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Giovani senza lavoro e senza prospettive: il record è dei siciliani

Neet, il primato in Sicilia

Senza lavoro, senza la speranza di trovarlo, senza un corso di formazione. In una parola: senza prospettiva.

Cresce la massa dei Neet, come vengono definiti oggi, acronimo inglese di Not in Education, Employment or Training, trasferito nell'italiano Nè-Nè-Nè. E la Sicilia, secondo l'ultimo studio diffuso oggi da Save The Children, detiene questo primato.

Il 38,6% dei giovani siciliani tra in 15 e i 29 anni appartengono a questa categoria. Un record in Italia, superiore al dato della Calabria (36,2%) e della Campania (35,9) e ben distante dalla media nazionale (23,4%).

I dati sono contenuti nell'Atlante dell'Infanzia a rischio, realizzato da Save the Children e diffuso oggi in occasione del nuovo lancio della campagna 'Illuminiamo il Futuro' per il contrasto della povertà educativa.

Dalla ricerca emerge un quadro impietoso sulle nuove generazioni e il loro percorso formativo. In Italia 1 giovane su 7 ha abbandonato precocemente gli studi: la percentuale nel 2018 è 14,5% e per il secondo anno consecutivo fa registrare "un pericoloso trend" di ripresa della dispersione scolastica; quasi la metà dei bambini e adolescenti non legge un libro oltre quelli scolastici durante l'anno. Il panorama italiano è variegato ma a trainare il dato complessivo verso picchi preoccupanti ci pensano soprattutto la Sicilia, all'ultimo posto con il 68,7%, la Calabria (65,9%) e la Campania (64,1%).

Alla Sicilia anche il record negativo dei giovani lontani dai luoghi della cultura (79,8%) e di quelli che non svolgono attività fisica: il 42,9% dei siciliani tra i 6 e i 17 anni non praticano sport mentre in Italia il dato è di 1 su 5. Cresce invece l'uso di internet: nel 2008 il 23,5% dei minori non lo usava quotidianamente, quota che è scesa nel 2018 a solo 5,3%.

Nel dossier viene anche sottolineato che su oltre 40 mila scuole, oltre 7.000 sono vetuste e più di 21 mila non hanno il certificato di agibilità.

Tra i dati c'è anche quello sulle condizioni di vita: in Italia sono oltre un milione e 260 mila i bambini che vivono in uno stato di povertà assoluta; negli ultimi dieci anni sono triplicati: passando dal 3,7% del 2008, pari a 375 mila, al 12,5% del 2018. Di questi bambini, 563 mila vivono nel mezzogiorno, 508 mila al nord e 192 mila al centro.

In Emilia Romagna e Liguria poco più di un bambino su 10 vive in famiglie con un livello di spesa molto inferiore rispetto alla media nazionale, mentre la condizione peggiora in regioni del Mezzogiorno con la Campania (37,5%) e la Calabria (43%).

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