il posto di Brozovic e Calhanoglu. Correa ha sparato alto un invitante pallone. Arthur ha preso il posto di Rabiot e quindi Bernardeschi per Cuadrado. Dzeko ha lasciato il posto a Gosens. Adesso per l’Inter l’imperativo di rientrare nel giro scudetto e per la Juve di mantenere il posto in zona Champions. Ma resteranno soprattutto le polemiche.
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