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Divertirsi con prudenza: i consigli dei pediatri per la settimana bianca

ROMA. Natura e aria pulita, unita allo sport e alla condivisione tra genitori e figli fanno della settimana bianca uno dei momenti più attesi dell'anno per tanti bambini. In vista dell'alta stagione sciistica i pediatri ricordano che per affrontare al meglio l'esperienza bisogna arrivare in buona forma fisica, fare tutto con gradualità e senza troppe pretese.

Agilità, coordinazione, senso dell'equilibrio, fiducia in sé.

Molti i pro dello sci ma i genitori, specie se appassionati di questo sport, dovrebbero stare attenti a non essere troppo esigenti. "Nello sci più che in altri sport, è bene non chiedere prestazioni sportive senza rendersi conto di attitudini, età e capacità dei propri figli". E' la raccomandazione di Maria Cristina Maggio, esperta di attività motoria della Società Italiana di Pediatria (Sip). Importante poi "non arrivare alla settimana bianca dopo mesi di sedentarietà ma affrontarla dopo la giusta attività preparatoria per non correre il rischio di traumi". Fare tutto con prudenza è fondamentale. "Già dai tre anni è possibile indossare gli sci, ma meglio iniziare con il fondo per prendere dimestichezza con la neve. Lo sci alpino presuppone riflessi che non si possono pretendere dai più piccoli. Lo snowboard invece è raccomandabile dopo gli 8 anni, quando cioè si è raggiunta maggiore coordinazione motoria. Per l'agonismo meglio aspettare gli 11". Prima rischia di diventare uno stress.

"Lo sport deve essere occasione per star bene con se stessi e gli altri, altrimenti diventa una gabbia". Quindi "non è detto che farli iniziare presto e insistere troppo possa fare di loro dei campioni". Per i più piccolini meglio la lezione individuale, ma "già dai 6 anni - conclude l'esperta - passare a corsi di gruppo per vivere l'attività motoria come momento collettivo". Ci sono poi alcune regole utili per non tornare con malanni e acciacchi. "Evitare, per i piccoli sotto l'anno di vita, il classico weekend, perché non hanno tempo di acclimatarsi, e comunque non andare sopra i duemila metri", raccomanda Marcello Lanari, direttore scientifico di 'Conoscere per crescere', la rivista della Sip. "Basse temperature e attività sportiva comportano fabbisogni calorici maggiori, quindi a colazione via libera a una buona dose di carboidrati e non rinunciare a spuntini per evitare cali di zuccheri".

Attenzione all'attrezzatura: il casco è importante che sia di buona qualità. Sci e scarponi potrebbe esser meglio noleggiarli.

"Spesso, infatti - specifica Lanari - sono meglio manutenuti di quelli utilizzati una volta l'anno. Inoltre chi noleggia di professione può indirizzare il bambino all'attrezzatura più proporzionata alle proprie misure". Dai genitori servono alcune regole rigide: "evitare piste troppo affollate ma anche i fuori pista". Inoltre "al bando la tentazione di portare i piccolini sulle spalle in marsupi, anche se si è molto esperti".

Abbigliamento rigorosamente a cipolla, "meglio in tessuti termici tecnici che non si impregnano di sudore". Mai dimenticare il cappellino, "soprattutto per i lattanti che disperdono molto calore con la testa". Per evitare congiuntiviti, "schermare gli occhi con buoni occhiali da sole anche in giornate nuvolose". In valigia insieme a creme solari anche farmaci, a iniziare da paracetamolo e ibuprofene.

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