
«Noi stiamo mettendo in campo tutte le nostre forze e le nostre risorse ma da soli non possiamo farcela. Roma comprenda la gravità della crisi idrica in Sicilia e sia solidale»: l’assessore all’Agricoltura Luca Sammartino parla al telefono mentre attraversa alcune delle zone più inaridite dell’Isola nel tragitto fra Catania e Palermo. E soprattutto, a 24 ore dalla richiesta approvata in giunta di dichiarare lo stato di calamità nazionale.
Il presidente Schifani e Sammartino hanno ricevuto da qualche giorno una prima stima dei danni provocati ai comparti agricolo e zootecnico dalla crisi idrica: «Fino al 30 marzo sono stati evidenziati danni per un miliardo. Ma c’è una proiezione che ci indica che se si andrà avanti così fino alla fine dell’estate ci saranno danni per 2 miliardi e mezzo».
La richiesta partita da Palazzo d’Orleans all’indirizzo di Palazzo Chigi è quella di garantire acqua potabile ai cittadini e l'approvvigionamento idrico ai settori agricolo e zootecnico, oltre che alle imprese impegnate nei cantieri dell'Isola: «Sono necessari - ha spiegato Schifani - sgravi fiscali e contributivi, moratorie e sospensione di adempimenti per le imprese del settore agricolo e zootecnico che sono in gravissima difficoltà».
Sammartino entra nel dettaglio: «Se il governo nazionale accetterà di dichiarare lo stato di emergenza, potremo ottenere la moratoria dei mutui e delle cambiali agrarie che altrimenti le aziende piegate dalla crisi non potrebbero onorare. In più potrebbero essere sospesi gli obblighi verso l’Inps evitando così alle imprese di non avere più il Durc in regola, cosa che impedirebbe a sua volta di ottenere aiuti in futuro».
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6 Commenti
Giuseppe
05/04/2024 09:23
Avete perso tempo per anticipare questo problema, impianti di DISSALATORI SUBITO
Emigrato per buona politica
05/04/2024 18:08
Mi scusi perché scavando pozzi. Il problema non si risolve anche? La cosa da fare invece è rifare le condotte idriche che è più l'acqua .........
Osservazione
06/04/2024 05:18
Scavando pozzi purtroppo si aggrava complessivamente il problema, non si risolve. Nei finanziamenti dovrebbero dare soldi solo a chi, privati o enti pubblici, promette e programma con dati alla mano, di utilizzare un quantitativo minimo di acqua e poi fare i controlli e togliere i finanziamenti a chi avrà utilizzato di più di quanto previsto. È un problema di programmazione, del tutto sconosciuto alla politica per cui storicamente gli affari clientelari si fanno solo con le emergenze, di qualunque tipo. Più commissari per le emergenze ci sono, meglio è. L'ordinario che funziona, per i politici è come l'aglio per i vampiri. Li terrorizza. L'osservazione non ha riferimenti specifici, ma è generale, vale in Lombardia come in Calabria.
Zancle
05/04/2024 09:28
Al posto di stare dietro a quella bufala di ponte sullo stretto, data la condizione di crisi idrica della nostra regione, si poteva pensare a sistemare tutte le condotte idriche, attualmente col 54% di perdite, agli invasi ormai per metà interrati o a sistemarne altri rimasti incompiuti....ore gridiamo aiuto a Roma....
Simon
05/04/2024 15:31
Qual inatteso evento catastrofico ci ha presi? Incendio indomabile, terremoto e tsunami sullo Stretto e conseguente attacco all'idea di Ponte (non sia mai!), alluvione, eruzione? Siccità è la risposta. Siccità, dunque, una cosa vecchia, ma inattesa in Regione. «Noi stiamo mettendo in campo tutte le nostre forze e le nostre risorse ma da soli non possiamo farcela. Roma comprenda la gravità della crisi in Sicilia e sia solidale». Nei fatti una confessione, senza pentimento, di gravi omissioni, cioè non aver fatto nulla per risolvere il problema siccità, che non è di oggi e neanche di ieri. E una dichiarazione di bancarotta: finiti soldi e idee. Basta leggere le domande al governo nazionale: moratoria dei mutui e delle cambiali agrarie, sospensione degli obblighi verso l’Inps, vari ed eventuali aiuti futuri. Niente richieste di fare, solo di elemosine.
Anna
05/04/2024 17:08
Ancora chiedere di risolvere i problemi siciliani a Roma, non è possibile, esistono dissalatori, tecnologie avanzate per lo spreco, ci vogliono le condotte che non perdano acqua , ancora si aspetta la nuvola di pioggia, chiedete di fare ai politici la danza della pioggia ! Decenni di strutture fatiscenti inadeguate si chiedono gli aiuti dallo stato, incredibile questa mentalità di incompetenze e di meschina elemosine, abbiamo ingegneri idraulici di alta professionalità e tecnici che lavorano in tutto il mondo, non abbiamo lavoro da dare da noi?
EOLO
06/04/2024 08:45
IL colmo chiedere i dissalatori ( in Spagna 185 impianti funzionanti)per riempire gli invasi le cui condutture perdono piu' della meta dell' Acqua prima di raggiungere le citta'. E intanto si assumono dipendenti ( che non hanno nessun titolo per entrare)alla Regione per scambio di voto.
Michele
11/04/2024 14:58
Perché quando non si é in emergenza non si attua una politica di prevenzione dell'emergenza idrica, visto che siamo Africa del Nord? E quando gli invasi sono pieni d'acqua perché si sperpera l'eccesso d'acqua per il mancato collaudo delle dighe?