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Ascolti, Conti fa di nuovo centro: tutte le pagelle della terza serata

SANREMO. Sanremo, ancora boom: la terza serata, dedicata alle cover dei successi del passato, ha ottenuto in media 10 milioni 586 mila spettatori pari al 49.50% di share. Netta la crescita, quasi 3 milioni e 15 punti di share rispetto alla terza serata del festival di Fabio Fazio (che non fu però quella dei duetti, 7 milioni 673 mila con il 34.94%).

Intanto, ecco le pagelle della terza serata.

- NUOVE PROPOSTE -

- GIOVANNI CACCAMO - Ritornerò da te - Il ragazzo che fa concerti a domicilio ha una vocalità sicura, è pop ma non è banale. E viene ammesso alla semifinale. 6

- SERENA BRANCALE - Galleggiare - I modelli sono evidenti per questa ragazza che tra blue notes e un po' di emozione si avventura in vocalizzi e atmosfere jazzate. E come da tradizione, i pezzi raffinati vanno a casa. 7

- AMARA - Credo - Ha personalità e un pezzo sanremese, romantico e accorato e fedele alla linea del festival. 5

- RAKELE - Io non so cos'è l'amore - Ha pagato l'inevitabile dazio all'emozione, la performance tutt'altro che entusiasmante non ha tradito di molto il brano. 4

- I BIG E LE COVER-

- RAF - Rose Rosse - Eh no, proprio no. Un arrangiamento rimasto a metà tra il calypso e la versione originale che è un super classico della melodia italiana. Si riprende con l'acuto finale ma è troppo tardi. Non servono nemmeno le rose rosse sull'abito nero. Da Raf ci si aspetta di più. 4

- IRENE GRANDI - Se perdo te - Ecco cosa deve fare un artista a Sanremo nella serata delle cover: scegliere un bel pezzo e divertirsi a cantarlo. Proprio come ha fatto Irene Grandi stasera, perfettamente a suo agio con il mondo di Patty Pravo. 7

- MORENO - Una carezza in un pugno - L'idea di trasformare una della belle più ballad della musica italiana in un pezzo stile UB40 è giusta: sfidare l'originale di Celentano sarebbe stato folle. Ma il pop reggae è solo una riduzione del danno. 5

- ANNA TATANGELO - Dio come ti amo - Una versione fedele del brano cantato da Domenico Modugno e Gigliola Cinquetti che nulla toglie e nulla aggiunge. 5

- BIGGIO E MANDELLI - E la vita la vita - Ecco un'idea. Biggio e Mandelli rileggono Cochi e Renato in chiave Swing con divertita eleganza rendendo omaggio al grande amore per il jazz di Enzo Jannacci. 7

- CHIARA - Il volto della vita - Sicura, rilegge Caterina Caselli aggiornando un brano che all'epoca era super moderno. 6

- NESLI - Mare Mare - Per un giubbotto così si rischia il codice penale. L'arrangiamento ha appesantito il gioiellino pop di Luca Carboni. 5

- NEK - Se telefonando - Un arrangiamento un po' chiassoso di un must di Mina. Nek l'ha cantato come se dovesse fare una cover di Roby Facchinetti. 6

- DEAR JACK - Io che amo solo te - I Dear Jack non hanno resistito alla tentazione di aggiungere un pò di rock al capolavoro di Sergio Endrigo. Ma non è detto che il pezzo ci
abbia guadagnato. 5

- GRAZIA DI MICHELE E PLATINETTE - Alghero - Mauro Coruzzi torna Platinette per un omaggio a Giuni Russo molto camp: divertente la messa in scena, meno l'esecuzione. 5

- BIANCA ATZEI - Ciao amore ciao - Una versione rock blues che non rende giustizia a Luigi Tenco. 4

- ALEX BRITTI - Io mi fermo qui - Bella scelta, abbastanza fedele all'originale ma non veramente ispirata. 5

- LORENZO FRAGOLA - Una città per cantare - Piacevole questa lettura quasi funk che consente a Lorenzo Fragola di dimostrare le sue qualità. 7

- IL VOLO - Ancora - Era inevitabile: la canzone che reso famoso Eduardo de Crescenzo e che è sopravvissuta splendidamente ad anni di Marzullo, nella mani de Il Volo diventa una galleria di vocioni. 5

- ANNALISA - Ti sento - In linea con l'originale, molto adatta alle caratteristiche e alla vocalità grintosa di Annalisa. 6

- LARA FABIAN - Sto male - Il brano è perfetto per consentire alla Fabian di creare l'atmosfera da melodramma che la collezionista di nazionalità sparge con generosità. 5

- GIANLUCA GRIGNANI - Vedrai Vedrai - Gianluca si complica la vita con una coreografia in stile Alien. Cantare Vedrai Vedrai con una gigantesca medusa dietro le spalle non è il massimo. 5

- NINA ZILLI - Se bruciasse la città - C'è qualcosa nell'arrangiamento che trattiene la vocalità della Zilli, che rimane un pò imbrigliata, come un ciclista nel gruppo. 6

- MALIKA AYANE - Vivere - Malika rilegge Vasco con intensità, giocando sulle sfumature e sfruttando la complicità di una bella partitura orchestrale. 7

- MARCO MASINI - Sarà per te - Un omaggio a Francesco Nuti, fatto con affetto sincero ma con troppa foga per un pezzo intimista. 6.

- OSPITI -

- LUCA E PAOLO - Gli toccava il compito di riportare la satira all'Ariston e di reggere il confronto con «Ti sputtanerò», il loro must di Sanremo 2011. Hanno cantato un brano da humour nero british sulla tradizione del festival di rendere omaggio ai cantanti morti e un pezzo teatrale sui matrimoni gay. Le cose più divertenti comunque le hanno dette nel colloquio con Carlo Conti. 6

- FEDERICO PACIOTTI - Aveva 14 anni quando era venuto a Sanremo come chitarrista dei Gazosa. Ora si è trasformato in una sorta di cyborg, metà Yngwie Malmsteen e metà tenore. Tra metal e melodramma ha riletto il Puccini di «E lucevan le stelle» e «Nessun dorma» per sola schitarrata, in quei pastiche kitsch che piacciono al festival. 5

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