BRUXELLES. Il Mediterraneo, già sottoposto all'invasione di centinaia di specie tropicali, a volte molto pericolose, sarà sempre più sotto attacco. Il raddoppio in corso del Canale di Suez rappresenta una minaccia certa per l'intero ecosistema, l'apertura di un varco ad una vera e propria invasione biologica.
A lanciare l'allarme è l'Unione mondiale per la conservazione della natura (Iucn), che ha inviato una lettera al commissario europeo all'ambiente, affari marittimi e pesca, Karmenu Vella, perché l'Unione europea faccia pressing sull'Egitto affinché adotti misure di 'mitigazione' di pesanti invasioni di specie 'straniere'. Ad oggi secondo l'Iucn sono centinaia le specie tropicali già diffuse nel Mare Nostrum, complici i cambiamenti climatici. "Uno dei nuovi acquisti per l'Italia è il Lagocephalus sceleratus o 'pesce palla argenteo', che per di più è anche tossico e quindi pericoloso per la salute dei consumatori" racconta Piero Genovesi dell'Ispra, a capo del gruppo di specialisti di specie aliene invasive dell'Iucn (www.issg.org) composto da oltre 200 esperti da 40 Paesi.
Anche le nostre mazzancolle (Penaeus kerathurus) non vivono tranquille da quando sono minacciate da almeno dieci specie di gamberi 'stranieri' arrivati dal Canale di Suez. La dinamica è sempre la stessa: "Le specie attraversano il Canale di Suez, poi arrivano in Libano, Israele, Tunisia, Grecia, Turchia, Malta, Cipro, e prima o poi sono in Italia" spiega Genovesi.
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