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L'iPhone compie 13 anni: il discorso di Steve Jobs e i segreti

9 gennaio 2007, Steve Jobs presenta il primo iPhone

Era il 9 gennaio del 2007, esattamente 13 anni fa, e Steve Jobs presentava il primo iPhone. "Abbiamo reinventato il telefono", disse. E anche se era ancora un iPhone zoppicante, lontanissimo dalla perfezione, era consapevole di avere tra le mani, sul palco al Moscone Center di San Francisco un'invenzione rivoluzionaria. Ed ebbe ragione.

LA RIVOLUZIONE. "Questo è un giorno che ho atteso da due anni e mezzo - disse -. Una volta ogni tanto arriva un prodotto rivoluzionario che cambia ogni cosa. E Apple è stata… beh, prima di tutto siamo stati fortunati ad aver avuto la possibilità di lavorare su uno di questi prodotti nella nostra carriera".

Pochi anni dopo la morte di Steve Jobs, il New York Times in un articolo svelò il “dietro le quinte” di quella storica presentazione. Nell'edificio furono costruire due stanze: in una furono tenuti nascosti i prototipi di iPhone e dove furono effettuate modifiche e test, nell’altra Steve Jobs creò il suo studio dove provò il suo discorso per quasi una settimana.

APPLE REINVENTA IL TELEFONO. "Nel 1984 abbiamo presentato il Macintosh. Che non ha cambiato solo Apple, ma ha cambiato l’intera industria dei computer - disse nel giorno della presentazione -. Nel 2001 abbiamo presentato il primo iPod, che non ha cambiato solo il modo di ascoltare la musica, ma ha cambiato l’intera industria della musica. Bene, oggi vi presentiamo tre prodotti rivoluzionari di questo livello. Il primo: un iPod a tutto schermo con controlli touch. Il secondo: un telefono cellulare rivoluzionario. Il terzo: un dispositivo che rappresenta una svolta nelle comunicazioni via Internet. Allora, tre cose: un iPod a tutto schermo con controlli touch, un cellulare rivoluzionario, un device che è una svolta nelle comunicazioni via Internet. Un iPod, un telefonino, device per internet. Un iPod, un telefonino… Ci siete?
Bene, non sono tre dispositivi separati. Ma uno solo, e l’abbiamo chiamato iPhone. Oggi Apple si appresta a reinventare il telefono. Ed eccolo qua…".

LE DIFFICOLTÀ. Durante le prove le difficoltà furono infinite e gli iPhone erano imperfetti, pieni di problemi. La buona notizia per Steve Jobs era solo una: l'iPhone che si apprestava a presentare sarebbe uscito sul mercato solo qualche mese dopo, dunque Apple avrebbe avuto il tempo di migliorarlo, cosa che non era riuscita a fare fino a quel 9 gennaio. Ingegneri e designer lavoravano senza sosta per cercare di limitare i danni. Ma i problemi erano tanti: dai display non allineati con la scocca, dai crash durante le presentazioni di prova, dai dispositivi che si bloccavano dopo determinate azioni, alla connessione cellulare che spariva o alla memoria che si esauriva.

Difetti che sul palco, quel 9 gennaio, sembravano non esserci, anche perchè Steve Jobs usò qualche piccolo trucco. Aveva fatto aggiungere all’iPhone componenti elettroniche per consentire che il display dell’iPhone venisse mostrato sul grande schermo dando l’impressione a tutti i presenti di avere il dispositivo tra le mani. E nessuno poté provarlo subito dopo.

Per quanto riguarda i problemi di connessione, Jobs aveva fatto modificare il software dell’iPhone così che sul display venisse mostrata sempre una perfetta ricezione del segnale, anche se in realtà non era così.

Il problema della memoria era il più grosso. L’iPhone che Jobs aveva tra le mani aveva solo 128Mb di RAM e il software poteva funzionare non oltre 60 minuti senza dover essere riavviato. Con le modifiche fatte dagli ingegneri, l’iPhone funzionò fino all’ultimo secondo senza incepparsi.

E tutti restarono di stucco: "Quello che abbiamo voluto è un prodotto più intelligente di ogni altro dispositivo visto finora e molto facile da usare. E questo prodotto è iPhone, ok?
Allora. Ho detto che abbiamo reinventato il telefono. Ecco, abbiamo cominciato con… un rivoluzionario sistema interfaccia di utilizzo. Che è il risultato di anni di ricerche e sviluppo e, naturalmente, è una combinazione di hardware e software".

LE DITA. "Ora, come comunichiamo con questo schermo? Ah, in questo caso potremmo usare un pennino, no? Useremo un pennino No, no. Dovete averlo con voi, e ricordarvi di rimetterlo a posto, perché a volte lo perdete. Bleah. Nessuno vuole un pennino. Niente pennino", disse Jobs. "Abbiamo deciso di usare il miglior dispositivo di puntamento del mondo. E’ un dispositivo con il quale siamo nati, tutti quanti. Siamo nati con dieci di questi dispositivi… Useremo le dita. Lo toccheremo con le dita. E abbiamo inventato una nuova tecnologia, chiamata multi-touch, che è fenomenale".

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