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Cala la superficie dei ghiacciai italiani: meno 30 per cento

MILANO. Aumenta il numero dei ghiacciai in Italia, ma solo perchè sono più frammentati, mentre la loro superficie complessiva è calata del 30%, un'area corrispondente alla superficie del lago di Como. Questi alcuni dei dati che emergono dal Nuovo Catasto dei Ghiacciai Italiani, presentato in occasione del 19th Alpine Glaciology Meeting e che aggiorna l'ultimo censimento del 1962. Ben 903 i corpi glaciali presenti nel nostro Paese, con una superficie complessiva di 369 km quadrati pari a quella del Lago di Garda.

Il Nuovo Catasto è un atlante aggiornato al periodo attuale di tutti i ghiacciai italiani ottenuto grazie ai dati raccolti con foto aeree e immagini satellitari in un decennio dai ricercatori coordinati da Claudio Smiraglia, glaciologo della Statale di Milano, in collaborazione con l'Associazione Ev-K2-CNR e il supporto scientifico del Comitato Glaciologico Italiano. ''Il Nuovo Catasto dei Ghiacciai Italiani è uno strumento indispensabile per capire lo 'stato di salute' del cuore freddo delle nostre Alpi - spiega Smiraglia - la cui evoluzione è il principale indicatore dei cambiamenti climatici in atto''.

Complessivamente sono 6 le regioni italiane, di cui una non alpina (Abruzzo) ad avere ghiacciai. La maggioranza dei 903 corpi glaciali presenti nel nostro Paese è di piccola dimensione. Rispetto al precedente censimento, il numero dei ghiacciai oggi è dunque aumentato, passando da 835 a 903, a causa di un'intensa frammentazione delle unità glaciali preesistenti.

La superficie glaciale ha registrato una perdita del 30% (157 km2), pari all'area del Lago di Como. I ghiacciai italiani sono numerosi, ma frammentati e di piccole dimensioni (con un'area media stimata di 0,4 km²), ad eccezione di tre ghiacciai con un'area superiore ai 10 km²: i Forni in Lombardia, il Miage in Valle d'Aosta, e il complesso Adamello-Mandrone in Lombardia e Trentino, che è il ghiacciaio più grande d'Italia. La riduzione dei ghiacciai è maggiore in in Friuli e Piemonte, con un dimezzamento dell'estensione, mentre è di un terzo in Trentino Alto Adige.

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