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Festa Catania, disastro Palermo

Al "Massimino" finisce 4 a 0 per i padroni di casa. Reti tutte nella ripresa di Balzaretti (autogol), Bergessio, Ledesma e Pesce. Per Cosmi è buio fitto

CATANIA. Festa Catania, disastro Palermo. Si può riassumere così il derby giocato oggi al Massimino tra rossoazzurri e rosanero. Ancora una volta, dopo quello subito in casa nel 2009, il Palermo deve mandare giù un pesante boccone amaro. Un altro 4-0 che spegne sul nascere i propositi di rinascita rosanero dopo il successo casalingo sul Milan. Del Palermo visto al Barbera coi rossoneri si vede solo un tempo, il primo. Gli uomini di Cosmi, infatti, nella prima frazione rimangono compatti, corti tra i reparti, lasciando al Catania poche possibilità offensive.


Quel Palermo, però, non esce dagli spogliatoi e viene sommerso nel secondo tempo dalla valanga rossoazzurra che si abbatte sulla squadra allenata da Cosmi. La cosa peggiore è che tutti gli sforzi delle ultime settimane per registrare la difesa si sono sciolti come neve al sole. E la sterilità in fase d’attacco non fa altro che rimarcare pesantemente gli svarioni difensivi. Dall’altro lato, merito al Catania che vince il derby del ritorno dei tifosi ospiti tra gli spalti. I rossoazzurri, probabilmente un po’ bloccati dalla tensione a inizio gara, devono dire grazie a Balzaretti che ha sbloccato suo malgrado la partita. I rossoazzurri hanno poi legittimato il risultato, facendo valere la maggiore voglia di vittoria rispetto agli avversari. Da sottolineare anche lo spettacolo tra gli spalti. Nessuno scontro tra le tifoserie che hanno colorato il Massimino, non andando oltre i limiti degli sfottò goliardici.


La prima sorpresa arriva prima del fischio d’inizio per quanto riguarda la formazione tra le fila del Palermo. Fuori dal primo minuto sia Miccoli, sia Pastore, che partono dalla panchina. Cosmi sceglie, infatti, il tandem d’attacco formato da Pinilla e Hernandez. Proprio la Joya ha la prima palla gol al 5’. È lui a concludere con un tiro di prima intenzione poco sopra la traversa una bella ripartenza di Nocerino. Ed è già un’azione che descrive l’atteggiamento delle due squadre nei primi minuti, con i padroni di casa che provano a fare la gara e i rosanero impegnati a difendere e ripartire. Un’altra occasione simile capita ai rosa ancora al 14’. Ancora una volta è Hernandez a essere lanciato in porta da Pinilla, ma il pallone prende quel pizzico di velocità in più che non permette all’uruguaiano di colpire verso lo specchio della porta. Il Catania agisce in particolare sulla destra con Schelotto e Maxi Lopez che approfittano di un Balzaretti non in perfette condizioni per una botta al piede sinistro rimediata nelle battute iniziali di gara. Mentre a dare fastidi tra le linee alla retroguardia rosa è Ricchiuti, sempre nel vivo dell’azione con i suoi cambi di marcia e i suoi dribbling che creano in più di un frangente la superiorità numerica. Il Palermo, però, chiude i primi quarantacinque minuti di gioco senza aver corso clamorosi rischi. Anzi, sono stati proprio i rosa ad aver concluso di più verso la porta avversaria anche dal limite e a fare correre qualche brivido ad Andujar.

La seconda frazione di gioco si apre, però, con l’autogol di Balzaretti al 47’ su cross innocuo di Maxi Lopez. Il tocco di petto del terzino della Nazionale, però, mette fuori causa Sirigu che viene preso in controtempo. Esplode di gioia il Massimino. La mossa di Cosmi è l’inserimento di Pastore al 51’. Ma il Flaco nei primi minuti si mette in evidenza solo per un’ammonizione che gli farà saltare la sfida casalinga col Cesena. Pastore era diffidato. Il Palermo è ancora sotto shock e al 60’ viene colpito in contropiede da Bergessio imbeccato da una bella di Ricchiuti, il migliore di suoi. Nell’occasione Munoz non è di certo impeccabile nel salire e mettere in fuorigioco l’attaccante. Il Palermo non c’è più e al 67’ becca anche il terzo gol da Ledesma, entrato da pochi secondi al posto di Bergessio. L’argentino rossoazzurro completa così venti minuti da incubo per i rosanero, atterriti dallo svantaggio a inizio ripresa e subito in maniera rocambolesca. Per quello che si è visto nel primo tempo, però, il risultato appare bugiardo. Il Catania è comunque spietato e continua a danzare sulle macerie del Palermo. E al 75’ arriva anche il 4-0 a firma di Pesce. Ancora una volta dietro sbagliano tutti. Dai difensori che sbagliano a salire a Sirigu che tentenna nell’uscire dai pali. Il gol manda in visibilio i tifosi rossoazzurri che invocano anche il quinto gol.


Il quinto gol non arriva, ma per il Palermo è comunque notte fonda. A dimostrazione che una rondine non fa primavera, con riferimento alla vittoria sul Milan. Se due anni fa, però, quello 0-4 si è poi rivelato una parentesi spiacevole, quest’anno sembra un altro scivolone di una caduta libera inarrestabile. Sesta sconfitta nelle ultime sette gare. Insomma Cosmi dovrebbe ricominciare da capo. Il problema per l'uomo del fiume è che questa era la sua ultima chance. Zamparini non gli darà più tempo. Il Rossi bis è già iniziato.

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