ROMA. L'obesità infantile sta diventando un'epidemia globale che rischia di colpire tutte le popolazioni a livello economico e sociale: il numero di bambini obesi e in sovrappeso con meno di 5 anni è destinato a passare dagli oltre 42 milioni del 2013 a 70 milioni nel 2025 se non si interviene.
A lanciare l'allarme è l'Organizzazione mondiale della sanita' (Oms), che da qualche mese ha costituito una commissione di 15 esperti per lavorare su questo tema. L'obesità infantile è in continuo aumento in tutti i Paesi, soprattutto in Africa e Asia. I dati dell'Oms mostrano che la prevalenza globale di sovrappeso e obesità nei bimbi con meno di 5 anni è passata dal 5% nel 2000 al 6,3% nel 2013, e dall'11% al 19% nell'Africa meridionale e dal 3% al 7% nel Sud-est asiatico. Nel 2013 si stima che i bambini in sovrappeso siano stati ben 18 milioni in Asia, 11 milioni in Africa e 4 milioni in America Latina e Caraibi e si prevede che a livello globale, se non si interviene, la prevalenza arriverà all'11% entro il 2025. Tutto si traduce in un maggior rischio di problemi di salute, che vanno dall'asma all'ipertensione, patologie muscolo-scheletriche e diabete nell'infanzia, e problemi cardiovascolari, tumori, malattie respiratorie ostruttive e psichiche in età adulta. A questo devono aggiungersi anche le difficoltà dei bambini a partecipare ad attività educative e ricreative, e problemi economici per la famiglia e la società.
Servono dunque urgenti misure di prevenzione, conclude l'Oms, a partire da interventi sulla salute della madre e del feto, perchè attività fisica e una dieta sana inizino a far parte della vita fin dall'infanzia, visto che influenzano gli stili di vita da adulti.
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