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Sanremo, trionfa il rock dei Maneskin: ecco la classifica finale del festival

I Maneskin con il brano Zitti e buoni hanno vinto la 71esima edizione del festival di Sanremo. Il gruppo lanciato da X Factor ha battuto in finale Francesca Michielin e Fedez, secondi con Chiamami per nome, e Ermal Meta, terzo con Un milione di cose da dirti. Storico il verdetto, perchè premia un genere che ha frequentato poco l'Ariston.

GLI ALTRI PREMI

Willie Peyote con il brano Mai dire mai (La locura) si aggiudica il Premio della Critica Mia Martini - Sezioni Campioni, attribuito dalla Sala Stampa: ha ottenuto 21 voti, su 64 testate chiamate a esprimersi. Colpaesce Dimartino con Musica Leggerissima hanno conquistato, invece, il Premio Lucio Dalla assegnato dalla Sala Stampa Radio-Tv-Web, con 21 preferenze su 98 votanti.

Premio Sergio Bardotti per il miglior testo a Madame con Voce. Premio Giancarlo Bigazzi per la miglior composizione musicale è stato assegnato dall'orchestra a Ermal Meta con Un milione di cose da dirti.

LA CLASSIFICA FINALE

1. Maneskin con Zitti e buoni; 2. Francesca Michelin e Fedez con Chiamami per nome; 3. Ermal Meta con Un milione di cose da dirti; 4. Colapesce Dimartino con Musica leggerissima; 5. Irama con La genesi del tuo colore; 6. Willie Peyote con Mai dire mai (la locura); 7. Annalisa con Dieci; 8. Madame con Voce; 9. Orietta Berti con con Davide Toffolo - Bianca Luce Nera; 10. Arisa con Potevi fare di più; 11. La Rappresentante di lista con Amare; 12. Extraliscio con Davide Toffolo - Bianca Luce Nera; 13. Lo Stato Sociale con Combat Pop; 14. Noemi con Glicine; 15. Malika Ayane con Ti piaci così; 16. Fulminacci con Santa Marinella; 17. Max Gazzè con Il farmacista; 18. Fasma con Parlami; 19. Gaia con Cuore amaro; 20. Coma Cose con Fiamme negli occhi; 21. Ghemon con Momento perfetto; 22. Francesco Renga con Quando trovo te; 23. Gio Evan con Arnica; 24. Bugo con E invece sì; 25. Aiello con Ora; 26. Random con Torno a te.

LA SERATA

Con l'inno di Mameli eseguito dalla Banda della Marina Militare il Festival di Sanremo sceglie un'apertura patriottica per la serata finale di un'edizione difficile, che in un momento drammatico non è riuscita a mettersi pienamente in sintonia con il mood del Paese, pagando anche in termini di ascolti.

In una città semi deserta, mentre fuori dall'Ariston un gruppetto di partite Iva invoca lavoro, sui social si discute, il festival è in testa ai trending topic, impazzano i meme e si moltiplicano gli appelli al voto. Prima della gara, aperta da Ghemon, tocca a Fiorello. Giubbotto di pelle rossa con le frange, lo showman rende omaggio a Little Tony. Poi scherza con Amadeus che ha escluso l'ipotesi di un festival ter ("Ti capisco, perché è impegnativo, hai un'età, ma se non lo fai tu finalmente sto in pace") e lancia l'anatema sul futuro: "In bocca al lupo a quelli che verranno l'anno prossimo a fare il festival: vi auguro questa platea piena, la galleria piena, il pubblico in mezzo all'orchestra, milioni persone fuori dell'Ariston, ospiti internazionali, ma vi deve andare malissimo, ve lo auguro con tutto il cuore". "Ultima cosa. Mi ha chiamato Franceschini, sai che noi della cultura abbiamo la chat, e mi ha chiesto di ricordare che sono i 700 anni di Dante.
Mi ha chiesto di leggere qualcosa: ma io le cose le so a memoria, declamo". Recita l'incipit dell'Inferno, l'ultimo verso del Paradiso e chiosa: "Quello che c'è in mezzo ve lo leggete voi perché noi abbiamo 26 cantanti".

Nelle gag - in parte pescate dal repertorio - finiscono anche l'incolpevole opera lirica ("si potrebbero dire anche le parolacce, non se ne accorge nessuno"), il balletto ("Il lago dei cigni dura due ore e mezza, il cigno non muore mai") e le recite scolastiche.

Zlatan Ibrahimovic, venuto a commissariare il festival, ha definito la sua squadra: "In attacco Zlatan e Ibrahimovic, a centrocampo Fiorello perché serve il fantasista, in difesa l'orchestra perché ha difeso con i denti la forza della musica , Ama tu come portiere e come stopper Achille Lauro perché così allo stadio hanno paura. Lauro mi è simpatico, volevo fare lo scambio di maglia, ma non si può, perché è sempre nudo". Il bomber del Milan ripercorre la sua carriera stellare, tra successi e sconfitte, e spiega il senso della sua presenza: "Il fallimento non è il contrario del successo, è una parte del successo. Fare niente è il più grande sbaglio che puoi fare. La cosa più importante è fare ogni giorno la differenza, con impegno, dedizione, costanza, concentrazione. Non è il mio festival, né quello di Amadeus, ma è il vostro, dell'Italia intera, la mia seconda casa".

Classe e ironia, Ornella Vanoni si prende la scena: "Il pubblico non c'è, ma l'emozione è uguale". E punzecchia Fiorello: "Ma la tua passione è cantare? È un festival di musica, se canti anche tu non va bene, noi chi siamo?". Poi si rivolge agli orchestrali: "Sono più importanti loro del pubblico, magari ne capiscono di più. Ma sono stanchi, sfatti".

Al pubblico regala il medley su Una ragione di più, La musica è finita, Mi sono innamorato di te, Domani è un altro giorno, poi duetta con Francesco Gabbani su Un sorriso dentro al pianto.

Canta anche Serena Rossi, che dopo il successo di Mina Settembre è pronta per il nuovo show La canzone segreta, dal 12 marzo su Rai1, e fa commuovere Ama dedicandogli 'Io e te' di Jovanotti. Giovanna Botteri cita L'anno che verrà di Dalla, poi accenna alla sua esperienza da corrispondente in Cina, quando un anno fa il Paese scoprì di essere in guerra contro il virus.
Achille Lauro per il quadro finale ha scelto la sua C'est la vie, con un omaggio all'orchestra, e stavolta invoca la benedizione di Dio "su tutti noi, esseri umani".

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